Paola romano magistrato: Saverio Barone (Francesco Montanari) è un agente di polizia che si ritrova nel mirino del mafioso Vito Vitale (Paolo Ricca). Per i prossimi mesi sarà rintanato in un bunker alla periferia di Palermo, lontano dall’ex moglie Giada e dalla figlia Carlotta. Lavora a un’indagine segreta sotto la supervisione di Pietro Aglieri (Gaetano Bruno) e Bernardo Provenzano (Marcello Mazzarella), a cui ha assegnato il suo capitano Elia (Roberto Citran). Rappresentano un nuovo tipo di mafia, quella dei colletti bianchi, capace di infiltrarsi negli uffici governativi e nei ministeri, e quindi molto più pericolosa della tirapiedi stragista di Cosa Nostra.
È stato come tornare in vita dopo un’apnea quando si è deciso di approvare per me il decreto. Sebbene si possa lavorare alla preparazione di un prodotto purché l’opera non entri in contatto con il pubblico nelle aree designate, l’opera viene trattata come se non esistesse. Il ritorno de “Il cacciatore” sul set mi aveva dato qualche speranza, ma durò poco…
Verità e giustizia per Paola Romano
Si tratta di un laboratorio di scrittura creativa dedicato ai detenuti del Padiglione San Paolo, che si trova all’interno del carcere di Poggioreale. Il libro è il risultato di questo workshop. “Liberi di raccontare – oltre le sbarre” è il titolo del libro della Pastorale carceraria, in cui Paola Romano raccoglie storie e riflessioni di persone che, “pur private della libertà e non solo, non hanno perso la capacità di riflettere sulla propria vite, sulle persone a cui tengono, sui crimini che hanno commesso e sulle proprie mancanze”. A seguito delle deliberazioni avvenute in questo testo, è stata scritta la seguente frase:
È stato come tornare in vita dopo un’apnea quando è stata presa la decisione di approvare il decreto per me. Sebbene si possa lavorare alla preparazione di un prodotto fintanto che l’opera non viene a contatto con il pubblico nelle aree designate, l’opera è trattata come se non esistesse. Il ritorno de “Il cacciatore” sul set mi aveva dato qualche speranza, ma è durato poco…
si. C’è un nuovo cinema a Milano, il Beltrade, che aprirà con una maratona morettiana sabato 6 aprile alle 6. L’ultimo film che ho visto, però, è stato “A Chiara” di Jonas Carpignano, proiettato al teatro e aveva Swamy Rotolo come protagonista. È stata un’esperienza davvero commovente.
Nella visione collettiva, il cinema è quello spazio liminale tra il possibile e l’impossibile dove tutto è possibile…
Che cos’è nei film che li rende così magici?
Da bambino andavo in un cinema estivo all’aperto nella mia città natale, e ricordo la magia di un respiro comune in sospensione, resata e spavento…
È diventato evidente che quello che stavo facendo stava diventando più diffuso poiché stava accadendo contemporaneamente a un numero di altre centinaia di persone intorno a me. Questa è l’essenza del teatro dal vivo, e vale anche per il cinema, che esiste nel momento presente e al quale il pubblico è invitato a partecipare. Quali sono le differenze più significative tra il mondo del cinema e quello del teatro dal punto di vista di un attore/attrice o performer?
Ci sono alcune storie che preferiremmo non raccontare, ma che, d’altra parte, hanno bisogno di tutta la nostra considerazione. Quando una persona muore, è sempre difficile parlare di tutto ciò che accade dopo, compresi i segni ei sintomi, i processi e gli esiti, nonché le indicazioni e le prove. È il caso di Serena Romano, che ha sofferto per la perdita della sorella Paola Romano, morta il mese precedente.
Probabilmente avrete sentito il piano: il 9 agosto 2007 un aliscafo si è imbarcato nella scogliera, che si trova all’ingresso del porto di Trapani, facendolo affondare. Paola Romano ha riportato una ferita traumatica ed è stata portata in ospedale, dove è morta poco tempo dopo. La vita di sorella di Serena Romano è cambiata radicalmente da quel giorno.
In teatro ci sono lunghi periodi di tempo per le prove e per le prove condivise, durante i quali la trama della commedia ei personaggi vengono rimessi in scena. Dall’inizio del piano fino alla fine, il pubblico è immerso in un’intensa esperienza sensoriale.
Storie e riflessioni di Paola Romano
Al contrario, c’è una sorta di franumazione del processo che avviene proprio nella fase del montaggio nell’industria cinematografica. Per comprendere la frase, è necessario pensarla come qualcosa che è connesso a ciò che è accaduto prima e dopo, senza avere la possibilità di vederlo in quel momento. “recuperare tutta la bellezza di una vita che, nonostante la sua drammaticità, è piena di meraviglie”, dice l’autore.
«È sempre la vita che è aperta alla possibilità di qualcosa di nuovo, di inaspettato, di diverso», scrive nella sua prefazione don Franco Esposito, direttore della Pastorale carceraria. La pubblicazione del libro di Paola Romano avverrà lunedì 5 ottobre, a partire dalle ore 21:15, nella storica trattoria da Alfredo in Via Traccia a Poggioreale, nell’ambito di un incontro sociale. Ogni partecipante al club del libro Paola Romano riceverà una copia del libro.
A beneficio dell’Ente Liberi di Volare onlus, che sostiene i carcerati e le loro famiglie, il ricavato della vendita dei libri sarà devoluto dal ristorante Trattati Alfredo all’associazione.
Tra i presenti il direttore della Pastorale carceraria, don Franco Esposito, il magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Marco Puglia, il giornalista Nello Fontanella, l’attore Giosiano Felago, il cantante Marco Migliaccio, e il curatore di il libro, Paola Romano, che è anche volontaria dell’Associazione Liberi di Volare onlus dell’Auto Pastorale Mentre Giosiano Gelato leggerà il libro per tutta la sessione, Marco Migliaccio interagirà con il pubblico attraverso alcuni capitoli del libro.
Si. C’è un nuovo cinema a Milano, il Beltrade, che sabato 6 aprile aprirà con una maratona morettiana alle 6 del mattino. L’ultimo film che ho visto, però, è stato “A Chiara” di Jonas Carpignano, che è stato proiettato al teatro e aveva Swamy Rotolo come protagonista. È stata un’esperienza davvero commovente.
Nella visione collettiva, il cinema è quello spazio liminale tra il possibile e l’impossibile dove tutto è possibile. Da bambino andavo in un cinema estivo all’aperto nella mia città natale, e ricordo la magia di un comune respiro sospeso, resata, e spaventoso…
Divenne evidente che ciò che stavo facendo si stava diffondendo sempre più poiché stava accadendo contemporaneamente a un numero di altre centinaia di persone intorno a me. Questa è l’essenza del teatro dal vivo, e vale anche per il cinema, che esiste nel momento presente e al quale il pubblico è invitato a partecipare.
In teatro ci sono lunghi periodi di tempo per le prove e per le prove condivise, durante i quali si rievocano la trama del dramma ei personaggi. Dall’inizio della storia fino alla fine, il pubblico è immerso in un’intensa esperienza sensoriale. Al contrario, c’è una sorta di franumazione del processo che avviene proprio nella fase di montaggio nell’industria cinematografica. Per comprendere la frase, è necessario pensarla come qualcosa che è collegato a ciò che è accaduto prima e dopo di essa, senza avere la capacità di vederlo in quel momento.
Il magistrato di nuova nomina, Paola Romano, è assegnato a Barone, che non ha il tempo né la voglia di fare da mentore per il momento (Linda Caridi). L’unico modo per rintracciare Vitale è stare al passo con gli amici con cui esce regolarmente, nonostante sia in vacanza. Così, il 20 ottobre, Rai 2 trasmetterà la terza stagione della serie televisiva Il cacciatore, diretta da Davide Marengo e Fabio Paladini e liberamente tratta dal libro Cacciatore di mafiasi di Alfonso Sabella (Mondadori), uscito nel 2011.