Giovina mariano scomparsa; Sono appena le 5 del mattino in villa, Natali (Penelope) ci dice: “Si vedeno le cose in così poco tempo, si aspettano notizie sul caso, ed è piena fiduciaria in magistratura, e è fiaccolata l’8 marzo a Fallo”.
Si prevedeva che un contingente molto più ampio di canini molecolari della divisione scientifica di polizia sarebbe stato schierato oggi nel comune di Moscufo per cercare tracce di Giovina Mariano, la cui ubicazione non è nota dall’8 marzo 2017. Tuttavia, questo non era il caso.
In alternativa, secondo Alessia Natali, referente abruzzese dell’organizzazione Penelope, «eravamo lì alle 15:45, ed erano già in partenza»; sembra che le attività non riprenderanno.
È qualcosa che, secondo Natali, potrebbe indicare che qualcosa è stato scoperto, nonostante si sia raggiunto il massimo riserbo nel caso delle indagini.
Qual è il background di Giovina Mariano?
Giovani Mariano, una donna abruzzese di 65 anni, è scomparsa da più di quattro anni e la sua assenza è stata avvolta nel mistero al punto che non si sa ancora dove si trovi. La sua notizia più recente è venuta alla luce l’8 marzo 2017 e da allora la sua vita è diventata molto più difficile, soprattutto per i suoi familiari che ne sono stati testimoni.
La donna nata e cresciuta in Abruzzo, in Italia, quando è scomparsa aveva 61 anni e aveva una regolare routine quotidiana che includeva lavoro e obblighi familiari. Trascorreva le sue giornate nel piccolo paese di Moscufo (che si trova in provincia di Pescara) nella casa di campagna ereditata dai genitori, e si avventurava solo qualche volta.
La notizia della scomparsa si è diffusa rapidamente.
Fu il fratello a dover denunciare la scomparsa di Giovina Mariano; lo fece, tuttavia, quaranta giorni dopo il suo ritiro dalla scena.
A quattro anni dalla sua scomparsa, le circostanze che lo circondano restano un mistero, così come il programma di Rai 3. Chi l’ha visto sarà richiamato per affrontare la situazione. Lo show di Federica Sciarelli aveva intervistato anche i parenti della donna (in totale nove persone), che non credevano al suo rapimento volontario e che si erano rivolti a un’organizzazione nel tentativo di svelare il mistero che circondava la sua scomparsa. Secondo le cugine, la donna aveva ancora una serie di progetti da portare a termine, uno dei quali era l’acquisto di una casa a Pescara per trasferirvisi definitivamente.
Sorge allora la domanda sul perché sembrano svanire senza lasciare traccia da un giorno all’altro.
“Certo, dice Penelope, stamattina ci sono stati interventi sui gatti neri della proprietà, ma non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione su dove si trovino i gatti in questo momento, quindi non siamo sicuri se abbiano scoperto qualcosa o meno”. “Al momento, non abbiamo ricevuto alcun rapporto sulla posizione dei gatti, quindi non siamo sicuri se abbiano scoperto qualcosa o meno”. La certezza è che sono i cugini nel cui lavoro il pm Anna Benigni ha riposto tutta la nostra fiducia, e restiamo in attesa di buone notizie, nella misura in cui tali notizie siano possibili dato che siamo consapevoli che Gioia non è più viva”.
Sull’episodio che coinvolge una residente di Pescara che al momento della morte aveva 59 anni: avrebbe compiuto 60 anni nella prima settimana di aprile è al vaglio delle autorità locali. Una vicenda, la sua, in cui tutto procede lentamente, con l’avvio delle indagini solo dopo 40 giorni dalla denuncia del fratello. Grazie agli sforzi degli undici cugini di Gioia, che, con l’assistenza di Penelope Italia, hanno potuto riaprire l’allontanamento in tempo utile per la stagione omicida 2021, è stata dichiarata indagine per l’anno 2021.
Impossibile per la cugini credere che Gioia stia tentando di trasferirsi da Moscufo a Milano, anche se ha più volte affermato di volersi trasferire in una casa più piccola nel comune di Pianella, come confermato dall’agente immobiliare che la stava assistendo nella ricerca di un nuovo sistema di vita.
Chi l’ha visto e quali sono le notizie più recenti
L’inchiesta sulla scomparsa di Giovina Mariano, d’altra parte, poteva raggiungere un momento di svolta. Secondo l’episodio, presentato in anteprima anche sui social, la donna avrebbe aperto un’indagine su un possibile omicidio. I carabinieri sono infatti entrati nella villa di Giovina Mariano e stanno cercando indizi della presenza della donna nell’abitazione di Moscufo, dove precedentemente risiedeva.
Ora sperano che, nonostante il tempo trascorso, Gioia abbia lasciato qualche traccia di sé poiché sta diventando chiaro cosa è successo e, se si tratta di omicidio, chi l’ha commesso. L’Associazione Penelope, invece, continua a tenere vivo il ricordo della donna e dei testimoni del suo caso che erano presenti in quel momento. Una fiaccolata si terrà nel comune di Fallo, dove Gioia è nata, l’8 marzo, to commemorare il quinto anniversario della scomparsa.
A seguito della riapertura delle indagini sulla scomparsa di Giovina Annalisa Mariano, la Procura della Repubblica di Pescara ha messo insieme una serie di accertamenti e procedure investigative per cercare di ricostruire la sorte della giovane.
Gioia è conosciuta dalla sua famiglia come Gioia e da più di due decenni viveva nella sua casa, una casa a due piani a Moscufo, conducendo una vita tranquilla che era stata riccamente ricompensata. Alessio, il figlio del fratello, rimase a casa della zia per stare più vicino al posto di lavoro del padre mentre lei per ora viveva da sola. La prima indagine sulla scomparsa ha portato alla totale mancanza di prove, che è stata poi archiviata. Fu lo stesso Alessio a sollevare l’argomento di un possibile viaggio a Milano per cercare un amico, un viaggio che sarebbe stato un viaggio di sola andata, con indicazioni su come prendersi cura dell’appartamento e una cauzione di quaranta euro da pagare per il bollettino
Un gruppo di cugini è stato inviato a ristabilire gli accertamenti durante il periodo della carcerazione della donna, di fronte al suo silenzio e con un sacco di perplessità disseminato sulla prima indagine. A tutti noi sembra impossibile che quella signora serena, che aveva progettato di vendere la sua grande casa e di andare al centro di Pescara, in uno spazio più soddisfatto, sia morta nel sonno, senza un solo saluto e nemmeno una sola telefonata. , nel corso di quasi cinque anni. Di conseguenza, una parte della famiglia ha deciso di entrare a far parte dell’Associazione Penelope, che si dedica esclusivamente ad aiutare le persone bisognose.
La svolta è arrivata mercoledì con il sequestro della villetta di Moscufo, sul quale sono state avviate una serie di approfondite indagini da parte della polizia scientifica. Gli agenti della squadriglia mobile, guidata da Gianluca Di Frischia, hanno condotto un’indagine all’interno della casa alla ricerca di indizi che possano svelare qualcosa sulla vita e sul futuro di Gioia. Sperano di trovare qualcosa che li porti a dove si trova Gioia. Certezza, il passare del tempo non giova agli inquirenti: la casa, seppur non occupata, è stata ceduta al miglior offerente, e molte persone sono entrate ed uscite da quelle stanze nel corso degli anni, lasciando intendere che qualcuno potrebbe aver aveva interesse a rubare qualsiasi cosa.