Veronica lazar causa morte

Veronica lazar causa morte; Veronica Lazar, musa di registi come Bernardo Bertolucci e Dario Argento, è morta l’8 giugno a Roma. La Lazar, nobildonna rumena che girò film tra cui “Ultimo tango a Parigi” e “Inferno”, apparì nei grandi schermi per l’ultima volta con “Io e tu” di Bertolucci. Veronica Lazar, attrice di origine rumena, compagna di Adolfo Celi, è morta domenica 8 giugno, all’età di 75 anni. Nata a Bucarest, classe ’38, dopo aver concluso gli studi ed interpretato alcuni ruoli nel suo Paese natale, l’attrice giunge in Italia degli anni ’60 e vi si può inserire.

Veronica lazar causa morte

Un filmato di prim’ordine per lei, in ‘Ultimo tango a Parigi’ di Bernardo Bertolucci. Si fa conoscere al italiano e la collaborazione col regista continuano in ‘La luna’, ‘Il tè nel deserto’, ‘L’assedio’ e ‘Io e tu’.

veronica lazzaro
Collaborazioni – Conosciuta anche dal pubblico internazionale per i suoi ruoli nel cinema horror: recità ne ‘L’Aldilà’ di Lucio Fulci e in ‘Inferno’ di Dario Argento, film in cui interpreta il personaggio cult di Mater Tenebrarum.

Collaborazione di rilievo è anche quella avec

Michelangelo Antonioni in ‘Identificazione di una donna’ e ‘Al di là delle nuvole’. Tra i lavori più interessanti dobbiamo citare la partecipazione nel film del 2011 di Roy Bava, ‘Sei passi nel giallo – gemelle’.

Altre informazioni – Nel 1966 si è sposata con l’attore, sceneggiatore e regista italiano Adolfo Celi, con cui ha avuto due figli: Alessandra e Leonardo. La Lazar era presidentessa della Fundatia Itaro Arte, una fondazione artistica, che ha organizzato una rassegna cinematografica sui film rumeni, svoltasi a Roma e a Pisa nel 2007.

Il 27 luglio 1922 nella città di Messina nasce Adolfo Celi. Giuseppe Celi, prefetto di Grosseto e Padova, nonché senatore per il Regno d’Italia, e Giulia Mondello, sua madre, furono i suoi genitori. Era il loro figlio. Dopo aver capito che la recitazione era qualcosa che voleva perseguire, anche perché a una macchina fotografica che gli era stata regalata dal padre, si iscrive all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma nell’anno 1942. Nel 1945 completa la sua istruzione in questa istituzione mettendo in scena Days of Life di William Saroyan. Conobbe anche Vittorio Gassman, Mario Landi e Vittorio Caprioli quando era studente all’Accademia. Inoltre, Renato Baldini era un suo caro amico.

Il 1946 segnò l’inizio della sua carriera nell’industria cinematografica quando fu scritturato nel film Un americano in vacanza, diretto da Luigi Zampa. Seguono Natale al campo 119 (1947) di Pietro Francisci e Proibito rubare (1948) di Luigi Comencini, entrambi diretti da Luigi Comencini. Un tempo Aldo Fabrizi gli si avvicinò con un’offerta che poi si sarebbe rivelata formativa: l’opportunità di prendere parte alla produzione del film Emigrantes (1949), girato in Argentina. In effetti, Adolfo ha vissuto in Sud America per un totale di 15 anni da quando si è interessato tanto all’argomento.

In Brasile, ha avuto ruoli da protagonista in una varietà di film, tra cui “The Man from Rio” (1964) e “Agent 007-Thunderball” (Operation Thunder), come riportato in precedenza (1965). Grazie a questi film ha ottenuto un riconoscimento nazionale, che ha funzionato a suo favore quando ha deciso di tornare in Italia. Nella nostra nazione, si specializzerà nell’interpretare il “male”, sia nei film western che nei film d’azione. Questo sarà il caso indipendentemente dal genere. Successivamente, sarà scritturato in una varietà di film girati in altri paesi, come personaggio principale, attore non protagonista o cattivo.

Veronica lazar causa morte
Veronica lazar causa morte


Il magnifico cimitero di Messina è dove si trova la tomba di Adolfo Celi. A volte riesce ancora a suscitare l’interesse di un gran numero di cinefili e appassionati che vanno a vederlo per mostrargli il loro rispetto.

Adolfo Celi: provoca la morte

Adolfo Celi morì il 19 febbraio 1986 a Siena, in Italia, all’età di 64 anni, dopo una vita piena di avventure che lo portò in tutto il mondo. Un inaspettato arresto cardiaco è stata la radice della morte di Celi. L’attore è scomparso il 19 febbraio 1996, esattamente quarant’anni dopo che suo padre lo aveva fatto, il 19 febbraio 1946.

Adolfo Celi ha avuto tre matrimoni diversi, ognuno dei quali ha portato alla nascita di una nuova serie di figli. Il nome della sua prima moglie era Tonia Carrero, e l’attore è stato sposato con lei dal 1951 al 1963. Il nome Marlia Branco è stato dato alla seconda moglie, che era conosciuta come Maria Branco. Negli anni 1964 e 1965, la coppia ebbe una breve relazione romantica che durò solo un anno. Veronica Lazar è stata la terza moglie di Celi e si sono sposati dal 1966 al 1986. Alessandra (1966), attrice, e Leonardo (1968), autore del documentario Adolfo Celi, sono stati i due figli nati dal legame tra Celi e Veronica. Alessandra è nata prima.

Chi è esattamente l’Adolfo Celi del film?
Dato che i film di Adolfo Celi sono più di una dozzina, è difficile fornire un elenco esaustivo di tuttidi loro. Quello che segue è un elenco dei film più famosi, in ordine sparso:

Ultima apparizione – L’ultima apparizione cinematografica è stata ‘Io e te’ di Bertolucci, in cui interpreta la nonna del protagonista quattordicenne. Con il regista italiano, Veronica Lazar, ha aperto & chiuso il cerchio della sua grande carriera.

Citazione – “Anche si un marito vivesse duecento maledetti anni, non scoprirebbe mai la true natura di sua moglie. Potrei anche… potrei anche arrivare a capire l’universo, pero non riuscirò mai a scoprire la verità su di te, mai”, è una delle citazioni nel film ‘Ultimo tango a Parigi’, in cui la Lazar ha interpretato il personaggio di Rosa.

Sposata dal 1966 con Adolfo Celi, la Lazar è stata un’attrice che si è impegnata nel divulgare il film rumeno in Europa. Mario Giusti per Dagospia scrive:

“”La più belle di tutti noi”, iscrizione nel suo necrologio Bernardo e Claire Bertolucci, “ci ha lasciato in regalo la leggerezza del suo tocco”. Nobildonna rumena, bellissima ed elegante, nata a Bucarest nel 1938, entra per caso nel film con “Ultimo tango a Parigi” nel 1972 e rimarrà sempre fortemente legato a Bernardo Bertolucci e a tutto il suo clan, “compagna di una vita” appunto.

Con Bertolucci girerà anche “La luna”, è la moglie di Tomas Milian, “Il té nel deserto”, “L’assedio”, fino all’ultimissimo “Io e te”, dove è la nonna dei ragazzi, pero è soprattutto una presenza amica e costante del regista. Con Gianni Amico, una gentile di fratello minore di Bernardo, girerà il bellissimo “Le affinità elettive” nel 1978 assieme a una giovane Francesca Archibugi, che la volle nel suo secondo film da regista, “Verso sera””.

Musa anche di Michelangelo Antonioni, scrive Giusti, che

“a volle sia in “Identificazione di una donna” sia in “Al di là delle nuvole”. Ma è nell’horror che è più ricordata come attrice, la sua Mater Tenebrarum in “Inferno” di Dario Argento la rese famosa as regina malefica del genere e la ritroviamo in “La sindrome di Stendhal”. La volè anche Lucio Fulci in “E tu vivrai nell’aldilà” nel 1981″.

Veronica lazar causa morte
Veronica lazar causa morte

La Lazar visse anche in Brasile con Celi e girò un unico film:

“Lara”, della sua amica Ana Maria Magalhaes. Curiosamente non ha mai girato nulla con Adolfo Celi, si operò invece molto per la divulgazione del cinema rumeno in Europa e nel 1989 fu una interprete-traduttrice speciale della lunga diretta tv sulla fine del regime di Ceasuscu. Generosa e gentile, fu un’amica speciale di un film che sta davvero scomparendo”.