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significato buonanotte ernia L’uscita di I’m not scared, il nuovo album di Ernia, il 18 novembre 2022, è stato uno degli eventi più attesi dell’anno. L’album è stato un successo immediato, con tutte le 14 tracce che hanno debuttato nella classifica Top 50 Italia su Spotify.
Il musicista milanese scava ancora più a fondo in se stesso nel suo nuovo album, dopo il successo di Superclassico, brano tratto dal suo precedente lavoro Gemelli che lo ha elevato ai vertici della scena urban pop italiana.
Qui sotto trovate il video della canzone più personale di Ernia, Buonanotte, una lettera scritta al figlio non ancora nato che affronta l’impegnativo tema dell’aborto affrontato con la sua compagna Valentina e ha il sapore agrodolce di una ninna nanna fin troppo dolorosa. Il singolo principale, Bella fregatura, è già un successo e può essere ascoltato in rotazione su Radio DEEJAY.
Il nuovo album del rapper milanese presenta una canzone intitolata “Buonanotte”, che affronta il delicato tema dell’aborto, e occupa sicuramente un ruolo speciale in un album ricco di brani intensi e profondi come “Io non ho pauraby Ernia”, da cui è stato estratto il primo singolo “Bella fregatura”. L’opera prende la forma di una lettera che l’artista ha scritto al suo bambino non ancora nato, ed è una lettura tenera e sentita. Artisticamente, l’artista ha dimostrato un’incredibile delicatezza nel descrivere le sensazioni vissute, quella sensazione di vuoto e mancanza che provoca un evento di questo tipo, in questa storia di una gravidanza abortita e dell’impatto che ha avuto su Ernia e la sua fidanzata.
A causa dell’aborto, il nascituro è sempre presente nella mente del rapper e del suo team. Non solo riempie il vuoto lasciato dal silenzio e dal disagio, ma appare anche nei loro sogni e pensieri.
Ernia ha una profonda conversazione con il suo bambino non ancora nato, ma discute anche delle sfide affrontate dalle donne che scelgono l’aborto e il dolore di ricevere moralità dagli altri quando lei stessa non è in quella posizione. Ernia riprende coraggiosamente questo tema, dipingendo con viva cura ciò che si prova di fronte a una situazione di tipo, in un momento storico in cui si parla molto di aborto e in cui questo diritto è minacciato come mai prima dopo le conquiste compiute nel secolo scorso. Anche se gli è stato insegnato a tenere sotto controllo le sue emozioni, il rapper riesce ad esprimerle tutte attraverso la sua musica.
Il rapper milanese ha dichiarato: “È stato il primo brano che ho scritto per questo disco perché è stato un evento accaduto di recente”, riferendosi alla canzone che ha più sbalordito i suoi ascoltatori, sia seguaci di lunga data che nuovi arrivati alla sua musica e al suo mondo. Per sperimentare quello che viene chiamato figurativamente un “pugno nello stomaco”, indossa delle cuffie e suona la traccia. A causa del fatto che Ernia ha scelto le parole giuste per trasmettere la sua angoscia attraverso questa canzone.

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È un punto di svolta perché il tema dell’aborto è stato raramente affrontato con tale forza nella musica, specialmente nella musica moderna. Il famoso libro di Oriana Fallaci Lettera al nascituro (1975), scritto come monologo materno, fornisce un buon esempio. La conversazione di Ernia con Buonanotte segue questo schema ma prende la forma di una conversazione, in cui Ernia riversa al suo bambino non ancora nato le sue paure, tormenti e ansie, nonché le speranze che sono nate con l’annuncio dell’arrivo del suo bambino e i pensieri che stavano iniziando a farsi strada, come la decisione di un nome. C’è una notevole chiarezza in Buonanotte, una canzone che affronta il delicato tema dell’aborto.
Uno dei brani più intimi e potenti dell’ultimo album di Ernia è “Buonanotte”. L’aborto è discusso nel testo, insieme all’agonia e alle ripercussioni che derivano dalla decisione di abortire. Anche se il tempo passa, il ricordo di quel tempo impegnativo rimane (“Comunque ti ho sognato, ma non ti ho dato un volto preciso, perché non ti conoscevo, proprio questo preciso, eppure ti immaginavo, eri bella nei miei pensieri”). L’umore, la sensazione e le rotture del dolore sono al centro della storia, che si muove avanti e indietro tra passato, presente e scenari what-if (“Ti avrei chiamato Sveva se fossi stato un bambino, perché sa di casa e sa cosa siamo”). Guarda il video musicale per questo brano qui sotto.