Raoul bova da giovane; Raoul Bova, attore ed ex nuotatore italiano, scopre il mondo dello sport professionistico prima di intraprendere la carriera di attore. Infatti, all’età di 15 anni, ha vinto i Campionati Italiani Juniores nei 100 metri dorso maschili. Dopo aver fallito nel radicarsi in un ambiente privo di opportunità, si dedica interamente al mondo del cinema, che definisce il suo “Piccolo great amore”. Tra gli attori più attraenti dell’industria cinematografica italiana, Raoul Bova è senza dubbio uno dei più attraenti. È però lontano dallo stereotipo del “bello e danneggiato” in quanto si è sempre mantenuto a distanza di sicurezza dalla mondanità e si è costruito una casa stabile con la moglie, Chiara Giordano, dalla quale ha due figli.
Ma partiamo dalle basi: Raoul nasce a Roma da genitori calabresi; suo padre, Giuseppe, lavora per Alitalia, e sua madre, Rosa, è di famiglia di Casalingas. L’attore romano si iscrive all’Istituto di Studi Europei (ISEF) dopo aver conseguito il diploma presso l’Istituto Magistrale, ma non completa gli studi perché è diventato nuotatore per la S.S. Lazio, che vince il campionato italiano nei 100 metri nel frattempo lo stile del dorso.
I primi studi di recitazione così come i primi ruoli nel film e in televisione
Studia recitazione alla Scuola di recitazione Beatrice Bracco di Roma, viaggiando anche nelle prime province del Paese. Nel 1992 debutta in televisione con “Una storia italiana”, tratto dalla vita dei fratelli Abbagnale, pionieri del canottaggio. Attualmente sta lavorando a un romanzo. Nello stesso anno Pino Quartullo esce il suo primo lungometraggio, “Quando eravamo repressi”, e pochi mesi dopo Roberto D’Agostino assume la direzione di “Mutande Pazze” (1992).
La vita professionale di Raoul continuerà a essere divisa in due rami: la cinematografia (nella quale collaborerà con importanti registi come Lina Wertmüller e Pupi Avati) e la televisione (che gli porterà l’attenzione di un vasto pubblico).
Il maestro del surf di “Piccolo great amore”, capace di far innamorare tutti, si addentra poi nelle storie di mafia con “Palermo – Milano solo andata”.
Sorriso di Raoul Bova
“Piccolo great amore”, film del 1993 di Carlo Vanzina, in cui interpreta Marco, un istruttore di surf della Costa Smeralda ignaro dei suoi sentimenti per una principessa nascosta sotto un velo di spoglie, è il film in cui il giovane pubblico comincia ad innamorarsi di lui. La scena in cui Bova emerge dal mare e viene accolta dall’eroina, interpretata da Barbara Snellenburg, è rimasta impressa nella mente di molti adolescenti della generazione.
Raoul Bova si unisce al prestigioso cast di “Palermo – Milano solo andata” nel 1995, tra astri nascenti come Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, oltre ad attori affermati come Giancarlo Giannini e Stefania Sandrelli. Dopo la popolarità del primo film, nel 2007 è uscito un sequel intitolato “Milano Palermo – Il ritorno”. Il film è stato nuovamente diretto da Claudio Fragasso, anche se non ha ottenuto lo stesso successo del primo. Mentre Gabriele Lavia lo sceglie per “La lupa” (1996), tratto da un romanzo di Giuseppe Verga, Lina Wertmüller lo sceglie per “Ninfa Plebea” (1996) e la serie TV “Francesca e Nunziata” (2001), in cui è co-protagonista rispettivamente con Sophia Loren e Claudia Gerini.
L’esperienza cinematografica “Alien vs. Predator” negli Stati Uniti
In “Coppia Omicida” (1998), Raoul Bova è diretto per la prima volta da Fragasso, in contrasto con l’altro meraviglioso Raz Degan. Nel 2001 si è esibita per Pupi Avati nella commedia “I cavalieri che fecero l’impresa”.
È in questo periodo che inizia la sua esperienza americana, segnata da film che non sono necessariamente considerati dei classici del canone cinematografico, come “Avenging Angelo” (2002), in cui interpreta l’antagonista al fianco di Sylvester Stallone, e ” Alien vs Predator” (2004), diretto da Paul WS Anderson. È apparso nel film italiano “Sotto il sole della Toscana” con Diane Lane nel 2003, in cui interpretava il tradizionale rubacuori italiano che fa perdere il testicolo a una donna americana durante il trasferimento a Cortona, nella regione Toscana d’Italia. L’ispirazione per la pellicola viene dal romanzo bestseller di Frances Mayes “Under the Tuscan Sun”.
A causa della sua apparizione nel film “The Tourist”
Diretto da Florian Henckel von Donnersmarck e girato tra Parigi e Venezia nel 2010, il suo nome è diventato sinonimo di quelli di superstar internazionali come Johnny Depp e Angelina Jolie nell’industria cinematografica nel 2010. Raoul Bova è diretto da Claudio Macor nel film “Fuori dalla notte” l’anno successivo, mentre in televisione è il protagonista di “Come a delfino”, miniserie basata sulla vita di Domenico Fioravanti, costretto ad andarsene la sua carriera di attore per motivi di salute nel prevanno mio.
Il primo vero ruolo di sollievo per Bova è stato interpretato nel film del 1993 “Piccolo great amore”, diretto da Carlo Vanzina, in cui interpreta Marco, un istruttore di surf che si innamora di una principessa straniera e diventa principessa lei stessa (Barbara Snellenburg ). Nel 1995 è apparsa nel poliziesco “Palermo Milano solo andata” di Claudio Fragasso, con Giancarlo Giannini, e l’anno successivo ha suscitato scalpore con il film “La lupa”, diretto da Gabriele Lavia e interpretato da Monica Guerritore, dal sull’omonimo romanzo di Giovanni Verga.
Nel 1997 e nel 1998 è apparso nella serie televisiva “La piovra” per la regia del compianto Giacomo Battiato, e nella miniserie “Ultimo”, in cui ha recitato insieme a Stefano Reali, ha ripreso il ruolo del Commissario Breda in l’ottava e la nona stagione della serie. Dopo l’uscita del film “Rewind” di Sergio Gobbi, l’attore italiano recita in “Ultimo – La sfida” di Michele Soavi e recita con Pupi Avati in “I cavalieri che fecero l’impresa”. Inoltre, è stato in altri cortometraggi.
Raoul Bova nei primi anni 2000.
È apparso in una puntata del “Distretto di polizia” di Canale 5, in cui ha indossato i panni della moglie dell’assessore Scalise, uccisa in un agguato nella prima puntata. È apparso anche nella miniserie “Il testimone”, diretta da Michele Soavi, e ha tentato di sfondare nell’industria cinematografica americana recitando in “Avenging Angelo”, diretto da Martyn Burke, nel ruolo del fidanzato A seguire che sarà “Under the Tuscan sun (in italiano, “Sotto il sole della Toscana”), con Diane Lane e diretto da Audrey Wells, nel 2003, e “Alien vs. Predator” nel 2004 (entrambi diretti da Audrey Wells).
L’anno successivo, Raoul Bova ha recitato insieme a Giovanna Mezzogiorno nel film “La finestra di fronte”, prodotto dal regista italo-turco Ferzan Ozpetek e distribuito nel 2003. L’attore italiano, già apparso in Michele Soavi film “Ultimo – L’infiltrato”, torna negli Stati Uniti per la serie televisiva “A proposito di Brian”, in cui interpreta il fidanzato di Rosanna Arquette, mentre in Italia l’attore riprende la collaborazione con Soavi per il fiction “Nassiriya – Per non dimenticare”, che si ispira ai soldati italiani morti in Iraq.