Walter de benedetto malattia

Walter de benedetto malattia; Arezzo, 9 marzo 2022 – È morto Walter De Benedetto. Un uomo di 49 anni affetto da artrite reumatoide è stato arrestato e accusato di detenzione e possesso di sostanze stupefacenti perché stava coltivando piante di cannabis in una piccola serra che era stata allestita nel suo giardino sul retro. Non per farla stare peggio, ma per ridurre al minimo il dolore: l’accusa da cui era stato completamente esonerato. Era stato reso immobile dalla malattia e aveva bisogno di qualcosa che lo spingesse. Aveva bisogno di qualcosa di pesante e ingombrante, come uno spacciatore. Fu un fatto che suscitò l’interesse di tutto il Paese d’Italia. De Benedetto sosteneva da tempo la coltivazione della cannabis per le sue proprietà sedative, oltre al fatto che la quantità di cannabis fornita dal sistema sanitario (un grammo al giorno) era insufficiente per i suoi bisogni. E il giudice avrebbe dato loro una ragione.

Walter de benedetto malattia
Walter de benedetto malattia

I Radicali Italiani, così come l’Associazione Luca Coscioni, sono stati tra coloro che si sono mobilitati a suo sostegno. Quest’uomo soffriva di un gravissimo caso di artrite, accompagnato da infiammazione sistemica e tumefazione della cartilagine articolare. Soffriva anche di una grave deformità articolare. “Il dolore non aspetta” si ripeteva ancora e ancora.

Tra le prime reazioni quella di Enzo Brogi, attuale presidente del Corecom

“Walter De Benedetto non è più vivo. L’agonia, il dolore e tutto il resto sono ormai intrecciati e convergenti. Emozioni, dolori, gioie e affetti sono tutti presenti. Servono mitra e forza d’animo. Lo sfibramento della malattia è causato da il suo amore per il babbo, che guarda caso è un musicista come lui, gli incontri a casa sua con i suoi animali, Erry, e sua madre.

Alcune delle sue battaglie per i diritti civili sono ancora in corso, e intende usarle come esempio per aprire la strada verso “la vittoria della civiltà”, come l’ha definita lui. A seguito dell’uso della cannabis come agente terapeutico, esiste la possibilità di morire con dignità. In effetti, Walter, è stato così dall’inizio dei tempi. Ti do un saluto forte, ma gentile».

Durante la lotta per la legalizzazione della cannabis a fini terapeutici, Walter De Benedetto fu una delle figure più note. Sfortunatamente, non potrà continuare la sua battaglia poiché ha raggiunto l’età di 59 anni.

Walter De Benedetto, chi era e di che male soffriva

Walter De Benedetto aveva 59 anni quando morì a causa di una lunga malattia. Negli ultimi anni, il suo nome, così come la sua storia di vita, hanno ottenuto un ampio riconoscimento. L’uomo, che abitava ad Olmo, paese in provincia di Arezzo, soffriva di una grave forma di artrite reumatoide.

L’attore Walter De Benedetto, che era riuscito a portare all’attenzione del pubblico il tema della marijuana medica, è morto nelle prime ore del mattino per un infarto. Aveva 50 anni. Con la sua decapitazione, è diventato un simbolo per coloro che fanno affidamento sulla cannabis per curare una varietà di disturbi e malattie.

Walter de benedetto malattia
Walter de benedetto malattia


De Benedetto aveva completato il processo di bonifica di una vetta isolata dove coltivava cannabis. Lo aveva fatto per tornare a casa. Il dosaggio consentito dalla legge era insufficiente per alleviare i dolori lancinanti che la malattia aveva causato al paziente. In seguito al suo arresto e alla successiva assoluzione da parte del TAR di Arezzo nel 2021, è stato condannato a un anno di reclusione. De Benedetto è stato citato più spesso anche sull’eutanasia.

Come risultato del fatto che non è suscettibile
Soffriva da anni di una grave forma di artrite reumatoide quando fu assassinato nell’aprile dell’anno precedente perché le prove non supportavano l’accusa di aver coltivato marijuana nella sua abitazione: per il gup di Arezzo si produceva e si usava marijuana come trattamento terapeutico per la sua malattia.

Viene discusso il tema dell’eutanasia.
De Benedetto è stato anche più spesso sentito parlare del delicato argomento dell’eutanasia. “La prima volta che sono andato a casa di Walter è stato perché voleva parlare del suo fine vita”, scrive Marco Cappato sui suoi profili social.

Esercitando il coraggio, è riuscito a richiamare l’attenzione sulla questione della marijuana medica e su tutte le difficoltà che i pazienti che la usano hanno nell’ottenere cure per i loro disturbi. “Sono stata costretta a fare qualcosa che nessun paziente dovrebbe fare: far conoscere al pubblico il proprio dolore”, ha detto in una e-mail Antonella Sodo, coordinatrice della campagna.

De Benedetto aveva 50 anni all’epoca dell’evento

che sarebbe avvenuto il 51 agosto. Dall’età di 36 anni la sua vita era cambiata radicalmente e soffriva di un grave tipo di artrite reumatoide. Inoltre, oltre al trattamento, all’epoca era in vigore una prescrizione per terapie a base di cannabis. A causa della scarsa disponibilità e della difficoltà ad ottenerlo, fu costretto a coltivare un litpiccola quantità di piantina nel suo giardino per evitare di tornare al mercato neoliberista. Quando i carabinieri furono portati a casa di Walter nel 2020, questi era stato arrestato e poi arrestato dalla Procura di Arezzo l’anno successivo.

Più volte è tornato alla politica, prima al Presidente della Camera, Roberto Fico, e poi, tra gli altri, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anche dopo la sentenza del tribunale, la causa non era chiusa e, a seguito della sconfitta del referendum sulla cannabis, è stato presentato un nuovo appello a Fico, al ministro incaricato delle politiche antidroga Fabiana Dadone, e al presidente della commissione giustizia e affari interni, Mario Pierantoni, per ottenere l’approvazione di una legge che consenta di coltivare fino a quattro piante di cannabis per uso personale.

Invece, ha scelto di combattere come leone contro l’irrazionalità e la violenza di un governo che lo ha imprigionato perché avrebbe dovuto curarsi con la cannabis. Nonostante abbia vinto la sua battaglia procedurale, non siamo stati in grado di vincere la battaglia politica per la legge con lui al Parlamento o al referendum. Andiamo avanti, anche nella sua memoria. “Grazie, Walter.”

Walter divenne una delle figure più note nella lotta per la legalizzazione della cannabis per scopi medici negli Stati Uniti. Infatti, nell’aprile dello scorso anno, il gup di Arezzo è stato esonerato dall’accusa di coltivare marijuana nella sua abitazione poiché le prove dimostravano che produceva e usava marijuana a scopo terapeutico per curare la sua malattia.

Walter de benedetto malattia
Walter de benedetto malattia

“Walter De Benedetto è morto. La prima volta che mi ha parlato della fine della sua vita sono rimasto sbalordito. Dopodiché ha lottato contro le violenze di un governo che lo indagava per possesso di marijuana. Nonostante il fatto che ha vinto la battaglia, non siamo riusciti a sconfiggerlo in tribunale per via della legge. Stiamo andando avanti. “Grazie, Walter”, dice Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Coscioni. “Grazie, Walter”.

I fattori che hanno contribuito alla sua morte

Affetto da artrite, De Benedetto era nelle prime fasi di una malattia neurodegenerativa che lo avrebbe lasciato gravemente disabile. Una lettera dell’uomo è stata inviata anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale si ricordava di essere stato “costretto a violare la legge per evitare soffing”. “Dov’è il Parlamento?” aveva chiesto il suo ritorno al Quirinale durante il suo appello. Mi rivolgo a lei perché un anno fa ho provato a rivolgermi alle istituzioni, venendo fino a Roma in un viaggio per me faticoso, ma pieno di speranza”.

Nonostante negli ultimi tempi si fosse aggravato a causa della malattia, trovò il tempo di dedicarsi alla sua battaglia come lo lo 17 marzo, aveva scritto ancor al Parlamento: “Ci sentiamo scoraggiati perché sembra che il nostro Stato preferisca lasciare 6 milioni di consumatori nelle mani della criminalità organizzata anziché permettergli di coltivarsi in casa le proprie piantine”.