Luisa pronzato malattia

Luisa pronzato malattia; Giovanna Pezzuoli, laureata in Filosofia all’Università Statale di Milano e autrice di numerosi scritti sulla posizione delle donne, lavora come giornalista professionista dal 1987, dopo aver lavorato per diverse testate, tra cui L’Espresso, Panorama e Il Sole24 Ore. Dal 2000 al 2010 ha lavorato al Corriere della Sera, prima come direttrice del servizio e poi come vicedirettore capo, occupandosi costantemente di questioni femminili. Fino al 2015 ha lavorato come giornalista al Corriere della Sera, dove ha continuato a scrivere sul blog del Corriere, L’Ora 27, per il quale coordina il libro “Questo non è amore” con Luisa Pronzato (Marsilio, 2013).

Luisa pronzato malattia
Luisa pronzato malattia

“Alla ricerca di Mr Darcy” (iacobellieditore, 2017), il libro collettivo “Lady Frankenstein e l’orrenda progenie” (iacobellieditore, 2018), e la co-cura dei volumi “100 donne contro gli stereotipi nella scienza”, “100 le donne contro gli stereotipi in economia” e “100 donne contro gli stereotipi nella politica internazionale” (tutte con Luisella Seveso) sono tra i suoi lavori più recenti (Egea, 2017, 2018 e 2019). È una delle fondatrici del sito www.100esperte.it ed è membro del gruppo GiULiA, che promuove l’empowerment delle donne (Giornaliste unite, libere, autonome).

Luisa Pronzato, giornalista del “Corriere della Sera”, è morta nelle prime ore del mattino del 7 e 8 febbraio. È stata la forza trainante del Tempo delle donne e la fondatrice e animatrice della 27a ora. È una Tessitrice di relazioni profondamente libera e instancabile. Ed è proprio qui, in quella che è diventata la sua casa digitale, che vorremmo ricevere tutte le note che vorreste inviare all’indirizzo [email protected].

Luca Traverso è il cuore e l’anima di un nuovo metodo di lavoro rivoluzionario.

Sabina Pignataro: «Grazie per averlo reso pubblico».
«Grazie per aver pubblicato questo», è stato detto nella riga dell’oggetto dell’e-mail. Arriva nella notte, quando aggiornavi il 27esimaora, quando aggiornavi il 27esimaora. Ho perso il conto del numero di volte in cui ho rubato il mio telefono e chiamato il tuo numero per vedere se avevi letto la lettera che ti avevo inviato all’improvviso, solo per scoprire che non l’avevi fatto. Quando lo fai, otterrai la stessa risposta.
Per noi, che eravamo giovani e inesperti membri dell’equipaggio della 27esimaora (come era noto all’epoca), era importante poter dire: “Noi lo siamo”. Vedo cosa stai dicendo. Capisco quello che stai dicendo. Tu, il grande pubblico. E anche a te vorrei esprimere la mia gratitudine». Riconoscenza. Reciprocità. Supporto. Stimolo.

Luisa pronzato malattia
Luisa pronzato malattia


Mi hai ordinato di prestare attenzione alle differenze. È necessario posizionare il naso dove iniziano le parole tacite e le omissioni. Non ci saranno sermoni e ci sarà un numero illimitato di lezioni. Mancano solo pochi minuti. C’è un tema, e c’è un piano. È un libro. “Prova a sentire qualcosa. Provalo e vedi cosa ne pensi. Vai”. Parliamone è un aborto. Parliamone è l’abbreviazione di Parliamone. Parliamone è la genitorialità. Sciovinismi femminili: parliamone, parliamone, parliamone, parliamone, feminismi, parliamone, parliamone, parliamone,

“Ribelliamoci a chi ci vuole ribelli” è il titolo della nostra canzone più popolare. Questo è un invito a dire che basta con la cultura della performance a tutti i costi. Si tratta dei nuovi mascherati stereotipati. Tutto ciò che è unico sono i pensieri che vengono in mente, così come tutte le possibili alternative. Tutti i sistemi di pensiero chiusi, giudicanti, inflessibili ed escludenti sono riferiti ad essere esclusi. Per quanto ne so, eri in questa situazione. Mi chiamo Maestro. Sai di cosa sto parlando. Questo è quello che ti ho detto. Sorridevi, pronuncia la parola «ma dai». Ma capisco come ti senti. vorrei augurarti ogni bene.

Ciao Luisa. Non ho esperienze di vita lavorativa in comune con te, ma ho ricordi e tracce del tuo vigore dappertutto. A causa della nostra comune ascendenza ligure e della tua cadenza familiare per me, ogni volta che ci siamo incontrati ho potuto realizzare quanto fossi capace di far vibrare cervelli e cuori. Una brava persona che è intelligente, brillante, esilarante, ottimista, tenace e, soprattutto, disinibita. Sei stata il cuore e l’anima del Tempo delle donne e della 27a ora, ma forse ancora più importante, sei stata il cuore e l’anima di un nuovo modo di lavorare, di un gruppo con una buona attitudine e una volontà di condividere le proprie esperienze e competenze. Quanto ci mancherai, non riesco nemmeno a immaginare.

Lorella Nardone (Lorella Nardone): nata e cresciuta in una società libera

Memoria di pasti, scambi di cibo e dimore in prestito di Maria Grazia Poretti
Per dieci anni ho abitato accanto ai miei vicini di primo e terzo piano in via Messina, con amici, e poi per tanti anni ho vissuto lontano. Cene, scambi di cibo, residenze in prestito, Arenzano, Erminia, la madre più onnipresente del mondo, il mondo di Cuore, Cleo, l’eleganza di Sandro, il carpione, i pensieri, i fumi, il

serate di lavoro, «ma quando viene Maura?», le cantine dell’isola… Questi sono i ricordi che mi riempiono la testa. e fino a che punto mostrava ostilità verso i bambini? Ha descritto mio figlio Giovanni, nato due giorni prima, come “sembra una rana!” Siamo stati noi a servirli come compagni di merenda e che mondo meraviglioso ci hai aperto, ciao! e scrivici dalla sfera celeste

Luisa pronzato malattia
Luisa pronzato malattia

È nel mio cuore che conserverò i tuoi occhi indagatori che osservavano ogni cosa con uno sguardo illimitato, uno sguardo oltre, che ci faceva intuire l’infinito che guardavi e pensare che c’era anche di più, oltre i confini umani, la scarsa conoscenza e l’avarizia del cuore. I tuoi capelli, che erano insieme ribelli e magnifici, saranno impressi nella mia memoria come l’emblema appropriato per qualcuno come te che è nato e vissuto libero. Mi mancherai.

Nonostante tu abbia a che fare con la sostanza delle cose, la tua leggerezza di fronte a questa nuova sfida mi rende difficile pensare che tu sia davvero scomparso. In quel caso, mi ricordo che hai pensato agli ottimi momenti che abbiamo passato insieme, come una cena a Lecce durante la quale, nonostante i pasti squisiti, ti abbiamo preso in giro perché continuavi a scrivere sull’iPad per il 27,

o una festa in cui ci siamo visti ballare alle due del mattino Mi ricorda un aperitivo con il tuo adorato nipote, al quale hai cercato di fornire ogni stimolo culturale immaginabile, oppure della giornata, nonostante la tua stanchezza per la malattia, mi hai parlato estasiato di un passaggio da Prometeo, che ricordo bene. La nostra attenzione non sarà distratta dal fatto che non assomigli a nessun altro. Sono grato alla vita per averci fatto incontrare.

Sarò eternamente grato al destino per averci riunito per condividere i turni online all’inizio di un’esperienza che è stata anche una difficoltà. Una delle numerose insidie ​​in cui ti sei gettato più e più volte, e in cui alla fine ci hai trascinato tutti. Poiché eri così affettuoso, irrequieto e trasandato, mi hai immediatamente colpito come un esempio di individualità e indipendenza di pensiero e condotta.

Luisa pronzato malattia
Luisa pronzato malattia

Senza alcuna paura, si può sperimentare un arcobaleno di sentimenti. Che non accadrà mai. Grazie a te, alla tua generosità nel tempo e nei sorrisi, la mia mente si è aperta a nozioni che sono care al 27 e per le quali tu sei cuore e anima. Grazie per tutto quello che hai fatto.