Stefano feltri di chi è figlio; Stefano Feltri nasce il 7 settembre a Modena, in Italia. Un nuovo capitolo nella vita del giornalista inizierà nel mese di marzo 2020, quando verrà annunciato che si imbarcherà in una nuova avventura professionale che lo renderà un nome familiare nel panorama mediatico italiano. Stefano Feltri, direttore del nuovo quotidiano italiano Domani, diretto da Carlo De Benedetti, si è recato a Chicago, dove spera di creare un legame significativo tra le prospettive italiane e internazionali. Analizzeremo il background di Feltri nella prossima sezione, con l’obiettivo di comprendere meglio gli aspetti importanti della sua esperienza professionale e allo stesso tempo prestare attenzione ad alcuni degli aspetti più intriganti della sua personalità.
Di conseguenza, l’ex vicepresidente del Fatto Quotidiano sarà
Il caporedattore di “Domani”, il nuovo quotidiano di Carlo De Benedetti. Tutto torna al punto di partenza se si crede che il giornale fondato da Marco Travaglio, Antonio Padellaro e Peter Gomez sia sorto unicamente in opposizione al governo e al mondo che (o non) rappresentava, nonostante Travaglio e Padellaro fossero stati reclutati direttamente dalla redazione De Benedetti.
In sostanza, l’obiettivo è lo stesso: convincere la Repubblica a rinunciare a una parte dei suoi lettori. A presiedere l’ente che pubblicherà il documento sarà il senatore del Pd, Luigi Zanmda, segno della ricerca di una precisa copertura politica in un momento in cui il quotidiano, diretto da Maurizio Molinari, sembra puntare a cambiare il corso della storia.
Si tratta di circa otto pagine, un giovane gruppo di scrittori, un libro cartaceo e una versione online, tutti posizionati a sinistra. L’invito è stato rifiutato da Carlo Verdelli e, di conseguenza, è stato proposto il nome Lucia Annunziata. Il tour sarà però condotto da un ingegnere esperto: Stefano Feltri, per trentacinque anni vicepresidente del Fatto Quotidiano. De Benedetti ha tentato più volte di portarlo a Repubblica, prima con Ezio Mauro, poi con Mario Calabresi, e l’ultima con Verdelli. Non c’è niente da fare.
Un profilo giornalistico economico e brillante, come dimostra la sua carriera rapida e di successo. Prima in Italia con il Foglio di Giuliano Ferrara e il Riformista di Antonio Polito, a cui erano garantite le presenze quotidiane, oggi negli Stati Uniti con il professor Luigi Zingales, economista libertario, grande tifoso della candidata alla vicepresidenza Sarah Palin. Linee editoriali divergenti e forse in conflitto tra loro. »Europeista, liberale, sul fianco sinistro, un po’ manettaro», come lo descrive una persona che conosce bene Stefano e da anni è assiduo frequentatore, nonostante altri lo abbiano criticato per la sua presa di posizione sulla crisi greca contro la Unione Europea.
Marco Travaglio è nominato direttore del Fatto Quotidiano nel 2015, e nomina Stefano Feltri alla carica di vicepresidente; il giornalista della città di Milano ricoprirà l’incarico fino a metà agosto 2019.
Quest’anno, oltre ad altri inviti provenienti da altre pubblicazioni, la delegazione si recherà a Damasco per accompagnare una delegazione di parlamentari europei. L’obiettivo è intervistare il presidente siriano Bashar al-Assad, che ora è in corso. Nonostante questa opportunità giornalistica sia stata avallata da Stefano Feltri, diversi colleghi sono insoddisfatti del fatto che alla delegazione di invitati italiani venga chiesto di parlare a nome di un dittatore.
Il 2019 è l’anno della svolta.
A seguito della pubblicazione nel 2018 di due libri (“Secondo Einaudi, “populismo sovrano” è un “reddito di cittadinanza civica”. Che ora è? Perché sta succedendo?”, dopo l’introduzione di Domenico De Masi) arriverà in 2019, che segnerà l’inizio del secondo anno in carica di Stefano Feltri.
Dopo aver completato la sua esperienza professionale con il Fatto Quotidiano, viene scelta per dirigere la pubblicazione digitale Promarket.org, che include un cenno allo Stigler Center for Public Policy. È il Professore di Economia Luigi Zingales a dirigere il Centro di ricerca sperimentale dell’Università di Bologna. Quest’ultimo individuo è uno degli economisti più rinomati del mondo, noto soprattutto per aver raccolto i beni pubblici di molti membri di spicco del Partito Repubblicano negli Stati Uniti. È professore alla Booth School of Business dell’Università di Chicago.
I riferimenti ideali di Stefano Feltri includono artisti
Come Romano Prodi e Marco Travaglio, oltre alla fotografia del centrosinistra italiano, tra molti altri. Pur diplomato alla Classe 1984 e originario di Modena, Andrea Feltri è il terzo membro della famiglia Feltri a dirigere un quotidiano, dopo Vittorio (Libero) e Mattia (Huffington Post), nonostante non sia figlio di arte.
Nel 2012, un utente di Twitter lo ha accusatom delle seguenti: «Se tu non fossi figlio di tuo padre, non saresti da nessuna parte, e probabilmente saresti al posto di qualcuno più meritevole di te». Lapidaria la risposta di Feltri: «Mio padre lavora come medico di famiglia nella città di Modena. Se non fossi suo figlio, non sono sicuro che saprei dove stavo andando. Ma non vedo niente che non va».
Nato in Emilia-Rossa e formatosi in Bocconi, Feltri ha iniziato la sua carriera alla Gazzetta di Modena prima di passare al Foglio. Giuliano Ferrara, motociclista appassionato di questo sport, ha acquistato una Ducati Monster con le prime centinaia di dollari che ha ricevuto dal suo lavoro. Marco Ferrante, ora direttore dell’informazione Mediaset, passerà al Riformista, dove si occuperà dell’economia.
Chi ha collaborato con lui al quotidiano arancione di Polito lo descrive come “intelligente, preparato e vivace, e ha sempre studiato”. Arrivano i primi riconoscimenti professionali, ma Feltri non si arrende. È necessario assistere alle presentazioni dei libri di Marco Travaglio, ed è in una di queste presentazioni che i due si conoscono.
Stefano Feltri: gli inizi di una fulminante carriera musicale
Già in giovane età ha una volontà incrollabile di riuscire, che lo porta a proseguire gli studi in economia aziendale. Laureatosi in gioventù all’Università Bocconi, iniziò subito a lavorare come giornalista per la Gazzetta di Modena. Partendo da alcune apparizioni radiofoniche su Radio 24 e sul quotidiano Il Foglio, come fanno molti altri giovani italiani, diventa infine oggetto dell’indagine de Il riformista.
Nello stesso anno in cui Marco Travaglio fonda Il Fatto Quotidiano, sollecita i servizi di un giovane di nome Feltri, che spera diventi il suo fidanzato. Nel 2009 Stefano ha solo trentacinque anni quando viene incaricato di dirigere la sezione di economia del quotidiano, noto come Il Fatto Economico. In questa posizione, Stefano è responsabile della supervisione dell’intero inserto del quotidiano ogni mercoledì, noto anche come Il Fatto Economico.
Il 2010 segna l’inizio di un nuovo decennio.
In concomitanza con la formazione del governo Monti, è possibile verificare quella che, a suo avviso, si trasformerà in una vera e propria scalata mediatica a partire dal novembre 2011. Per circostanze favorevoli, la formazione di Stefano Feltri presso l’Università Bocconi , così come la sua esperienza nel mondo amministrativo e tecnico, sono diventati componenti fondamentali nella sua preparazione alla sua futura esposizione.
Ogni anno, nel 2011, esce il suo primo libro, che è: “Lui è il candidato. Montezemolo è noto a tutti. “Nessuno sa chi è veramente responsabile”, dice Luca di Montezemolo; “il giorno in cui è morto l’euro ,” dice Luca di Montezemolo “.