Stefano biondi malattia; Purtroppo è morto Stefano Biondi. Non c’è più lo “Zio”, scrive il Resto del Carlino, aggiungendo che le sezioni sportive e cronaca del giornale, per cui aveva lavorato per tutta la vita, non riescono a dargli ragione della loro posizione. Lo “Zio” era il soprannome che fu dato a una delle figure più in vista della scena sportiva bolognese, noto come il cantore del Bologna. Ci sono state grandi vittorie, così come alcune battute d’arresto inaspettate, per la squadra di calcio che rappresenta la città. Aveva iniziato giovanissimo la sua carriera al Corriere dello Sport-Stadio, dopo essersi formato come artista (il padre, Dino, era stato editorialista del Carlino). Poi, per tutta la prima metà dell’Ottocento, fu incatenato a un pianoforte. La redazione dello Stadio ha lavorato al secondo piano del palazzo bianco sito in via Enrico Mattei 106, mentre lo staff del Carlino occupava il piano sottostante.
E Stefano era entrato nella nuova realtà con disinvoltura e grazia
Portando con sé gioia e leggerezza. Ma anche la capacità di comprendere appieno la notizia, di investigarla e di indagare su cosa sia successo dietro le quinte di un evento. La leggenda narra che dopo il trasferimento del Bologna, abbia portato la sua squadra alla prossima destinazione mentre lo seguivano. Primo, Ermanno Benedetti, collega dello Stadio; poi Massimo Vitali e Marcello Giordano, due suoi alleati.
Negli ultimi tempi era stato esausto, ma non aveva perso lo spirito dei suoi giorni migliori. La voglia di combattere e di tentare di trionfare sulla malattia. Stefano lascia la moglie Sabrina Orlandi, anche lei giornalista, insieme ai figli Pietro e Barbara. Dolce il ricordo del Bologna, qualche lacrima ma sentita, è stata postata sulla pagina Facebook del club in ricordo del giornalista scomparso: “Sono anni che racconta le Fiabe rosso sangue, e lo fa con uno stile che è sempre riconoscibile, brillante e sardonico. Alla famiglia sono state inviate le condoglianze di tutta la città di Bologna. Mi deluderai molto, Stefano”. Lo ricordava anche Marino Bartoletti, che diceva: “Un collega strano, un ragazzo gentile”.
Stefano aveva iniziato la sua carriera al Corriere dello Sport-Stadio in tenera età. Suo padre, Dino, era stato editorialista del Carlino e Stefano aveva seguito le orme del padre. Poi, durante la prima metà dei diciannove anni, fu semplicemente fatto scappare da uno dei pianoforti. La redazione dello Stadio ha lavorato al secondo piano del palazzo bianco sito in via Enrico Mattei 106, mentre lo staff del Carlino occupava il piano sottostante.
Yellow Card è stata la penultima rubrica che ha scritto per La Voce di New York, ed è stata quella in cui ha coperto i maggiori sport italiani. Aveva iniziato a scrivere la colonna con esso. Ma il nome storicamente significativo del giornalismo bolognese, Stefano Biondi, ha deciso di non continuare. Si è spento ieri alla giovane età di 64 anni a causa di una malattia rapida e mortale. Lasciati alle spalle tua moglie, la giornalista Sabrina Orlandi, e i tuoi due fantastici figli, Barbara e Pietro.
Qualche settimana fa Stefano ci ha informato che non si sentiva bene e che avremmo dovuto pensare a come curare la sua condizione. Questo ci è stato comunicato sotto forma di una breve e-mail. Abbiamo anticipato il suo ritorno, certi che la sua caparbietà e il suo instancabile ottimismo lo avrebbero riportato indietro. Con Stefano Biondi si perde non solo uno dei massimi esperti di calcio, ma anche un autentico e genuino storico del Bologna, che non ha mai nascosto di essere stato tifoso della squadra oltre che critico della squadra.
Proprio al Corriere dello Sport Stadio ha iniziato la sua carriera tra il 1979 e il 1990. Ha poi proseguito la sua carriera al Resto del Carlino di Bologna tra il 1990 e il 2018. Nel corso degli ultimi anni ha avuto diventare il volto e la voce di vari segmenti di Etv e Radio Nettuno Bologna Uno.
Si è spento all’età di 64 anni Stefano Biondi, storico cronista e giornalista sportivo bolognese. Zio era un giornalista che aveva lavorato in precedenza per il Corriere dello Sport – Stadio e, più recentemente, per la firma Novanta de Il Resto del Carlino. È conosciuto con il suo soprannome ed è stato una figura centrale nella storia rossoblu negli ultimi quarant’anni. Torna alla memoria il ricordo del sindaco di Bologna, Matteo Lepore: “Sia il mondo dello sport bolognese, sia il mondo del giornalismo hanno perso oggi un punto di riferimento”.
Continua Lepore, “Dai suoi articoli sulle pagine, prima del
Corriere dello Sport-Stadio, poi del Resto del Carlino – Biondi da anni racconta a tantissimi bolognesi le vicende del suo amato Bologna, con passione e competenza”. Biondi lo fa da molti anni. Oggi intervisteremo un importante giornalista. Vorrei esprimere le mie condoglianze a mia moglie Sabrina Orlandi, ai miei figli ea tutti i miei collaboratori di Carlino.
E Stefano era passato nella nuova realtà con facilità e grazia, portando con sé gioia e leggerezza. Ma anche la capacità di comprendere appieno la notizia, di investigarla e di indagare su cosa sia successo dietro le quinte di un evento.
Un maestro, e per tutti noi, uno “Zio” in più. Uno dei membri della famiglia. Uno di loro a cui chiedere consiglio. La leggenda narra che dopo il trasferimento del Bologna, abbia portato la sua squadra alla prossima destinazione mentre lo seguivano. Primo, Ermanno Benedetti, collega dello Stadio; poi Massimo Vitali e Marcello Giordano, due suoi alleati.
Sempre aggiornato sulle novità. Da sempre tifoso del Bologna, ma con una forte capacità di rimanere obiettivo sulle prestazioni della squadra. per non farsi travolgere dal pubblico mentre contemporaneamente tenta di valutare la sua squadra, il Bologna, con occhio critico e obiettivo. Nonostante fosse ormai in pensione da tempo, Stefano, che allora aveva 64 anni, poteva sempre trovarsi lì, pieno di vita e di vigore ogni volta che se ne presentava l’occasione.
Negli ultimi tempi era stato esausto, ma non aveva perso lo spirito dei suoi giorni migliori. La voglia di combattere e di tentare di trionfare sulla malattia. Stefano lascia la moglie Sabrina Orlandi, anche lei giornalista, insieme ai figli Pietro e Barbara.
Il Bologna FC ha detto: “Ci farai molto male, Stefano”.
Dolce il ricordo del Bologna, qualche lacrima ma sentita, è stata postata sulla pagina Facebook del club in ricordo del giornalista scomparso: “Sono anni che racconta le Fiabe rosso sangue, e lo fa con uno stile che è sempre riconoscibile, brillante e sardonico. Alla famiglia sono state inviate le condoglianze di tutta la città di Bologna. Mi deluderai molto, Stefano”.
L’impiegato comunale di Lepore ha affermato che “sport e giornalismo hanno perso un punto di riferimento”.
“Sia il mondo dello sport bolognese che il mondo del giornalismo hanno perso oggi un punto di riferimento”. Queste le parole che ha detto il capo Matteo Lepore sulla scomparsa di Biondi. “Dai suoi articoli sulle pagine, prima del Corriere dello Sport-Stadio, poi del Resto del Carlino – prosegue Lepore – Biondi racconta da anni a tantissimi bolognesi le vicende del suo amato Bologna, con passione e competenza. Biondi raccontato le vicende di Bol Oggi intervisteremo un giornalista di spicco e voglio esprimere le mie condoglianze, insieme a quelle della città, a mia moglie Sabrina Orlandi, ai miei figli ea tutti i miei colleghi di Carlino.