gerico innocenza rosa

gerico innocenza rosa Scritto e diretto da Luana Rondinelli, “Gerico Innocenza Rose” segna il ritorno di Valeria Solarino sul palcoscenico.
La narrazione di Vincenzo è portata in scena dalla collaborazione di Teatro Stabile d’Abruzzo, Sav Produzioni Creative e Stefano Francioni Produzioni. Vincenzo racconta a sua madre e sua nonna della sua “transizione” nella casa di campagna dove ha trascorso i suoi anni formativi, un luogo di sicurezza e libertà dove poteva essere se stesso senza paura del giudizio.



Valeria Solarino, intensa e magnetica, gestisce questo discorso con grazia, ironia e impressionante capacità interpretativa.
Una performance che accompagna il pubblico in un viaggio attraverso i ricordi di Vincenzo, basato su un testo di cui Valeria Solarino si innamorò a prima vista e divorò parola per parola, facendo rivivere le tante persone che popolano il mondo di Vincenzo, dalla nonna, che da sempre lo cura e lo protegge, alla madre, fredda e distante, ai suoi cugini e vicini.
Un tema di attualità delicatamente trattato è presentato attraverso le esperienze di Vincenzo, che, con il sostegno della nonna, scoprirà la forza per intraprendere la strada di transizione per diventare Innocenza Rosa.
Jericho Innocenza Rose è il ritorno di scena di Valeria Solarino, scritto e diretto da Luana Rondinelli, e promette di essere un’esperienza carica di emozioni.
La narrazione di Vincenzo è portata in scena in una produzione di Teatro Stabile d’Abruzzo, Sav Produzioni Creative e Stefano Francioni Produzioni. Vincenzo racconta alla madre e alla nonna la sua esperienza di “transizione”, che descrive come un dialogo in cui cerca l’affetto e la convalida della sua identità lontano da ogni pregiudizio, nella casa di campagna dove è cresciuto e dove si sente sempre conforto e libertà.
magnetica e intensa Valeria Solarino affronta il monologo con equilibrio, arguzia e impressionante capacità interpretativa. Uno spettacolo che accompagna il pubblico in un viaggio attraverso i ricordi di Vincenzo, basato su un testo che Valeria Solarino ha subito adorato, assorbendo ogni parola e dando vita all’ampio cast di personaggi che popolano la vita del protagonista, dalla nonna amorevole e nonno protettivo alla madre lontana e parenti eccentrici.
Le storie di Vincenzo, che grazie alla nonna troverà la forza di fare la sua strada di transizione per essere Innocenza Rosa, affrontano delicatamente l’attuale tema della discriminazione in tutte le sue forme.
Secondo l’ideatrice e regista dello show, Luana Rondinelli, “ognuno può rispecchiarsi in questo spettacolo e trovare il proprio modo di essere se stesso al meglio, senza pregiudizi che lo costringono ad essere qualcos’altro, senza paura”, e con la consapevolezza che se l’accoglienza inizia nel nucleo familiare e con affetti genuini, il percorso per affermare la propria identità sarà più facile.
Voglio dare vita alla lotta per l’affermazione della propria identità, dichiara Valeria Solarino, e penso che Luana mi abbia dato gli strumenti per farlo attraverso le sue parole e le sue istruzioni. La storia è raccontata in uno stile di flusso di coscienza che non manca mai di catturare la mia attenzione poiché mi riporta alle parti più strazianti e gioiose di questo viaggio.
L’Innocenza Rosa, scritto e diretto dall’attrice, drammaturga e regista Luana Rondinelli, sarà interpretato da Valeria Solarino al Teatro Mengoni di Magione, Perugia, martedì 15 novembre alle ore 21 coprodotto da Stefano Francioni Produzioni, SAVA’ Produzioni Creative e Teatro Stabile d’Abruzzo.
Un resoconto della vita di Vincenzo è presentato nell’opera. Vincenzo racconta alla madre e alla nonna la sua esperienza di “transizione”, che descrive come un dialogo in cui cerca l’affetto e la convalida della sua identità lontano da ogni pregiudizio, nella casa di campagna dove è cresciuto e dove si sente sempre conforto e libertà.
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Secondo l’ideatrice e regista dello show, Luana Rondinelli, “ognuno può rispecchiarsi in questo spettacolo e trovare il proprio modo di essere se stesso fino al midollo, senza pregiudizi che costringono ad essere qualcos’altro, senza paura”, con la consapevolezza che se l’accoglienza inizia nel nucleo familiare e con affetti genuini, il percorso per affermare la propria identità sarà più facile.

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Voglio dare vita alla lotta per l’affermazione della propria identità, dichiara Valeria Solarino, e penso che Luana mi abbia dato gli strumenti per farlo attraverso le sue parole e le sue istruzioni. La storia è raccontata in uno stile di flusso di coscienza e cattura le parti più strazianti e gioiose della mia esperienza.