genitori papa bergoglio Un contadino, di 27 anni, si recò all’anagrafe del Comune di Asti il 15 agosto 1884, per registrare la nascita del figlio, Giovanni Angelo. Francesco Bergoglio, le cui radici familiari sono nell’astigiano, è stato il contadino che ha dato il suo nome all’attuale Papa dell’Argentina (che, curiosamente, ha ripreso il suo nome, anche se in omaggio al Santo dei poveri).
Fabrizio Brignolo, sindaco di Asti, in Piemonte, ha dimostrato ufficialmente il legame tra la città e la frazione chiamata Portacomaro Stazione, dove si trova la casa di famiglia, e quindi Papa Francesco, richiedendo un’indagine sull’albero genealogico del Papa agli uffici anagrafici nel 2013.
I ricercatori risalgono ai trisnonni paterni del Santo Padre, Giuseppe Bergoglio e Maria Giacchino, nati rispettivamente nel 1816 e nel 1819 in due città vicino ad Asti, e hanno presentato le loro scoperte nel 2013. Hanno anche visualizzato il frontespizio del registro originale, che contiene contemporaneamente l’atto di nascita del nonno del Santo Padre.
Giovanni Angelo Bergoglio si trasferì a Torino il 1° gennaio 1906, dove sposò Rosa Vassallo (la famosa nonna Rosa, spesso citata dal Papa, ndr), originaria dell’entroterra ligure l’anno successivo, e dove Mario, il padre del Pontefice, nacque il 2 aprile 1908. Questa è solo una delle rivelazioni emerse dall’inchiesta, che il sindaco ha spiegato che intendono approfondire. La famiglia tornò ad Asti nel 1918, ma partì per l’Argentina l’anno successivo, il 1º febbraio. Anche i fratelli del Papa, Maria Elena e Marta Regina Bergoglio, e Alberto Horacio Bergoglio, nato poi a Buenos Aires, sono iscritti nell’Aire (la lista personale degli italiani residenti all’estero) del Comune di Asti.
Il 17 dicembre 1936 nasce a Buenos Aires, in Argentina, da genitori emigrati dal Piemonte in Italia; suo padre, Mario, era un contabile per le ferrovie, e sua madre, Regina Sivori, si prese cura della casa e crebbe cinque figli.
Terminata la scuola come tecnico chimico, decise di diventare sacerdote e si iscrisse a un seminario diocesano. È entrato nel noviziato della Compagnia di Gesù l’11 marzo 1958. Dopo aver completato la sua laurea in materie umanistiche in Cile, è tornato in Argentina e ha conseguito una laurea in filosofia presso il St. Joseph College di San Miguel nel 1963. Nel 1964 e nel 1965 insegnò al Collegio dell’Immacolata Concezione a Santa F, e nel 1966 fece lo stesso al Collegio del Salvatore a Buenos Aires. Ha frequentato il Collegio San Giuseppe di Teologia dal 1967 fino alla laurea nel 1970.
È stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramn Jos Castellano il 13 dicembre 1969. Dopo aver trascorso il 1970 e il 1971 in Spagna per ulteriori formazioni, è entrato definitivamente nei gesuiti il 22 aprile 1973. Tornato in Argentina, è stato maestro dei novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore alla facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.
Il 31 luglio 1973 è stato nominato provinciale dei gesuiti in Argentina. Sei anni dopo, nel 1980, è tornato in campo accademico ed è stato rettore del collegio di San Giuseppe e parroco a San Miguel. I suoi superiori lo mandarono al Collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi alla Chiesa della Compagnia nella città di Cordoba per servire come direttore spirituale e confessore dopo aver terminato la sua tesi di dottorato in Germania nel marzo 1986.
A Buenos Aires, il cardinale Quarracino lo cerca come consigliere fidato. Per questo Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires il 20 maggio 1992. Il 27 giugno è stato ordinato vescovo dallo stesso cardinale nella cattedrale. Come suo motto, sceglie “Miserando atque eligendo” e incorpora il suo cristogramma, che rappresenta la Compagnia di Gesù, nel suo stemma. Il 21 dicembre 1993 è stato elevato alla carica di vicario generale, dopo aver precedentemente servito come vicario episcopale della zona di Flores. La sua elevazione alla carica di arcivescovo coadiutore di Buenos Aires, il 3 giugno 1997, non è stata una sorpresa. È diventato arcivescovo, primate dell’Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina, e gran cancelliere dell’Università Cattolica il 28 febbraio 1998, a soli nove mesi dalla morte del cardinale Quarracino.
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Papa Francesco: i genitori non condannino i figli per il loro orientamento sessualehttps://t.co/EuEO4Bhu9G
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Giovanni Paolo II lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 21 febbraio 2001, conferendogli il nome di San Roberto Bellarmino. Per la decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, incentrata sul ministero episcopale, è stato nominato relatore generale aggiunto nell’ottobre 2001. Nel frattempo, la sua reputazione si diffonde e cresce in America Latina. Gli è stata offerta per la prima volta la presidenza della Conferenza episcopale argentina nel 2002, ma ha rifiutato. È stato poi eletto tre anni dopo e confermato per un altro mandato di tre anni nel 2008. Durante questo periodo, è stato presente al conclave dell’aprile 2005 che ha portato all’elezione di Papa Benedetto XVI.