Figlio di biagio antonacci

Figlio di biagio antonacci; Paola Cardinale è la donna con cui Biagio Antonacci fa coppia dalla metà degli anni 2000. La loro relazione è iniziata poco dopo la separazione del cantante da Marianna Morandi, figlia di Gianni Morandi e madre di Paolo e Giovanni. Paola Cardinale è nata a Genova, ha 45 anni ed è una giornalista. Classe 1976, ha lavorato in TV al fianco di Fulvio Collovati. L’ex stella della nazionale italiana, che vinse la Coppa del Mondo del 1982, la scelse per il programma sportivo Derby, in onda su Telenord.

Figlio di biagio antonacci
Figlio di biagio antonacci

Chi è Marianna Morandi, l’ex di Biagio Antonacci

Marianna Morandi è attrice e cantante, nonché figlia del celebre Gianni Morandi. È nata a Roma nel 1969 dall’unione del cantante con Laura Efrikian. Per nove anni è stata la compagna di Biagio figli hanno avuto due: Paolo nato nel 1995 e Giovanni nato nel 2001. Nonostante i due si siano separati, però Anton, hanno buoni rapporti. E sembra che anche la relazione con la nuova compagna del cantante vada bene.

Con Biagio Antonacci non si è mai sposata, pero la relazione è solida e non ha bisogno di essere sancita dal rito, secondo I compagni. “Ho fatto due figli con una donna con la quale non condividevo nemmeno la residenza scritta sui documenti, mi sono separato da lei e adesso sto con Paola, senza nessun legame formale, vivo con lei e sua figlia e mi ci sento padre, anche se non lo sono per legame biologico”, ha infatti detto una volta il cantante. Io due abitano a Milano, anche se viaggiano spesso tra Bologna e l’Isola d’Elba, terre molto amate.

“Abbiamo tenuto sempre due punti: mettere I figli al center, preservandoli, e cercare di essere sereni anche nella separazione. La reciproca tra ex compagni è fondamentale, si porta dietro la fiducia Marianna sa che non stima mai: I nostri perché figli a persone not per bene, io so lo stesso di lei Se ci fosse stato della gelosia tra di noi sarebbe stato complicato, pero non c’è stata: lasciare liberi è un gesto d’amore che ti torna indietro.

: Domanda di DNA. Giovanni Antonacci, 19 anni, bolognese, figlio di Biagio e nipote di Gianni Morandi, ha deciso di osare il cantante. Il suo ultimo brano si intitola ‘Fino a Tre’ e, in occasione dell’uscita, il ragazzo decide di raccontare come è nata la sua passione per la musica e rapporto coltiva con il padre e il nonno, punti fermi nel mundo dello spettacolo . Del resto anche il fratello Paolo, 26 anni, condivide lo stesso ambiente: è da anni autore di brani per artisti come Alessandra Amoroso, Eros Ramazzotti e Nek.

Il rapporto di Giovanni con Biagio Antonacci e Gianni Morandi
Che cosa ammira Giovanni del nonno e del papà? Di Gianni, il giovane artista dice: “È una di quelle persone che, quando era in una stanza, tutto si illumina, lui porta with sé un sole immenso: sapere regalare positività è una cosa bellissima”. Quanto al padre, invece, ammette: “Papà è più misterioso… spero di avere anche la sua attitudine da sex symbol”.

Figlio di biagio antonacci
Figlio di biagio antonacci


Inevitabile che l’eredità familiare abbiabile le sue scelte formative e profesionali. All’esame di maturità, per esempio, Giovanni ha portato una tesina sulla musica negli anni Sessanta. “Ho giocato la carta di famiglia a mio favore. Non sono mai stato un great, ma così sono riuscito a unire il mio programma di studio alla musica. Ho parlato anche delle canzoni di mio nonno. E così me sono portato a casa il diploma”

Il tatuaggio mai approvato da papà Biagio

Nell’intervista c’è spazio anche per un aneddoto. Sul braccio infatti Giovanni ha il nome del padre comme tatuaggio ‘Non tatuarti, Biagio adore’. Che significato? “Volevo farmi un tatuaggio nuovo e l’avevo detto a papà, lui non era molto contento e il giorno del tatuaggio me ha lasciato un bigliettino: ‘Non tatuarti’, with la sua firma e la parola love. Ho portato dal tatuatore quella frase e mi la sono fatta tatuare”. Il papà è “apprezzato l’originalità”, pur restando perplesso.

Poi la decisione di intraprendere la sua stessa carriera di canante: “Fino a Tre è stato l’unico brano per ci sono chiesto un parere a mio papà. Mio nonno, invece, aspetta che le mia cose escano: lui sasempre when vengono pubbliccate, le ascolta e poi me manda un messaggio con quello che pensa. Nonno sa come farmi critiche senza ferirmi. Nel caso di Poche cose, me ha scritto che era lontano dalle sue corde e che non sapeva se fosse bello o no. Ho capito che non si può piacere sempre a tutti”.

nipote del celebre Gianni Antonacci, e figlio di Biagio Antonacci e Marianna Morandi. Giovanni Antonacci, classe 2001, non poteva che avere la musica nel suo DNA. Nel mondo della musica, nel cui firmamento ardono da anni i nomi del padre e dei nonni, sta muovendo i primi passi come cantante rapper. Giovanni Antonacci è nato nel 2001.

La sua carriera è iniziata circa tre anni fa quando ha iniziato a pubblicare alcuni brani che aveva composto da lui stesso in piena autonomia. Questo è un inizio che molti nuovi musicisti che sognano di sfondare in Condividi la scena musicale attuale. Dopo di allora, le cose iniziano a farsi serie e la speranza di avere una carriera da cantante alla fine diventa sempre più tangibile. Dose è il primo singolo ad essere pubblicato dopo che i primi brani autoprodotti hanno attirato l’attenzione dell’etichetta Hokuto Empire di Francesco Facchinetti, un altro figlio d’arte.

Il giovane bolognese, che ha solo diciannove anni, pur affermando di essere appassionato di ogni genere di musica italiana, si ispira alle sonorità del pop urbano e del rap, che sono molto diverse dalle atmosfere musicali che papà Biagio e Gianni Morandi ha creato con le loro canzoni e che hanno contribuito a fare la storia della musica italiana.

Dopo il brano “Dose”, Giovanni pubblica l’album “Fino a Tre”, ed è in questa occasione che viene intervistato dal settimanale Chi. In questa intervista inizia a farsi conoscere al grande pubblico, e non manca di svelare aneddoti umoristici sulla sua famosa famiglia artistica.

Figlio di biagio antonacci
Figlio di biagio antonacci

Ed è proprio al giornale di Alfonso Signorini che ammette di non aver mai messo in discussione il parere del padre sulla sua musica e di essersi sempre mosso in piena libertà in quell’universo che ha sempre sentito fosse anche il suo: