Figlio di vincenzo balzamo: “Le informazioni su Figlio di vincenzo balzamo non sono disponibili in quanto alla “vincenzo balzamo” piace mantenere la propria vita personale privata, per saperne di più visita la pagina ufficiale di instagram/facebook/twitter della persona”. Se il film Hammamet sta facendo parlare di sé la gente, sembra una buona cosa. Nel caso in cui un Paese riesca a confrontarsi con il “rimosso” della propria storia fornendo un resoconto aperto e trasparente, come avviene quando si tratta di pagine contestate, il Paese sarà considerato più maturo. Un film è sempre una nuova creazione; è inutile pretendere di essere un’opera fedele ai fatti. I limiti della scenografia di Gianni Amelio, l’incongruenza di alcune scene e la vulnerabilità di alcuni personaggi sono tutti facilmente evidenti ai cinefili che guardano il film con un livello di comprensione.
Gianni Amelio ha però fatto la scelta giusta nel tentare di rivisitare gli ultimi mesi di Bettino Craxi e, in base alla risposta del pubblico, anche di chi si è occupato della produzione del film. Il tema è il dramma umano di un politico, Benedetto Craxi, detto Bettino, nato a Milano il 24 febbraio 1934 e morto ad Hammamet il 19 febbraio 2000, da alcuni considerato un’esule. In realtà è un latitante. Nessuno crede che siano innocenti. È sempre una delle personalità più in vista che ha ridisegnato il corso del Paese dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Questo allungato cerchio permette di comprendere meglio il rapporto tra il tesoriere Vincenzo Balzamo (Colli di Volturno, 3 aprile 1929 – Milano, 2 novembre 1992), ucciso nel corso delle indagini, ma per la cui morte, nel film, suo figlio si assume la responsabilità. Alla vigilia del 45° Congresso del PSI, svoltosi a Milano dal 13 al 19 marzo 1989, sotto la guglia dell’architetto Giuseppe Cederna, Balzamo (Giuseppe Cederna) e Craxi (Giuseppe Cederna) si scambiano le parole: Balzamo avverte di un crisi incombente, che Craxi accerta ma non prende sul serio.
Fausto (Luca Filippi), turbato e dirompente fratello minore di Balzamo, viene introdotto clandestinamente nella casa di Hammamet, che è sotto la protezione delle guardie tunisine. Viene catturato e portato via da Craxi, che lo riconosce nonostante il travisamento della maschera color nero e lo tratta come se fosse solo un altro fratello, del tutto ignaro del pericolo che potrebbe rappresentare.
Verso la fidanzata si rivolge ai familiari, in particolare alla sorella e al nipote, più sconcertati della madre e del padre; sorella e nipote sono entrambi incastonati nella memoria dell’eroe dei due mondi, lei con il nome di Anita (Livia Rossi), e il nipote, che indossa un berretto garibaldino, si scambia cenni di saluto militare con il padre, dal quale Quei che circondano questa figura centrale assumono la forma di simboli che rappresentano mondi diversi: una coppia in adorazione (Claudia Gerini e Renato Carpentieri) e un personaggio politico (Renato Carpentieri) in visita a Craxi, in Tunisia. Il film è ambientato nel 2000. È diretto da Luca Giannini.
Tra lui e la telecamera avviene un confronto
Che viene ripreso da una piccola videocamera e mostrato al pubblico sotto forma di una sorta di diario fittizio. Il figlio di Balzamo esprime, a modo suo, la moralità della magistratura italiana nel caso Craxi, nonché le tendenze antipolitiche che hanno contribuito all’attuale stato di cose. Dall’inizio di una carriera politica segnata da una sfilza di errori fino alla fine della carriera politica.
Se il film Hammamet sta facendo parlare la gente, sembra una buona cosa. Nel caso in cui un Paese riesca ad affrontare il “rimosso” della propria storia fornendo un resoconto aperto e trasparente, come avviene per le pagine contese, il Paese sarà considerato più maturo. Un film è sempre una nuova creazione; è inutile pretendere di essere un’opera fedele ai fatti. I limiti della scenografia di Gianni Amelio, l’incongruenza di alcune scene e la vulnerabilità di alcuni personaggi sono tutti evidenti ai cinefili che guardano il film con un certo livello di comprensione.
Tuttavia, a questo punto, che tu sia lecita o illecita, i militari vorrebbero vederti sotto una luce più chiara. Infatti le banconote, tutte “fascettate”, sono state ritirate da diverse banche da uno studente universitario solo pochi giorni prima del sequestro delle autorità. È stato un evento casuale che non può essere spiegato. È possibile che qualcuno nel partito socialista abbia voluto fare un crudele gioco di fucili con i tedi del tesoro socialista. Seguendo le istruzioni della Procura milanese, i carabinieri hanno infine sequestrato il denaro e alcuni conti bancari intestati a Balzamo, che erano destinati allo studente, al padre defunto e ad altri familiari.
Figlio di vincenzo balzamo
Non abbiamo ancora ricevuto alcuna informazione sugli esiti di questi fallimenti. Le accuse contro il patrimonio di Vincenzo Balzamo non sono mai state portate alla luce poiché Balzamo era protetto dall’immunità della Camera dei Deputati, ed è morto in ospedale lo scorso novembre per le complicazioni di un infarto. La morte di una persona cara è uno dei motivi dell'”estinzione” del reato. Le indagini contro Balzamo, che erano state sospese, poterono proseguire per un altro canale: secondo la Procura, la stragrande maggioranza delle mazzette incassate da Balzamo sarebbero infatti riconducibili a un segretario politico socialista dell’epoca, Bettino Craxi.
Di conseguenza, dopo aver ricevuto le numerose richieste di autorizzazione a procedere contro Craxi, ci sarebbe stato un modo per tentare di “recuperare” i fondi, o quantomeno per stare al passo con il flusso di denaro. La ricerca di denaro che è stato trasferito a criminali non è passata inosservata al Federal Bureau of Investigation e ad altri investigatori che stanno seguendo il flusso di denaro.
A seguito di una serie di arresti per corruzione politica, si è notato che si cerca il crollo dell’organico e la distribuzione dei compensi dei partiti. Si è notato che ci sono stati significativi aumenti personali e che, a volte, alcune correnti sembrano avere una certa disponibilità mentre i casi dei partiti sono ancora in corso di valutazione da parte dei tribunali. In questa massiccia caccia, i 400 milioni di dollari scoperti nella valigia di Casa-Balzamo sono come una goccia nel mare.
Gianni Amelio ha però preso la decisione giusta
Nel tentare di rivisitare gli ultimi mesi di Bettino Craxi e, sulla base della risposta del pubblico, anche di chi si è occupato della produzione del film. Il tema è il dramma umano di un politico, Benedetto Craxi, detto Bettino, nato a Milano il 24 febbraio 1934, morto ad Hammamet il 19 febbraio 2000, da alcuni considerato un’esule. In realtà è un latitante. Nessuno crede che siano innocenti. È sempre una delle personalità più in vista che ha rimodellato il corso del paese dalla fine della seconda guerra mondiale.
Nei confronti della fidanzata si rivolge ai familiari, in particolare alla sorella e al nipote, che sono più sconcertati della madre e del padre; sorella e nipote sono entrambi consacrati nella memoria dell’eroe dei due mondi, lei col nome di Anita (Livia Rossi), e il nipote, che indossa un berretto garibaldino, scambia cenni di saluto militare con il padre, dal quale Quelli che circondano questa figura centrale assumono la forma di simboli che rappresentano mondi diversi: una coppia adorante (Claudia Gerini e Renato Carpentieri) e un personaggio politico (Renato Carpentieri) in visita a Craxi, in Tunisia. Il film è ambientato nell’anno 2000. È diretto da Luca Giannini.
Questo allungato cerchio permette di comprendere meglio il rapporto tra il tesoriere Vincenzo Balzamo (Colli di Volturno, 3 aprile 1929 – Milano, 2 novembre 1992), ucciso nel corso delle indagini, ma per la cui morte, nel film, suo figlio si assume la responsabilità. Alla vigilia del 45° Congresso del PSI, svoltosi a Milano dal 13 al 19 marzo 1989, sotto la guglia dell’architetto Giuseppe Cederna, Balzamo (Giuseppe Cederna) e Craxi (Giuseppe Cederna) si scambiano le parole: Balzamo avverte di un crisi imminente, che Craxi accerta ma non prende sul serio.