Gianluca mancini genitori; E’ avvenuta la nascita di Lavinia Mancini, figlia del fuoriclasse della Roma Gianluca Mancini e della moglie Elisa Mancini. A rivelarlo è il padre, anziano giallorosso, presente all’incontro di ieri a San Siro. Dopo la nascita della piccola Ginevra circa due anni fa, la difesa della Nazionale ha ora una seconda figlia. Ginevra sta per compiere due anni. Gianluca Mancini, che si divide tra Roma e Nazionale italiana: “Poter chiamare casa questa città è un’esperienza unica. Alla prima chiamata delle azzurre ho perso ogni parvenza di ragione”.
Alla Roma è arrivato quasi in punta di piedi, al punto da conquistare un posto da titolare: Paulo Fonseca non può fare a meno di Gianluca Mancini, a maggior ragione ora che tra i giallorossi ci sono tanti infortuni che hanno costretto il tecnico a mettere in campo l'”ex Atalanta anche a centrocampo”. Paulo Fonseca non può fare a meno di Gianluca Mancini, a maggior ragione ora che ci sono tanti infortuni tra i giallorossi
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Durante un’intervista a DAZN, Mancini ha affermato di non credere che ci siano cambiamenti significativi tra il modo in cui gioca oggi e il modo in cui ha giocato a Bergamo con Gasperini, che è stato una delle persone più importanti per il suo sviluppo tecnico e tattico.
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“A Bergamo anch’io ho provato a riprendere palla nella metà campo avversaria, ma per me è successo in modo diverso. L’intensità della formazione è paragonabile a quella vissuta dall’Atalanta lavorando con Gasperini. Il modo di giocare dell’allenatore mi fa pompare il sangue. Segnare? Se dovessi scegliere tra uno strutturato e uno piccolo, prenderei quello più grande fisicamente perché mi dà più opzioni su come giocare, incluso giocarlo sul confronto fisico e sul palle alte”.
Passa all’Inter di Massimo Moratti nell’estate del 2004, dopo aver lasciato il club capitolino. Durante la prima stagione di Roberto Mancini (2004/2005) da allenatore dell’Inter, i nerazzurri hanno vinto un trofeo per la prima volta dal 1998. Questo successo è avvenuto durante la prima stagione di Mancini con il club. In campionato, la squadra è coinvolta in una serie di pareggi e, da novembre, è a una distanza significativa dalla lotta per lo scudetto. In Champions League è stato eliminato dalla competizione con il Milan nei quarti di finale.
La stagione si conclude positivamente con la vittoria contro la Roma in Coppa Italia (l’ultimo trofeo vinto dai nerazzurri prima di questa Coppa Italia è stata la Coppa Uefa vinta con Gigi Simoni nel 1998).
La sua seconda stagione alla guida del club nerazzurro (2005/2006) inizia con un trionfo in Supercoppa Italiana (in finale contro la Juventus). Hanno sconfitto i bianconeri a Torino per 1-0 grazie al gol segnato da Juan Sebastian Veron ai supplementari. Quando si tratta del titolo,
Nonostante ciò, la squadra verrà insignita del titolo di Campione d’Italia dalla FIGC, nonostante sia già stata eliminata dalla corsa al campionato di dicembre. Tale decisione scaturisce dai giudizi disciplinari emessi in relazione allo “scandalo Moggi”.
Una devastante sconfitta per mano del Villareal nei quarti di finale di Champions League porta all’eliminazione della squadra. A conclusione della campagna si ottiene il trionfo in Coppa Italia (in finale contro la Roma).
Il tempo trascorso a Roma si sta rivelando benefico sotto molti aspetti; ad esempio, l’ambiente in città è perfetto per un giovane giocatore per esplorare nuovi stimoli.
“È vero che il detto “Roma è l’unico luogo dove ci si perde e si fa piacere perché si trovano cose nuove”, che ho letto una volta, descrive bene la città. Vivere lì è un’esperienza straordinaria, sia per le persone che per la città Ogni tanto qualcuno mi urla “Oh Mancini Daje!” mentre cammino per strada. Sono felice…
Il sentimento di appartenenza c’è, ed è meraviglioso per questa maglia
le pressioni ci sono, ma devono essere buone per poterti aiutare meglio, e il senso di appartenenza è ottimo per questa maglia. Il salto è stato fantastico perché Bergamo è una bella città e la gente lì ti adora, ma la realtà non è così ampia come a Roma. Lo sto vivendo, eppure riesco a starne calmo”.
Mancini ha, nel corso della sua carriera, ha modificato il suo approccio all’allenamento e alla preparazione del gioco, diventando molto più professionale nel processo rispetto al passato.
“Durante il mio periodo con le giovanili della Fiorentina, ho frequentato la scuola, ho mantenuto amicizie e ho giocato a calcio, sempre con l’obiettivo finale di arrivare nelle file professionistiche. C’era un assetto, ma non ho capito come agire finché non ho arrivato a Bergamo, lì mi sono reso conto che per rimanere in Serie A bisogna adattare completamente il proprio approccio e prestare attenzione alle minuzie. Poiché baso tutta la mia vita sul calcio, ora mi considero un professionista .”
Impossibile dimenticare la prima volta che l’allenatore della nazionale, che ha lo stesso cognome, ha convocato i giocatori.
“Quando sono stato promosso per la prima volta in rosa a Firenze, sembrava di essere stato promosso direttamente dalla Primavera in prima squadra. Quando giocavo nell’Under 21, Di Biagio mi informò che mister Mancini aveva l’interesse a farmi salire in nazionale maggiore. Ho fatto uno sforzo in più e ho potuto trovare lì ragazzi come Chiellini, Bonucci, Verratti e Florenzi. È stato fantastico vedere persone che tifavano con strisce di diversi colori dipinte su le loro facce.
Condividi un cognome con l’allenatore? Mi prendevano in giro a Firenze perché credevano che fossi figlio di Mancini; in realtà Roberto ha scherzato sul mio nome quando è arrivato per la prima volta in nazionale dicendo: “Il tuo nome è come il mio!” Devi mantenere il tuo nome in regola,’ mi ha detto, e io le ho detto che tutti credevano che fosse mio padre”.
“Appena ho deciso, Davide Astori è stata la prima persona che mi è venuta in mente. Qui a Roma lo avevano in tanti, ma lui lo aveva più di tutti. Sono stato due mesi in ritiro con la Fiorentina a Moena. quando l’ho visto per la prima volta lì. Ci sono state molte persone che hanno parlato bene di lui, e quando così tante persone parlano bene di un ragazzo, indica che era davvero eccezionale. Ci sono state molte persone che hanno parlato bene di lui”.
Insieme alla fotografia, Gianluca Mancini ha incluso un breve omaggio che diceva: “Benvenuti nel mondo del nostro amore”. L’istantanea è stata condivisa nei racconti di Gianluca Mancini su Instagram e presenta un cuore rosa con scritto il nome della neonata.