Morti Marmolada Oggi; Continuano le ricerche dei dispersi sulla Marmolada, dove ieri il crollo di un seracco ha provocato almeno 6 morti, 17 dispersi e 8 feriti, anche se il bilancio è provvisorio. Secondo quanto riferito, un testimone oculare ha affermato che si trattava di una “tragedia preannunciata: per giorni ho sentito veri flussi d’acqua scorrere sotto il ghiacciaio”. Era imperativo che fosse chiuso. Resta a sei il bilancio delle vittime della tragedia di ieri sulla Marmolada in Trentino, dove ha ceduto un massiccio seracco, con otto feriti e diciassette persone ancora disperse.
Secondo Gianpaolo Bottacin, che è l’assessore regionale
Alla protezione civile del Veneto, “la situazione è in evoluzione, ed è difficile al momento rendere conto con certezza di quanto accaduto”. C’erano sei persone che sono morte, ma quattro di loro sono già state identificate. Tre di loro erano cittadini italiani e l’altro era cittadino ceco. Ci sono sicuramente persone di origine italiana, tedesca e ceca tra quelle ancora scomparse, ed è probabile che anche i rumeni siano tra loro.
I corpi ritrovati sono stati portati in un palazzetto dello sport di Canazei, dove sono stati conservati. Inoltre, in mattinata è previsto l’arrivo a Canazei del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Questa è la sede della centrale operativa che è stata allestita per coordinare le operazioni di soccorso e ricerca.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato questa mattina il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime della tragedia della Marmolada, gratitudine a i soccorritori e la vicinanza alle comunità locali. La tragedia è avvenuta sul monte noto come Marmolada.
Secondo il teste, “la Marmolada doveva essere chiusa”.
“Oggi è il giorno più terribile di tutta la mia vita. Carlo Budel, titolare del rifugio Capanna Punta Pena, che si trova vicino al luogo in cui si è interrotto il seracco, ha dichiarato al Messaggero che “siamo di fronte a una tragedia annunciata”.
“Nel corso di diversi giorni ho sentito quelli che suonavano come veri e propri corsi d’acqua che scorrevano sotto il ghiacciaio: la Marmolada doveva essere chiusa”, ha proseguito. “La Marmolada doveva essere chiusa”. L’accesso è stato gravemente ostacolato dalle alte temperature sperimentate nelle ultime settimane. E oggi ne abbiamo avuto la prova: un dramma accaduto domenica alle due del pomeriggio, nella parte più movimentata della giornata. Ne ho abbastanza e voglio andarmene.
“Ci siamo trovati davanti a uno scenario pazzesco – raccontano gli uomini del Soccorso alpino dell’Alta Val di Fassa – blocchi di ghiaccio, pietre, e quei corpi martoriati”, hanno detto i soccorritori.
Cosa hanno detto gli inquirenti in merito
Secondo gli inquirenti, il flusso di ghiaccio e pietre ha provocato “un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che è difficile per noi identificare l’esatta identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati”. Ciò rende difficile per gli investigatori determinare l’identità esatta delle vittime.
Da quanto è stato ricostruito finora, sembra che la valanga sia stata in grado di superare due corde che trasportavano un totale di sei alpinisti. Inoltre, ci sarebbero delle guide tra le vittime. Dopo aver preso una pausa per la notte, gli operatori di ricerca e soccorso sono tornati al lavoro questa mattina presto e hanno ripreso i loro sforzi.
“Purtroppo oggi si è verificato un evento terribile che nessuno ha potuto vedere arrivare. Il Trentino vive per oggi una giornata di lutto. Ringraziamo i membri della Protezione Civile, maschi e femmine, che hanno risposto all’emergenza e si è adoperato in queste ore difficili per aiutare le operazioni di ricerca e soccorso.Il primo commento di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, è stato che “la nostra priorità è tutelare la loro incolumità”. pericoli legati a possibili nuovi distaccamenti.
Il defunto così come i dispersi
La valanga sulla Marmolada ha provocato sei morti, nove feriti e venti dispersi. Oltre ad altre persone risultano scomparse Filippo Bari, 27 anni, Davide Miotti e la compagna Erica Campagnaro.
Questa mattina gli operatori di ricerca e soccorso sono tornati al lavoro. Almeno nove dei feriti sono stati trasportati in un ospedale locale. Sembra che due siano in condizioni critiche.
Il Soccorso Alpino ha intanto reso pubblico il numero di telefono da chiamare (+39 0461 495272) “per segnalare il mancato rientro di amici e parenti dalle possibili escursioni nel corso della giornata odierna sul ghiacciaio della Marmolada”. Si prega di non utilizzare questo numero per richieste di carattere generale.
Che cos’è esattamente un seracco?
Ma cosa è successo in particolare? Il distacco di un seracco, che è un ghiacciaio a forma di torre o pinnacolo che deriva tipicamente dall’apertura di crepacci ma è molto difficile da prevedere, fu la causa del disastro che occupòrosso sulla Marmolada.
Si è svolto da qualche parte a circa tremila metri di altitudine. Poiché in Italia si sono registrate negli ultimi giorni temperature elevate, il crollo del seracco è il risultato di queste elevate temperature; quindi, sarebbe dovuto al cambiamento climatico, come confermato dagli esperti.
Sono state identificate quattro delle sei persone decedute in seguito alla tragedia della Marmolada. Tre di questi individui sono cittadini italiani, mentre il quarto possiede la cittadinanza ceca. Sia un uomo che una donna devono ancora essere nominati dalle autorità. Ci sono sicuramente persone di origine italiana, tedesca e ceca tra quelle ancora scomparse, ed è probabile che anche i rumeni siano tra loro. I Carabinieri sono stati contattati dal consolato rumeno per avere maggiori informazioni.
Il processo di identificazione delle vittime, d’altra parte, richiederà una notevole quantità di tempo e richiederà un’analisi del loro DNA. Secondo le informazioni ottenute da fonti relativamente vicine alle indagini sull’incidente, questo è quanto è emerso. Alcuni droni sono attualmente in volo in prossimità del crollo; i soccorritori sperano in un calo della temperatura durante la notte, che consentirà loro di riprendere le operazioni e prevenire ulteriori crolli.
Il Dna dei resti ritrovati sarà confrontato con i dati genetici di familiari e parenti che via via stanno entrando in contatto con i soccorritori anche attraverso il numero verde che è stato istituito. Proprio per questo i test del DNA sono previsti per la mattina del giorno successivo.
Secondo le informazioni ottenute dall’ANSA, il console rumeno in Trentino è riuscito a localizzare i carabinieri, il che indica che tra coloro che sono scomparsi ci sono anche cittadini rumeni. La Procura della Repubblica di Trento ha aperto un fascicolo modello 44 partendo dal presupposto che fosse stato commesso un disastro colposo.
Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR, che ha una pagina su Fanpage.it, era uno di questi individui. Ha affermato che “è stato un evento eccezionale a causa dell’ondata di caldo che si è protratta nelle ultime settimane”. Ma ce ne sarà di più in futuro: i ghiacciai delle Alpi si stanno attualmente muovendo verso una fusione irreversibile. Ieri nella regione è stata registrata una temperatura record di 10,3 gradi e la temperatura che è scesa al punto più basso la scorsa notte è rimasta sopra i 5 gradi per tutto il tempo.