Laura massaro figlio

Laura massaro figlio; “Le informazioni su Laura massaro figlio non sono disponibili in quanto alla “Laura massaro” piace mantenere privata la propria vita personale, per saperne di più visita la pagina ufficiale di instagram/facebook/twitter della persona”. Nessuna risposta al ricorso in Cassazione presentato da Laura Massaro, la madre accusata di alienazione genitoriale, e dai suoi legali rappresentanti per porre fine al rapimento della minore. Gli avvocati fanno commenti e spiegano il significato della frase nella nota. «Conformemente alla totalità del ricorso presentato dalla signora Laura Massaro, la Corte di Cassazione ha annullato la decisione di decadenza dalla responsabilità genitoriale sul minore e di trasferimento del figlio alle cure della famiglia, ritenendo il ricorso a costringere nel corso del procedimento ad essere al di fuori dell’ambito di applicazione dello Statuto dei diritti”.

Laura massaro figlio
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Perché ha insistito per stabilire un diritto alla bigenitorialità rinunciando alla figura genitoriale della madre e facendo ciò sulla base di motivazioni apodittiche che esigono consulenze tecniche, che portano tutte all’accettazione dell’alienazione genitoriale, nonostante si tratti di un nota struttura astorica, “la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato la decisione della Corte d’Appello per il Quinto Circuito”. Di conseguenza, i legali di Laura Massaro, che hanno rappresentato lei e suo figlio in un calvario giudiziario sin dalla prima pubblicazione delle accuse di alienazione genitoriale, hanno rilasciato una dichiarazione in cui annunciano e commentano la sentenza della Suprema Corte.

Cosa significa esattamente questa frase?

«La decisione della Cassazione sul caso Laura Massaro cambierà il corso della storia. Non è possibile commentare le sentenze, ma questa decisione definisce in termini cristallini quanto già emerso nella giurisprudenza e nei lavori della Commissione del Senato sul femminicidio e la violenza generalizzata».

Lo afferma la senatrice Valeria Valente del Partito Democratico Popolare (Pdp), presidente della Commissione sul Feminicidio e la violenza di genere. Continua Valente: «Secondo la Cassazione, i tre punti più importanti sono i seguenti: l’alienazione parentale è dichiarata e sospesa, il superiore interesse del minore è mantenuto in primo piano anche rispetto al diritto alla bigenitorialità, e si riconosce che questi interessi non sempre coincidono e che, affinché il bambino possa riallacciare un rapporto con il padre, è necessario tener conto del trauma del bambino nel

L’uso della forza è diventato uno strumento da bandito. Pertanto, è chiaro che quando un bambino esprime il desiderio di trascorrere del tempo con sua madre, la madre viene allertata e i desideri del bambino sono posti in primo piano nella conversazione. Adesso tocca alla magistratura, dice Valente, e in questo caso la nostra fiducia nella giustizia è stata profumatamente ripagata. Complimenti agli avvocati di Differenza Donna che hanno deciso di combattere fino in fondo questa battaglia con competenza ed entusiasmo.

Laura massaro figlio
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Questa è la situazione Laura Massaro è una scrittrice e attrice che vive a New York City.

Il caso di Laura Massaro e del figlio, che oggi ha 11 anni, è diventato il simbolo di un fenomeno grave che sta prendendo rapidamente piede: la separazione dei figli dalle madri in molti casi di divorzio quando c’è stata denuncia di figlio si afferma l’abuso del padre. Situazioni paradossali, di cui si ha notizia da circa 15 anni, ma che solo recentemente sono venute alla luce e che rivelano gravi distorsioni nel nostro ordinamento. Finora non ci sono stati tempi definiti. La Commissione Bicamerale sui Femminicidi, convocata per la prima volta per indagare sul fenomeno, sta ora stilando la prima serie di rilievi.

Il ricorso avverso la decisione della Corte d’Appello di Roma è stato accolto dalla Corte di Cassazione, che aveva indotto Laura Massaro, madre romana di 42 anni, vittima di violenze domestiche dal suo ex compagno, a perdere la sua potestà genitoriale. È stata accusata di aver causato lo sviluppo della condizione nota come sindrome da alienazione genitoriale nel suo bambino (Pas). La teoria si basa sul presupposto che quando una coppia si separa o divorzia, uno dei genitori (l'”alienante”) può creare nel figlio (l'”alienante”) un disturbo mentale che si manifesta come sentimenti di paura, insicurezza e odio contro l’altro genitore (l'”alienato”.

La Suprema Corte, secondo una nota emessa dall’onlus

Differenza Donna – che ha gestito il ricorso con l’assistenza del proprio legale – ha stabilito che il comportamento decadente manifestato nei confronti di Massaro, il prelievo coatto del minore, e il ” il trasferimento di un figlio nell’abitazione della famiglia con l’uso della forza” sono “al di fuori dell’ambito di applicazione della legge”. Nelle motivazioni si afferma che «la richiesta di assistenza per la sindrome dell’alienazione parentale ed eventuali suoi corollari più o meno evidenti, anche irrilevanti, non possono ritenersi legittime perché fondate su un fondamento pseudoscientifico di pratiche gravemente pregiudizievoli alvita dei minori, al fine della degenerazione della potestà genitoriale», che si esplicita come segue:

Nell’ordinanza si afferma che il diritto alla bigenitorialità, così come ogni decisione presa per conseguirlo, non può essere giustificato da una formula astratta «nell’assoluta indifferenza in ordine alle conseguenze sulla vita del minore, privato ‘ex abrupto’ del riferimento alla figura materna con la quale, nella fattispecie, come emerge inequivocabilmente dai ricorsi, si è sempre accontentato, coltivando Dal canto suo, la Corte d’Appello ha dichiarato nullo il lodo di merito pronunciato dal autorità giudiziaria per non aver compiuto alcun atto in relazione al rapimento del minore.

Laura massaro figlio
Laura massaro figlio

La Cassazione ha accolto ‘nella sua interezza’ lo storno depositato da Laura Massaro, invalidando la decisione di decadenza dalla potestà genitoriale a carico di un figlio minore e la decisione di trasferimento del figlio al domicilio di un familiare, ritenendo che l’uso della forza nel corso dell’accusa era al di fuori del campo di applicazione della legge. La bambina di 9 anni ha lottato per la sua vita contro ogni previsione per salvare suo figlio dall’essere portato via dalla sua ex famiglia. del fidanzato

In un comunicato, l’organizzazione Differenza Donna ha detto: “Così come è stato per il no di Franca Viola al matrimonio riparatore, oggi Laura rappresenta tutte le donne a sostegno di un definitivo no alla violenza istituzionalizzata contro madri e bambini nella zona di Pas (alienazione parentale sindrome), gravidanze forzate e altre forme di violazione dei diritti umani”.

In merito all’uso della forza per allontanare un minore dal luogo in cui vive con la madre e collocarlo in affidamento, la Corte ha stabilito che tale provvedimento è “incompatibile con i principi dello Stato dei diritti – come richiamato in Differenza Donna – in quanto prescinde dall’intera età del minore, che ora è dodicenne e non è stato asscoltato, nonché dalla famiglia del minore o della sua