stilista morto

stilista morto Lo stilista italiano Renato Balestra, fondatore dell’omonimo marchio di alta moda, è morto all’età di 98 anni in un ospedale di Roma.
Fabiana e Federica, insieme alla nipote Sofia, danno l’annuncio all’ANSA. I funerali si terranno il 29 novembre nella chiesa di Santa Maria del Popolo.
Trieste, Italia, proveniente da una famiglia di ingegneri e architetti, ha deciso di intraprendere una carriera nelle arti visive e dello spettacolo. Gli amici inviarono accidentalmente uno dei suoi bozzetti al Centro Italiano della Moda (CMI), dove fu subito riconosciuto per il suo talento e invitato a partecipare a una sfilata di moda. Alla fine abbandona gli studi di ingegneria e completa il suo apprendistato presso l’atelier di Jole Veneziani nel 1953.
I suoi primi datori di lavoro furono le famiglie Schubert e Antonelli, seguite dalle sorelle Fontana. I costumi per i film interpretati da Ava Gardner (La contessa a piedi nudi, Il sole sorge ancora), Gina Lollobrigida (La donna più bella del mondo), Sophia Loren (La fortuna di essere una donna), Candice Bergen (The Lone Ranger), Shirley Jones (L’intrigo), Micheline Presle (Il padrino – Parte III) e Giorgia Moll (Il padrino – Parte II) sono stati tra i suoi numerosi crediti cinematografici.



Fiorucci, nato il 10 giugno 1935 a Milano, in Italia, adotta un approccio senza pretese e con i piedi per terra all’industria della moda attraverso il modesto negozio di pantofole della sua famiglia. Nel 1962, propose alla rivista ‘Amica’ di pubblicare i suoi galoches colorati, insieme all’indirizzo del suo negozio; L’idea suscitò scalpore, e la rivista finì per presentarli in copertina, lanciando la sua carriera di stilista irriverente e artista pienamente formato. Da quando il suo primo negozio ha aperto nella Galleria Passarella di Milano nel 1967 (progettato da Amalia Del Ponte), e grazie alle sue numerose collaborazioni con artisti, designer e giganti della vendita al dettaglio, Fiorucci è diventato un vero e proprio trendsetter nel settore della moda. Molti lo considerano il primo dei “cool hunters”, ovvero persone che viaggiano per il mondo alla ricerca delle tendenze emergenti della moda. Il giovane designer ha solo 17 anni, ma ha già gli occhi puntati sul mondo al di là dell’attività di famiglia. In particolare, ha gli occhi puntati su Londra, dove il mondo rivoluzionario anglosassone della fine del 1960 lo ha affascinato.
Da Portobello Road a Carnaby Street, Fiorucci riprende lo street style che sta emergendo, soprattutto i jeans attillati e le scarpe colorate che diventano le sue figure stilistiche, ma anche il monokini, il perizoma e le giacche corte, che arrivano in Italia grazie allo stilista, trasformando lo storico negozio di San Babila in meta di pellegrinaggio per i giovani milanesi. In alternativa, il 1970 è il debutto dell’iconico logo “angioletti” di Italo Lupi per il marchio. Nel 1974, Fiorucci aprì il suo primo negozio inglese in Kings Road a Londra dopo aver aperto una sede di tre piani in Via Torino a Milano, dove vendeva non solo abbigliamento ma anche accessori e profumi. Nel 1976, la boutique della 59th Street di New York ha avuto il suo momento sotto i riflettori. Quell’anno segnò l’apice dell’era della discoteca, con eventi iconici come Studio 54 e Grace Jones e Bianca Jagger in sella a un cavallo bianco. Il noto artista decide di condurre il primo numero della rivista Interview nelle vetrine dei negozi Fiorucci.
Questa sera, 26 novembre, la capitale italiana di Roma ha annunciato la morte dello stilista Renato Balestra. L’età del grand poobah dell’alta moda era di 98 anni. Le sorelle Fabiana e Federica, insieme alla nipote Sofia, hanno dato la notizia ad Ansa che avrebbero assunto la gestione del marchio. Martedì 29 novembre, presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, si svolgeranno i funerali di Renato Balestra.

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Il 3 maggio 1924, Renato Balestra entrò in questo mondo a Trieste, in Italia, in una famiglia di costruttori. I suoi primi anni di vita sono stati spesi perseguendo sforzi artistici come la pittura, la musica e la scenografia. È inciampato nel settore della moda quando gli amici hanno inviato uno dei suoi schizzi al Centro Moda Italiano (Cmi). A metà della laurea in ingegneria nel 1953, decide di cambiare marcia e terminare l’apprendistato presso lo studio veneziano del maestro vetraio Jole Veneziani. A partire dal 1954, ha lavorato per Emilio Schubert, Maria Antonelli e le sorelle Fontana a Roma. In tutti gli Stati Uniti, da Los Angeles a New York, debutta le sue collezioni nel 1958. Artisti del calibro di Liz Taylor, Claudia Cradinale e Candice Bergen sono stati tra i primi A-listers a indossare i suoi modelli quando ha fatto il suo debutto a Hollywood. Il suo primo Atelier, a Roma, apre nel 1959.