Angelo rizzoli causa morte

Angelo rizzoli causa morte; Angelo Rizzoli è morto questa sera. L’ex direttore del Corriere della Sera, poi produttore cinematografico, è morto al Policlinico di Roma, dove era stato ricoverato per un periodo. Rizzoli soffriva di sclerosi multipla da quando aveva 18 anni e la sua morte sarebbe stata causata da problemi cardiovascolari, secondo la sua famiglia. All’Adnkronos, Melania Rizzoli dice: “Questa centottanta vicenda in un procedimento giudiziario ha spezzato il cuore di mio marito”.

Si pensi che solo quattro mesi fa un’istruttoria della procura di Roma ha confermato la compatibilità dell’imputata con il sistema carcerario, nonostante la presenza di prove delle sue gravi condizioni di salute, ora gravissime, come sottolinea l’autore. Angelo era da 13 giorni nel reparto di terapia intensiva coronarica del Gemelli quando è stato scoperto. “È morto tra le mie dita”, dico.

Angelo rizzoli causa morte
Angelo rizzoli causa morte

Il Corriere della Sera, primo quotidiano italiano, viene acquistato dalla famiglia il 12 agosto 1974, portando la casa editrice di famiglia nel XXI secolo. Acquisendo il Corriere realizza il suo sogno di diventare imprenditore, ma contrae anche un enorme debito che lo costringe a ricominciare da capo.

Angelo fu arrestato una seconda volta in relazione a una rapina in banca alla fine del Novecento, per poi essere rilasciato dopo essere stato dichiarato colpevole dalla Corte d’Appello. A conclusione di una lunga vicenda giudiziaria durata sei processi in 26 anni, Angelo Rizzoli, che aveva sposato l’attrice Eleonora Giorgi nei primi mesi della loro relazione, ha portato a sei decisioni definitive con una formula completa. Nel corso della vicenda tornò a Como, ma lo fece in maniera insolita: era stato “ospitato” dal carcere comasco di San Donnino.

Quanti anni aveva quando è morto Angelo Rizzoli?

Si fa riferimento all’arresto per rapina in banca fraudolenta avvenuta nel febbraio di quest’anno. Quando Rizzoli è stato accusato di essere l’ideatore di una frode finanziaria da 30 milioni di euro, il mondo se ne è accorto. Secondo gli inquirenti, che hanno condotto indagini sulle corporazioni fallite e, più recentemente, sulla liquidazione della Rizzoli Audiovisivi, il titolare era il “dominus” di queste attività, mentre gli amministratori lavoravano esclusivamente come “dirigenti di servizio”, senza alcuna decisione- facendo autorità e ricevendo solo un compenso marginale dal proprietario,

il quale a sua volta non ha potuto pagare tutte le spese necessarie. La stessa donna è stata arrestata nell’ambito di un’indagine della Financial Crimes Enforcement Network. Sulla base delle sue condizioni mediche, l’impiccante non è stato posto in custodia cautelare su richiesta della Procura di Roma, che ne aveva chiesto il ritorno in ospedale.

Secondo la forzista deputata Michaela Biancofiore, l’ex produttore è stato “ucciso da un’incomprensibile sentenza giudiziaria – dimenticata da tutti i suoi amici politici che sono venuti a trovarlo a casa sua – e che capita troppo spesso nel nostro Paese”. Tutti noi sappiamo bene che Angelo Rizzoli è stato una vittima dello Sla – continua il legislatore – ma, anche se i magistrati ne erano ben consapevoli, hanno scelto di ignorarlo a causa dell’umiliazione provocata dagli arresti e del conseguente disagio fisico. Non ci sono parole se non quelle di continuare a denunciare un sistema non rappresentativo di una società civile, su cui tutti i livelli di governo e istituzioni devono riflettere e agire con rapidità. “Vi prego di accettare le mie più sentite condoglianze a nome di Melania, la mia ex collega, e dei suoi figli, ai quali dedico tutta la mia umana vicinanza”.

Angelo rizzoli causa morte
Angelo rizzoli causa morte


Angelo Rizzoli era figlio di Andrea Rizzoli, capo della suddetta casa editrice, che decise nel 1974 di ristrutturarsi acquistando il Corriere della Sera, all’epoca insolvente. Il nonno, il leggendario capostipite della dinastia, fu reclutato dall’orfanotrofio dei Martinit milanese per fondare una casa editrice editoriale. Rizzoli viene nominato presidente del gruppo nel 1978, succedendo al fondatore del gruppo.

Nel giro di pochi anni il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera cede il controllo al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, facendo sì che il primo quotidiano italiano e i suoi “satelliti” siano gestiti dalla Loggia P2 di Licio Gelli, a cui il lo stesso Rizzoli, Calvi, l’amministratore delegato della Rizzoli Bruno Tassan Din, e l’amministratore delegato del Corriere Franco Nello stesso anno conosce l’attrice Eleonora Giorgi, di cui poi si innamora. La nuova strategia industriale di Rizzoli prevede alcuni nuovi investimenti, tra cui la costituzione di un noto quotidiano, L’Occhio, che sarà diretto da Maurizio Costanzo.’

Chi è stato il primo marito di Eleonora Giorgi?

Tuttavia, i risultati sono negativi. La polemica sulla Loggia P2 si conclude nel 1981 con la pubblicazione del Corriere della Sera. Nel febbraio 1983, nel corso di un’udienza ordinaria, il Tribunale del Comune di Milano ha stabilito che Angelo, il suo brodoer Alberto, e Bruno Tassan Din sono stati arrestati per presunti fallimenti patrimoniali societari mentre lavoravano nel sistema amministrativo controllato della città (controllata). L’accusa è che più di 85 milioni di lire sono state occultate, dissipate o altrimenti smaltite. Angelo Rizzoli è in custodia cautelare da 13 mesi.

Rizzoli ha riallacciato i rapporti con Melania De Nichilo dopo aver annullato la vicenda giudiziaria della Corsera, ma i legami con la magistratura non si sono interrotti. Rizzoli è stato arrestato per la seconda volta il 14 febbraio 2013, a 30 anni dal suo primo arresto. È stato accusato di frode bancaria, sia patrimoniale che documentale. Questa volta le quattro società responsabili del crollo della Rizzoli Audiovisivi sono state oggetto di un’indagine da parte delle autorità. Si stima che la società abbia subito una perdita di quasi $ 30 milioni. Secondo i magistrati, l’editore avrebbe costruito un patrimonio immobiliare immateriale tramite la Gedia, che sarebbe stato amministrato dalla madre di Melania.

Le vicende della magistratura. Dal punto di vista giudiziario, la vita di Angelo Rizzoli è stata un incubo: è stato coinvolto in sei procedimenti giudiziari nel corso dei suoi 26 anni di carriera, ma solo uno di questi, in sede civile, per diffamazione, è sfociato nel suo essere giudicato non colpevole dalla magistratura italiana. Il primo arresto di Rizzoli avviene nel 1983, quando viene condannato al carcere per frode bancaria in amministrazione controllata nell’ambito del caso ‘Corriere della Sera’.

Angelo rizzoli causa morte
Angelo rizzoli causa morte

È accusato dalle autorità di furto di fondi destinati all’aumento di capitale del 1981 ed è condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione con la sospensione della pena: l’ex direttore è però del tutto scollegato dall’operazione, come i magistrati milanesi che hanno preso oltre il crac del Banco Ambrosiano dimostrerà con un giudizio inappellabile. Successivamente, la Condanna in ogni caso sarà riesaminata dalla Corte nel 2009, a seguito della depenalizzazione dell’atto di ritorsione nel 2006.

Rizzoli ottiene sei risoluzioni decisive con una formula comprensiva a conclusione della vicenda giudiziaria durata quasi tre decenni che ha coinvolto la casa editrice, ma i guai contro di lui sono ancora in bilico. Sono infatti passati pochi mesi da quando l’ex produttore è stato arrestato dalla Gdf di Roma con l’accusa di appropriazione indebita per oltre 30 milioni di euro in contanti. L’imputato è accusato di bancarotte, sia patrimoniali che documentali, per presunto cagionato con dolo il fallimento di quattro delle società controllate dalla holding di cui è amministratore unico, la ‘Rizzoli Audiovisivi Srl.’

In quell’occasione gli vengono sequestrati beni per 7 milioni di euro, compresi la residenza della famiglia ai Parioli, la tenuta ‘Cà de dogì, diversi terreni a Capalbio e alcune quote societarie. Una carcerazione pesante per l’ex direttore di una rivista anni ’70, che sta già male, al punto che la stessa Procura di Roma esprimerebbe una preferenza per la reclusione nella propria casa.