Number one ragazzo morto; Fu un suo amico che lo assistette nella somministrazione dell’estasi che lo portò alla morte. E, dopo l’interrogatorio e la detenzione, il suo amico ha ammesso il delitto. Alessandro Zani, 20 anni, era il fratello minore di Yannick, l’adolescente di Collebeato ucciso sabato alla discoteca “Number One” di Bresciano dopo essere stato accoltellato da un proiettile vagante di una pasticca vagante. Nel corso delle sue indagini, Zani è stato interrogato per un’ora alla presenza del suo avvocato.
Successivamente il presidente del Consiglio ha scoperto il motivo della chiusura: “Spaccio e morte per altro reato”. Solo poche ore dopo l’adolescente ha ammesso la sua colpevolezza. Il sig. Tarquini, procuratore di Brescia, ha affermato che l’indagato “non era un trafficante” ma piuttosto una vittima del “mercato” in cui operava al momento del suo arresto.
La famiglia di Yannick, però, non riesce a perdonare
Il 20enne accusato di “causare” la morte dell’amico del figlio: “A mia disgrazia si aggiunge la disgrazia della famiglia Alessandro”, racconta Sandra, la sorella di Yannick. Sebbene Lei sia a conoscenza della sua esistenza, afferma che suo padre, Virgilio, ha chiamato anche il padre di Alessandro in questa particolare mattina. Secondo me, questo giovane non dovrebbe essere messo a morte a causa del suo dolore. “E’ la stessa cosa – afferma – e personalmente non voglio che venga messo a morte”.
Sì, è responsabile e – come sottolinea Sandra – sarà ritenuto responsabile di tutto ciò che ha fatto, anche se inavvertitamente, per tutta la vita. Tuttavia, i veri responsabili della morte di Yannick vengono cercati altrove: tra coloro che fabbricano questi narcotici e ne fanno circolare. Sono coloro che traggono profitto da questo mercato, coloro che guadagnano milioni di dollari dalle spalle di questi bambini”.
Nel frattempo, gli inquirenti lanciano un nuovo avviso: “Fai molta attenzione a eventuali pasticche verdi o bianche che portino il simbolo Tlc”. Due telefonate anonime, entrambe effettuate dalla stessa persona, sono state effettuate agli uffici della Procura di Brescia e poi al Comando Provinciale dei Carabinieri, entrambi hanno ricevuto comunicazione che un marchio di pasticche di alta qualità nei colori verde o bianco e etichettati con il logo TLC sarebbero stati introdotti sul mercato nel prossimo futuro e che le pasticche conterrebbero una sostanza altamente tossica.
La probabilità che un segnale venga ricevuto è in fase di valutazione da parte degli investigatori.
Secondo quanto riportato dal quotidiano bresciano, la Procura ha confermato l’arresto di Giancarlo Gramendola, il 22enne di Calusco d’Adda, accusato di aver tentato di assassinare il 32enne C.F., che vive a Brembate, a poca distanza dalla discoteca Number One in Corte Franca, sospettato di tentato omicidio il 7 novembre.
L’incidente ha provocato gravi ferite: il sospettato, arrestato in rosso codice e portato in ospedale, è in coma da molti giorni. È stato riavviato, ma non sarà più come prima: i medici hanno confermato che alcune delle funzioni più critiche dell’organismo continueranno a funzionare.
Lo afferrò anche dopo che aveva raggiunto il suolo.
L’unico modo per fermare la furia di Gramendola sarebbe stato quello di porre un ostacolo all’apertura del locale. Due veicoli e sette persone sono rimaste ferite nell’evento, anche se non sono state riportate ferite gravi: C.F. era a poche miglia dal luogo dell’incidente, ma è bastato a trattenerlo a causa della sua rabbia feroce. Questo sarebbe successo anche se fosse già stato esanime a terra.
Gramendola è stato arrestato poco dopo, ma poche ore dopo è stato fermato dalla Polizia di Stato, grazie alle testimonianze dei presenti, alle immagini riprese dalle telecamere e ad alcune videocassette riprese in diretta visione dai presenti al scena. Il 22enne è stato immediatamente arrestato e accusato di tentato omicidio. Per rafforzare la sua posizione, ha utilizzato una serie di precedenti per rissa.
L’inchiesta ha rivelato che Yannick aveva ricevuto due, tre pasticche sabato pomeriggio nell’atrio dell’Oratorio di Collebeato prima di dirigersi al bar “Numer One” con i suoi amici. “Alessandro Zani, secondo Carmine Adinolfi, comandante dei carabinieri, ha rivelato di aver acquistato la droga per 14 milioni di lire e di averla venduta per un totale di 20 milioni di lire”.
Qualcuno ricorda Alessandro, che si trovava fuori le mura della città mentre l’amico veniva soffocato. Appoggiato alla macchina, a lunga distanza dagli altri. È probabile che stesse pensando a come sbarazzarsi di quel peso. Ciò è accaduto questa sera in Procura, davanti al presidente del Consiglio Alberto Rossi, dopo un’iniziale riluttanza
All’adolescente è stato rivelato di aver ricevuto i pasticche
Qualcuno di un’altra provincia che all’epoca non conosceva bene. Oltre a tentare di determinare chi sia la fonte dell’estasi, gli investigatori sono anche inv affermazioni di stima fatte da un certo numero di giovani che affermano di aver visto Yannick scappare dalla discoteca mentre le cose andavano storte sullo sfondo.
L’uomo sospettato di essere responsabile del crudele pestaggio che ha provocato la morte di una donna di trentadue anni fuori dalla discoteca Number One di Cortefranca, in provincia di Bresciano, è stato arrestato e incriminato. Finito a manette un giovane di 21 anni, che vive a Bergamo e ha precedenti condanne per furto. Il giovane avrebbe tentato di fuggire davanti agli uomini della squadriglia mobile della Questura di Brescia. È stato arrestato e portato in Questura di Bergamo.
E’ stato accusato di tentato omicidio. La 32a vittima, un bergamasco, è stata trovata in condizioni critiche all’Ospedale Civile di Brescia e inviata al locale ospedale. A seguito di una collisione tra due automobili, si verifica una drammatica escalation delle ostilità. Secondo le informazioni raccolte dalla Stradale di Iseo, l’impatto ha chiamato alcune persone appena uscite dal luogo, e attorno ai due mezzi coinvolti sono stati individuati almeno sedici giovani. Per cause non ancora accertate, il 21enne avrebbe gravemente infortunato uno dei due piloti, un bergamasco, se gli fosse stato permesso di farlo.
Oltre alla trentaduenne, ci sono diversi altri giovani che sono stati incarcerati. Gli autori sono adolescenti e giovani adulti di età compresa tra i 17 e i 25 anni.
Per determinare quale sostanza sia stata responsabile della morte del diciannovenne di Collebeato, Bisogner dovrà attendere i risultati dei test tossicologici. Sulla base di ciò, sarà condotto uno screening per verificare se sono state aperte procedure penali nei confronti di persone che sono state identificate come aventi un collegamento con la vicenda.