Antonio maglio prima moglie

Antonio maglio prima moglie: La vera storia di Antonio Maglio, l’uomo che ha inventato i Giochi Paralimpici di Roma negli anni Sessanta, è raccontata in un intenso documentario su Rai Uno con Flavio Insinna. Impegnato nel 1988, è stato un pioniere nel campo della terapia riabilitativa della disabilità e un affermato neuropsicologo. Maria Stella Canè, la moglie 81enne del marito, non ha esitato a descriverlo come un vero genio in un’intervista al magazine Grand Hotel.

Antonio maglio prima moglie
Antonio maglio prima moglie

Maria Stella Calà è chi?

Il nome del Dr. Antonio Maglio può essere sconosciuto a molti, ma merita di essere ricordato non solo per il suo lavoro di medico, ma anche perché è stato grazie a lui che la terapia sportiva è stata praticata per la prima volta in Italia. Infatti, praticare sport può essere un modo per mantenere il corpo in equilibrio anche per pazienti che hanno evidenti difficoltà fisiche.

Maria Stella Calà, moglie di Antonio Maglio, il medico che ha inventato i Paralimpiadi, è sempre stata al suo fianco. La signora lo ha aiutato nel suo lavoro di sostenitore dei più capaci. Nonostante avessero 40 e 60 anni al momento del loro matrimonio, sono stati in grado di mantenere una relazione a lungo termine.

A causa di una precedente relazione, il medico ha avuto un bambino che è morto all’età di sei anni a causa di una meningite. Non ci sono mai stati figli nati dall’unione della coppia. L’uomo è morto a Roma nel 1988 all’età di 76 anni. L’altro è ancora vivo e ha 90 anni, Lei.

Paola Minaccioni è la protagonista di un nuovo film su Rai 1 con protagonista un musicista intransigente.

Da lui ha svelato la sua promozione dell’apertura del Centro per Paraplegici “Villa Marina” di Ostia. La struttura ha rapidamente ottenuto riconoscimenti all’estero per l’elevata professionalità dimostrata dai propri dipendenti, in grado di assistere i pazienti sia a livello fisico che psicologico. Chi è sua madre, se qualcuno? Si tratta di Maria Stella Calà, nata nei primi anni del secolo Quaranta e sposata all’età di 40 anni con il celebre medico.

La donna fece notare che Maglio aveva forti premonizioni su se stesso: era un uomo alto e allampanato. Per rendere la vita più facile alle persone con disabilità, ha adattato sedie a rotelle, sviluppato tutor e aiutato a finalizzare i comandi che li avrebbero guidati. Si dice che ciò sia dovuto al fatto che tutto ciò che ha fatto è stato fatto per amore e non necessariamente per guadagno finanziario. La vedova di Antonio ha riferito che il medico ha una forte personalità, un chiaro senso dell’orientamento e grandi aspettative.

Nonostante i quasi 30 anni di differenza

L’amore ha sempre avuto la meglio. Tra il suo ritorno da Cortina e il suo ritorno a casa sua in Italia è nato un incontro con ascensore. La coppia non aveva figli, ma il medico ha avuto un figlio da una precedente unione ed è morto all’età di sei anni a causa di una meningite.

si laurea all’Università degli studi di Bari nel 1935 in Medicina e Chirurgia. Ludwing Guttmann, collega anglo-tedesco e pioniere nei campi della sporoterapia e degli sport adattativi per persone con disabilità, gli è servito da ispirazione mentre studiava le interrelazioni tra i tre campi.

Fu infatti responsabile degli Stoke Mandeville Games del 1948, organizzati proprio nell’omonimo villaggio inglese non lontano da Londra, dove Guttmann dal 1944 fu direttore del locale Spinal Injury Center: qui il medico tedesco ospitò veterani di guerra con lesioni spinali, per chi ha introdotto lo sport come parte importante della riabilitazione.

La vera storia di Antonio Maglio è raccontata nel film A muso duro di Marco Pontecorvo. Questa è l’interpretazione di Flavio Insinna nel ruolo del medico. Maria Stella Calà, Maria Stella Calà, oltre a Francesco Gheghi, Matteo Bianchi e Claudia Vismara compongono il cast del film.

Nei pantaloni di Umberto c’è Simone Ciampi, mentre Daniele La Leggia è Arnaldo. Per molti giovani del Centro di Riabilitazione Villa Marina, il percorso personale dell’INAIL per ritrovare la fiducia nella propria capacità di vivere una vita significativa ha rappresentato una svolta nella loro vita in un momento storico in cui disabilità era sinonimo di esclusione.

Durante gli Stoke Mandeville International Games del 1956, Antonio Maglio iniziò ad accompagnare i suoi pazienti ai giochi, incoraggiando Guttmann a portare a Roma i Giochi Paralimpici, che avrebbero visto partecipanti provenienti da 23 diversi paesi per un totale di 400.

L’evento si tenne nel 1960, una settimana dopo le XVII Olimpiadi estive, presso il centro sportivo Tre Fontane e nella piscina del Foro Italico. Maglio si riferiva a Roberto Marson come a un “atleta a pieno titolo” e aveva ragione.

Inoltre, era un giovane felice e ben adattato, dato che suo padre era segretario del re d’Egitto, Fuad I. In più completamente era instancabile e devoto al suo lavoro, che era la sua passione più grande.

L’autobiografia completa di Antonio Maglio,

Antonio Maglio ha iniziato a lavorare con i disabili mentre lavorava presso l’Inail, l’agenzia assicurativa del governo italiano, come consulente medico. Un collega gli ha chiesto di accompagnarlo a Palestrina, dove c’erano bambini paralizzati, perché non riusciva a trovare una diagnosi corretta.

Antonio maglio prima moglie
Antonio maglio prima moglie


Maglio si accorse ben presto che si trattava di una lesione al midollo, e invece di lasciarli lì andò a parlare con il direttore dell’Inail, e nel 1957 fu aperto sotto la sua direzione il Centro Paraplegici di Ostia, con 100 posti letto. Antonio iniziò a usare la terapia riabilitativa, che all’epoca non era disponibile in Italia.