Arresto san giovanni a teduccio

Arresto san giovanni a teduccio; La Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 persone, ritenute gravemente indiziate di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché, per sconfiggere di essi, altresì dei delitti di omicidio, detenzione e porto di armi da sparo, ed estorsione.

Arresto san giovanni a teduccio
Arresto san giovanni a teduccio

La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa

Dal tribunale del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 persone, accusate di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti , nonché, per eliminare di essi, altresì dei delitti di omicidio, detenzione e porto di armi da sparo, ed estorsione.

Mentre l’individuo attraversava C.so San Giovanni, gli agenti di pattuglia lo osservavano e prendevano atto della sua presenza. Gli agenti hanno osservato due scooter, ciascuno con a bordo solo l’autista, che guidavano fianco a fianco mentre conversavano tra loro. Gli agenti hanno identificato Salvatore Donadeo, detto anche “O Puzzolente”, nonostante fosse travestito con casco semiintegrale e occhiali da sole. Immediatamente le forze dell’ordine hanno cambiato rotta e hanno potuto individuare l’indagato che, giunto in piazza San Giovanni Battista, ha svoltato a destra all’interno della piazza.

L’uomo si è fermato sotto un edificio e ha segnalato la sua presenza con il clacson. Quindi ha preso il suo revolver e ha iniziato a urlare contro un residente di uno degli edifici, dicendogli di stare attento al pericolo. Gli agenti, giunti a pochi metri di distanza, sono saltati fuori dall’auto appena arrivati ​​e hanno prontamente ordinato al 39enne di arrendersi e di lanciare l’arma. Dopo che l’individuo si è consegnato, le sue armi sono state portate via.
Le autorità hanno anche stabilito che l’uomo si stava proteggendo dai proiettili con un giubbotto antiproiettile mentre nascondeva la sua identità indossando una giacca di similpelle.

Nel frattempo, l’altro uomo che viaggiava sul secondo motorino è riuscito a liberarsi di lui non appena la polizia lo ha identificato, ma è ancora nella lista dei ricercati della polizia. È stato accertato che l’arma recuperata, una Beretta mod.98F di calibro 9 x 21, insieme al caricatore che conteneva 15 proiettili dello stesso calibro di marca Winchester, fosse la refurtiva che era stata sequestrata durante l’incidente avvenuto ad Arzano nel dicembre 2013.

Sulla moto, che è stata identificata come Honda SH 300, è stato effettuato un sequestro penale. La persona è stata trattenuta e portata al Centro Penitenziario di Secoindigliano dopo essere stata presa in custodia.

Arresto san giovanni a teduccio
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Le indagini ricostruiscono gli attuali equilibri criminali sul territorio di San Giovanni a Teduccio, in sangue atto nel 2018 nonostante gli arresti e le sentenze di condanna, tra diverse famiglie di camorra espressione di due più ampie confederazioni, l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, che si contendono, da sempre, il controllo esclusivo della città di Napoli e provincia.

Le indagini svolte dal gennaio 2018, in seguito

all’omicidio di Annamaria Palmieri, braccio destro di Maria Domizio, reggente del clan Formicola, ricostruiscono una violenta contrapposizione armata tra le famiglie di camorra Silenzio e Formicola, entrambe operative nella sfera di influenza e controllo del dominante cartello Rinaldi-Reale-Formicola, a sua volta riconducibile all’Alleanza di Secondigliano.

Numerose sono le azioni violente ricostruite nell’ordinanza cautelare attraverso le quali il clan Silenzio costringeva interi nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni, legittimamente occupate, in modo da garantire ai membri ed affiliati alla famiglia Silenzio il controllo militare del cosiddetto Rione Bronx e la gestione di tutte le attività illecite, in particolare estorsioni e controllo delle piazze di spaccio.

Arresto san giovanni a teduccio
Arresto san giovanni a teduccio

In tale contesto si inquadrano anche la ricostruzione del quadro indiziario relativo all’omicidiio di Annamaria Palmieri, primo eclatante atto delittuoso finalizzato a dare feroce dimostrazione del disegno criminoso del gruppo, nonché delle successive azioni criminose riconducibili alla reazione violenta del cartello dei Mazzarella e delle dinamiche criminali correlati al controllo dei flussi di importazione dalla Spagna degli stupefacenti destinati non solo alle piazze

Le indagini ricostruiscono gli attuali equilibri criminali sul territorio di San Giovanni a Teduccio, in sangue atto nel 2018 nonostante gli arresti e le sentenze di condanna, tra diverse famiglie di camorra espressione di due più ampie confederazioni, l’Alleanza di Secondigliano e il clan MAZZARELLA, che si contendono, da sempre, il controllo esclusivo della città di Napoli e Provincia.

A pagarticolare, le attività svolte a partire dal mese di gennaio 2018, in seguito all’omicidio di PALMIERI ANNAMARIA, braccio destro di Domizio Maria, reggente del clan FORMICOLA, ricostruiscono una violenta contrapposizione armata tra le famiglie di camorra SILENZIO e FORMICOLA, entrambe operative nella sfera di influenza e controllo del cartello dominante RINALDI/FORMIOLA/REALE, a sua volta riconducibile all’Alleanza di Secondigliano.

Numerose sono le azioni violente ricostruite nell’ordinanza cautelare attraverso le quali il clan SILENZIO costringeva interi nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni, legittimamente occupate, in modo da garantire ai membri ed affiliati della famiglia SILENZIO il controllo militare del cd. Rione Bronx e la gestione di tutte le attività illecite, in particolare estorsioni e controllo delle piazze di spaccio.

Arresto san giovanni a teduccio
Arresto san giovanni a teduccio

In tale contesto si inquadrano anche la ricostruzione del quadro indiziario relativo all’omicidio di PALMIERI ANNAMARIA, avvenuto in data 23.1.18, che risulta aver rappresentato il primo eclatante delittuoso finalizzato a dare feroce dimostrazione del disegno criminoso del, nonché delle successive azioni criminose riconducibili alla reazione violenta del cartello dei Mazzarella e delle dinamiche criminali correlate al controllo dei flussi di importazione dall.