Monzio compagnoni morte

Monzio compagnoni morte; Quando ha iniziato a nevicare, Marcello Monzio Compagnoni, 54 anni enologo della provincia di Bergamo, è morto proprio davanti alla sua cantina in Via Nigoline ad Adro: questa tragica conclusione di 54 anni di vita. il vecchio Monzio Compagnoni era il titolare dell’omonima azienda, che produceva sia vini bergamaschi che esteri, su tutta la Franciacorta. Probabilmente da un automobilista di passaggio, il via libera è stato dato tra le 8:30 e le 9:15. Sul posto sono state inviate l’Ambulanza Volontaria di Adro Volontari e l’Automedica, ma i tentativi dei disperati di rianimarlo non hanno avuto successo. L’unica cosa che medici e chirurghi sono stati in grado di fare è notare la morte.

Monzio compagnoni morte
Monzio compagnoni morte

Non ci sono dubbi sulle cause: Monzio Compagnoni si è sentito male a causa di un malore, un attacco cardiaco che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Non è ancora stato stabilito quando si svolgeranno i funerali. Lascia la sorella Elisabetta ei fratelli Eugenio e Giovanni, disse Monzio Compagnoni. Marcello era più di un semplice vignaiolo; fu anche architetto e geniale designer.

Monzio compagnoni morte
Monzio compagnoni morte


La cantina della Franciacorta, che ne porta il nome, si trova in via Nigoline 98 ad Adro (Brescia). Allo stesso modo è morto Marcello Monzio Compagnoni. Aveva solo 54 anni quando fu colpito da infarto miocardico. La chiamata al 118 del 29 novembre alle 118 è stata una perdita di tempo.

Compagnoni, originario di Treviglio in provincia di Bergamo, si trasferì in Franciacorta per fondare l’omonima azienda agricola. A Scanzorosciate aveva conservato un vitigno per la produzione di un “Don Quijote” etichetta di Scanzo Moscato (solo 2.500 bottiglie).

Anche le cantine Bergamasca di Grumello del Monte, legate al Cenate Sotto di Loreto, possiedono terreni nella zona. La cantina di Marcello Monzio Compagnoni in Franciacorta era invece dedita alla produzione di bollicine e vini rossi con le etichette Curtefranca bianco e rosso.

È stato lo stesso vignaiolo, Donato Lanati, a descrivere la realtà della vitivinicola basata sullo studio, l’esperienza, la passione e la mentalità contemporanea e pragmatica dell’ ‘anima produttiva’, come ha potuto fare in terra di Franciacortina con la consulenza enologica di Donato Lanati .

Monzio compagnoni morte
Monzio compagnoni morte

La cantina di Cenate di Sotto, che si trova ancora oggi in Bergamasca, è stata progettata da lui, poco più di un decennio fa, ed è ancora uno dei migliori esempi di estetica funzionale a basso impatto ambientale. Da Ottanta passando per Novanta, la produzione è stata confinata alla provincia di Bergamo, ma nel 1995 si è spostata in Franciacorta.

La cantina Baroni Monti della Corte è stata riaperta dai compagni. Cascina Loneto di Adro, situata nel quartiere di Via Nigoline, è stata acquistata nel terzo millennio e sarà la sede dell’attuale territorio bresciano generale dell’azienda vitivinicola. Il proprietario morirà a 54 anni ed è proprio qui.

La tragedia si è svolta nel giro di poche ore

Secondo quanto riferito, l’allarme sarebbe stato lanciato tra le 8:30 e le 9:00, molto probabilmente da un passante. Nonostante i disperati tentativi di rianimarlo siano falliti, la centrale operativa ha inviato un’ambulanza e una squadra di volontari di Adro, entrambi giunti sul posto. Tuttavia, medici e paramedici non hanno potuto fare altro che assistere alla morte.

Sulle ragioni non ci sono dubbi: Monzio Compagnoni è affetto da un malore, un infarto che, nonostante non lo abbia ucciso, gli ha fatto stare male. Al momento non è stata fissata alcuna data per i servizi funebri. Monzio Compagnoni abbandona la sorella Elisabetta, così come i fratelli Eugenio e Giovanni. Marcello era più di un semplice viticoltore; fu anche architetto e brillante project manager.

Una lunga e illustre carriera nel settore del vino

Fu lui, poco più che trentenne, a progettare la Cantina Cenate di Sotto, che ancora oggi in Bergamasca rappresenta uno dei massimi esempi di funzionalità estetica a basso impatto ambientale. Nel corso del Settecento e dell’Ottocento la produzione si limitò alla provincia di Bergamo; tuttavia, è solo dal 1995 che si è ampliato fino a comprendere il territorio della Franciacorta.

La nebulosa stava esplodendo all’ingresso della Cantina Franciacorta, che porta il suo nome e si trova in Via Nigoline 98 nel comune di Adro (Brescia). Marcello Monzio Compagnoni è morto, come previsto. All’età di 54 anni, fu ucciso da un infarto. La chiamata al 118 della mattina di martedì 29 dicembre è risultata del tutto inefficace.

Compagnoni, originario di Treviglio, in provincia di Bergamo

Fu trasferito in Franciacorta per fondare la suddetta impresa agricola. A Scanzorosciate si conserva da molti anni una vigna per la produzione di un Moscato di Scanzo etichetta, detto il “Don Quijote” (solo 2.500 bottiglie).

Sono presenti anche altri vigneti per le uve Bergamasca nella sua proprietà nel comune di Grumello del Monte, che è stato legato ai vigneti di Loreto a Cenate Sotto. In Franciacorta, invece, la produzione della cantina di Marcello Monzio Compagnoni era basata sulla produzione di spumanti e vini fermi con le denominazioni Curtefranca bianco e rosso.

Il consiglio enologico di Donato Lanati fu a disposizione del vignaiolo che definì la sua vigna “una mentalità moderna e pragmatica, con una produttiva anima”. “Una vitivinicola costruita sullo studio, l’esperienza, la passione e una mentalità moderna e pragmatica, con un’anima produttiva” così il vignaiolo descriveva la sua vigna.

E’ morto oggi (Bergamo) Marcello Monzio Compagnoni, 54 anni, originario di Treviglio. È un duro colpo per il mondo dell’enologia italiana a seguito di questa decisione. Marcello Monzio Compagnoni dirigeva un’azienda vinicola a Bergamasca, nel territorio di Scanzorosciate (noto per il Moscato di Scanzo), ma non era sposato e aveva lasciato i suoi tre fratelli, Elisabetta, Giovanni ed Eugenio, ad occuparsi del azienda agricola. In Franciacorta, un gruppo di amici stava spalandando il ghiaccio all’ingresso della loro cantina, quando hanno avuto un brutto presentimento e si sono accorti di essere morti.

Da Treviglio la sua famiglia si trasferì prima a Cenate Sotto, dove Monzio Compagnoni, avvalendosi della sua formazione architettonica, progettò l’attuale azienda Caminella, poi acquistata dalla famiglia Bosatelli. Successivamente si trasferisce nel Bresciano, dove fonda in Franciacorta un’azienda vinicola capace di affermarsi non solo in Italia, ma anche in altre parti del mondo, grazie all’utilizzo delle esportazioni.

A Nigoline di Corte Franca inizia un nuovo capitolo nella storia del paese con l’acquisto della cantina Baroni Monti della Corte da parte di Monzio Compagnoni. La cascina Loneto di Adro, situata in via Nigoline, viene acquistata nei primi secoli del quarto millennio, ed è qui che sorgerà la cantina, che oggi è il comune bresciano dell’azienda. Ed è qui che il titolare scoprirà la sua morte, che avverrà tra 54 anni.