Rottura tendine rotuleo; La lesione della cuffia dei rotatori si verifica più spesso nei giovani atleti e in quelli con tendinopatie degenerative, così come negli anziani che praticano attività fisica estemporanea senza una preparazione sufficiente. Le rotazioni tendinee possono essere parziali o complete, a seconda della gravità della lesione.
Uno schiocco sfortunato si avverte nel momento della sventura, e la sensazione di qualcosa che “sta andando fuori luogo” pervade l’individuo. Quando si parla di gonfiore e difficoltà nell’allungare il ginocchio, la stragrande maggioranza dei casi è associata a dolore.
In caso di lesione parziale, la sola ecografia è adeguata per una conferma diagnostica; tuttavia, la risonanza magnetica (RMN) può fornire informazioni più specifiche in questa situazione.
Il ginocchio umano è un complesso sistema meccanico composto da muscoli, tendini e legamenti che sono strategicamente posizionati per consentire un’ampia gamma di movimenti come camminare, correre, giocare e praticare sport a tutti i livelli.
Le ossa che si trovano nell’articolazione sono collegate ai muscoli tramite una serie di tendini che, se non adeguatamente trattati, possono provocare rotture o lesioni dei muscoli.
Viene spesso utilizzato il termine “crociato rottura”, anche se il tendine rotuleo può anche slogarsi a causa di alcuni movimenti scorretti, che possono provocare forti dolori e richiedere un intervento riabilitativo da eseguire con cautela.
Qual è il metodo migliore per la rottura del tendine del rotule?
Si tratta di un tendine piatto con una lunghezza di circa 8 cm e una larghezza di circa 4 cm che collega la rotula alla tibia superiore e consente l’estensione della gamba in congiunzione con il quadricipite e le altre strutture tendinee che sostengono la rotula.
L’insorgenza di tendinite in questo contesto è estremamente rara, ma può verificarsi a seguito di un trauma grave, come quello subito in un incidente stradale o durante un evento sportivo. Ad esempio, il tendine potrebbe non essere in grado di sostenere la forza eccessiva applicata da un salto da alta quota o potrebbe non essere in grado di supportare i movimenti a scatti di una gara su percorsi irregolari, come accade nello skyrace.
Mentre molti appassionati di calcio ricordano l’incidente di Ronaldo nel 1999. coloro che hanno seguito la squadra di basket dei Mavericks negli anni ’80 ricorderanno lo sfortunato infortunio di James Donaldson, che costrinse la squadra a saltò l’intera stagione e fermò le carriere di tutti i membri della squadra. In effetti, è possibile che gli atleti provino forti dolori al ginocchio dopo aver eseguito un movimento errato.
In questo caso è impossibile stendere e caricare con il peso del corpo perché la rotula sembra essere spostata di alcuni centimetri nella parte superiore del corpo; in questo caso il tendine è completamente reciso e si manifesta principalmente nella zona di connessione con l’osso.
La frattura, invece, può essere parziale; in questo caso il dolore si concentra sotto la rotula, ed è possibile che si formi un ematoma a seguito della frattura.
Esistono anche fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di rotazione tendinea, come la sindrome di Sinding-Larsen-Johansson, caratterizzata da una tendinite che si concentra nella porzione inferiore della rotula e si pensa sia causata da una serie di microtraumi trascussivi, l’uso del terzo centrale del rotuleo per ricostruire un legamento centrale precedentemente fratturato, o l’uso di cor
In questa situazione è adeguato ottenere l’immobilità parziale dell’arto colpito per circa un mese e, di conseguenza, iniziare un percorso di fisioterapia che indebolisca gradualmente il tendine ricorrente e il muscolo associato.
Se, invece, il danno è abbastanza grave da richiedere un intervento chirurgico, questo è il caso.
L’operazione, che comporta sempre una ripulitura dell’area dal sangue dell’ematoma, deve essere eseguita in un breve lasso di tempo dopo il trauma, e il tempo necessario dipende dalla gravità della lacerazione tendinea. L’uso di una sutura diretta tra le due metà del tendine è sufficiente nei casi meno gravi di rottura del tendine nel corpo tendineo.
La diagnosi di rottura parziale o completa del tendine viene effettuata utilizzando le stesse procedure diagnostiche del caso e una tecnica di risonanza magnetica che, in alcuni casi, è più accurata di un ecogramma.
Cosa comporta esattamente la riabilitazione?
Se invece lo strappo ha raggiunto il punto di raccordo con l’osso, è opportuno rafforzare la cucitura e ripristinare la tensione tendinea originaria per evitare la rotula posizionata in modo irregolare nell’articolazione e la conseguente difficoltà per il paziente nel ritorno a un movimento naturale e indolore.
Il caso più grave si verifica quando il tendine fratturato è diventato così lesionato da rendersi necessario rimuoverlo e sostituirlo con un altro tessuto in grado di sostenere le tensioni dell’opera d’arte. Questo tessuto è prelevato da altre parti del ginocchio e intrappolato nel modo più vantaggioso, oppure è manomesso il tendine quadricipitale per contrastare l’assenza di un’occorsa nel ginocchio.
In tutti i casi, dopo l’intervento, è necessario immobilizzare l’opera con l’assistenza di un tutor per un periodo di tempo (la durata dipende dalla gravità della lesione) per poi procedere con movimenti assistiti progressivi che andrebbero intensificati ogni 15-20 giorni. Cauto (ma necessario) dovrebbe essere anche il carico per garantire che l’articolazione sia completata entro i primi giorni dopo l’operazione. La fisioterapia a base d’acqua è consigliata da alcuni specialisti per rendere il percorso riabilitativo meno faticoso e più rapido.
I Bravi fisioterapisti saranno in grado di gestire il trauma nel giro di pochi mesi con esercizi leggeri e il potenziamento della muscolatura circostante, permettendo agli atleti di riprendere i normali regimi di allenamento e al grande pubblico di reclamare la propria quotidianità grazie alla naturale mobilità che è stata riscoperto attraverso la pratica dell’art.
Il trattamento per la rottura parziale del tendine e la tendinite quadricipitale può essere conservativo, iniziando con l’immobilizzazione e la deambulazione con stampi per quattro settimane, per poi passare a esercizi di rafforzamento muscolare progressivo nelle settimane successive. Devono trascorrere almeno quattro mesi tra il completamento della guarigione, la formazione del tessuto cicatriziale e la ristrutturazione del tessuto tendineo prima che si possano ottenere risultati evidenti.
In caso di rottura completa del tendine rotuleo-quadricipitale, la linea d’azione più consigliata è l’intervento chirurgico.
Tenorrafia quadricipitale è una specie di quadricipitale.
La rottura acuta del tendine, come una rottura traumatica o degenerativa del tendine, parziale o totale, del tendine quadricipitale o rotuleo, richiede la necessità di un intervento chirurgico noto come tenorrafia quadricipitale.
La tecnica della tenorrafia quadricipitale consiste nella sutura del tendine lesionato con fili non riassorbibili e nel rinforzo del tendine con tessuto autologo (il prelievo viene eseguito solo dalla porzione distale della bandeletta ileo-tibiale o dal tendine quadricipitale), che a volte è combinato con un colletto rotuleo per proteggere le suture.
L’intervento chirurgico è complicato e, se non eseguito correttamente, potrebbe causare un’elevata rotula e una conseguente perdita della funzione flessionale nel paziente.
È importante ricordare che i primi due mesi dopo l’intervento chirurgico sono critici e che è necessario essere molto cauti e persistenti nel recupero della flessione e nel rafforzamento del quadricipite durante questo periodo.