Leonardo Del Vecchio Luxottica Figli; La scomparsa di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, ha comportato un cambiamento nella composizione della proprietà di uno dei più importanti imperi finanziari ed della storia italiana. Dopo la fusione con la società francese Essilor, il gruppo EssilorLuxottica conta oggi più di 180mila dipendenti e vale circa 30 miliardi di dollari. Del Vecchio è stato uno dei più importanti uomini d’affari italiani del suo tempo.
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Nicoletta Zampillo, la seconda moglie di Antonio Zampillo, che si è poi risposato e che ora è il suo attuale coniuge, erediterà il 25 per cento della società finanziaria Delfin. I figli Claudio, Marisa e Paola (dal loro primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (figlio di Nicoletta Zampillo), Luca e Clemente (figli dell’ex compagna Sabina Grossi), e divideranno il resto in parti uguali, il 12,5 per cento a testa. I sei figli sono nati da tre diverse unioni e divideranno il resto in parti uguali.
In seguito, Del Vecchio decise che la famiglia
Doveva essere coinvolta nelle operazioni quotidiane delle società e doveva invece limitarsi al ruolo di azionista. Riesce ad acquisire un ampio garage ad Agordo, insieme a un capannone, perché il comune locale ha messo a disposizione il terreno per attività industriali.
Nel 1967, mentre l’azienda produceva ancora semilavorati per conto terzi e rimanendo l’unica proprietaria, compie la prima grande svolta strategica. Inizia, assemblando le singole parti, a produrre occhiali completi e commercializzarli con il marchio Luxottica. Ciò è avvenuto mentre l’azienda continuava a produrre semilavorati per conto terzi.
Dopo solo un breve periodo di tempo, nel 1971, Luxottica decise di interrompere l’attività di produzione di beni per altre aziende e di concentrarsi invece interamente sulla produzione e distribuzione di occhiali finiti.
Nel 1981, dopo anni di rafforzamento e stabilità, l’azienda ha lanciato un assalto al mercato negli Stati Uniti. Si rivolge al Credito Italiano, guidato da Lucio Rondelli, per ottenere un prestito per acquistare Avantgarde, marchio americano di occhiali che gli permetterà di entrare nel mercato statunitense. Un anno dopo, dopo aver aperto quattro nuovi stabilimenti e trovato lavoro per 4.500 persone, ha restituito l’intero capitale insieme agli interessi alla banca.
Dal 1990 Luxottica è quotata alla Borsa di New York.
Dal 1995 Luxottica è l’azienda che domina il mercato ottico mondiale sia in termini di produzione che di distribuzione. Assieme ai Beneton acquisisce la SME (Società Meridionale di Elettricità, già nota come gruppo IRI), che nel 1993 aveva fondato le concessionarie GS Supermarket e Autogrill: «E’ stato un affare finanziario, che si è concluso cinque anni dopo con la cessione di Carrefour ai francesi”.
Una durata di duemila anni
Dal dicembre del 2000 Luxottica è quotata alla Borsa di Milano. Nel settembre del 2003, la società è diventata una componente dell’indice MIB-30, che ora è noto come S&P / MIB. La capacità dell’azienda di acquisire marchi aggiuntivi nei settori manifatturiero e della distribuzione è stata migliorata a seguito della quotazione. iniziando con il marchio italiano Vogue nell’anno 1990, seguito da Persol e US Shoe Corporation (LensCrafters) nell’anno 1995, Ray-Ban nell’anno 1999 e Sunglass Hut Inc. nell’anno 2001.
Successivamente, ha iniziato a cercare per l’acquisto di altre società di vendita al dettaglio, acquisendo infine Cole National nel 2004, Pearle Vision nel 2004, Surfeyes nel 2006 e OPSM, un rivenditore con sede a Sydney, nel 2003. Nel novembre 2007, Luxottica ha pagato $ 2,1 miliardi per acquisire Oakley, che è con sede in California ed è il marchio di occhiali sportivi di maggior successo al mondo.
Cosa accadrebbe se la moglie Nicoletta e il figlio Leonardo Maria, che è tra l’altro il più presente in azienda, decidessero di stringere un’alleanza? Questo potenziale “blocco” conterrebbe una maggioranza significativa dei voti.
Il Del Vecchio e le scelte cruciali che si faranno
Lo statuto Delfin, invece, renderebbe impossibile il verificarsi di questo scenario: Morgan Stanley ricorda che il regolamento interno di Delfin prevede che “ogni delibera o proposta rilevante di modifica dello statuto, nomina del cda, vendita di partecipazioni deve essere adottata votando l’88 per cento del capitale votante “e quindi” all’unanimità in considerazione del fatto che le quote individuali detenute da ciascun socio di minoranza sono il 12,5 per cento”.
Anche la vendita di partecipazioni deve essere approvata votando l’88 per cento del capitale votante” e quindi “all’unanimità in considerazione del fatto che la vendita di partecipazioni deve essere approvata votando una soglia che evidentemente non è stata creata per caso.
Per questo Del Vecchio ha voluto assicurarlo le decisioni furono prese da un gruppo di colleghi, ma era fermamente contrario alla partecipazione dei membri della sua famiglia alla gestione del suo impero. Del Vecchio ha spiegato: “Ai bambini non dovrebbero essere attribuite responsabilità di vertice, e non dovrebbero essere ammessi a far parte dei consigli di amministrazione, secondo me. La spiegazione di ciò è abbastanza semplice: mentre un manager può essere licenziato in qualsiasi momento , anche se ciò comporta costi notevoli, un figlio non può”.
Il fornitore di servizi finanziari Delfin possiede il 32,5% di Luxottica, il 26,5% di Covivio, oltre a varie proprietà e investimenti realizzati negli anni, che vanno dall’1,9% di Unicredit acquisita negli anni ’90 allo 0,67% di Webuild, fino a salire al 19,5 per cento di Mediobanca e al 9,9 per cento di Generali acquisite più di recente.
Attualmente sono in programma i funerali ad Agordo (Belluno), sede del quartier generale del colosso dell’occhialeria. L’appuntamento è per giovedì 30 giugno, alle ore 11:30, al PalaLuxottica, una grande struttura polivalente che lo stesso imprenditore ha voluto collocare vicino al cuore produttivo dell’azienda. Sempre situata al PalaLuxottica, l’impresa di pompe funebri sarà aperta al pubblico a partire dall’una del pomeriggio di domani, 29 giugno, e proseguirà fino alle sei del mattino del 30 giugno.
Saranno previsti maxischermi oltre alla proclamazione del lutto cittadino che sarà fatta dal Comune di Venezia. Ciò è dovuto al fatto che l’edificio può ospitare fino a 5.000 persone, ma l’ufficio principale ha solo 4.600 dipendenti. Durante il periodo dei funerali, la comunità di Luxottica si fermerà: in Italia verranno sospese tutte le attività che si svolgono durante la giornata, e negli altri Paesi si osserverà un prolungato momento di silenzio.
La rivista Forbes ha stimato che la ricchezza di Del Vecchio attraverso la holding della famiglia Delfin valeva 25 miliardi di dollari. Del Vecchio è azionista di diverse società, tra cui Mediobanca, Generali e Covivio.
Il principe degli affari italiani, classe 1935, ha origini modeste. Era il quarto e ultimo fratello, e suo padre era un fruttivendolo pugliese. Purtroppo suo padre è morto prima che nascesse e sua madre, Grazia Rocco, ha deciso di dargli lo stesso nome di suo padre. Pochi anni dopo, il giovane Leonardo fu affidato alle cure dell’orfanotrofio di Milano noto come collegio di Martinitt. Rimase lì fino a quando non completò il sesto anno della sua scuola media.