Fabrizio marrazzo figlio di; Piero Marrazzo è nato il 29 agosto a Roma, in Italia. Piero Marrazzo, fratello minore di Giuseppe (Gi) Marrazzo, noto giornalista e autore di cronache su criminalità organizzata e criminalità organizzata, ma anche su gangster, tossicodipendenze e categorie sociali, decide di intraprendere la carriera professionale come giornalista. È nel 1985, all’età di 26 anni, che Piero perde sia il padre che la madre, Luigia Spina, di origine italo-americana. Il fortunato programma radiofonico “Mi manda RaiTre” va in onda da otto anni.
Dopo la laurea in giurisprudenza, Piero Marrazzo inizia a lavorare per la Rai, ponendo fine al nascente attivismo politico dei riformisti socialisti, fino a quel momento in atto. Negli ultimi trent’anni ha lavorato alla Rai, ricoprendo diversi incarichi, da pilota a inviato del Tg2 a coordinatore regionale dei test per la testata toscana. Gli speciali “Cronaca in diretta”, “Drugstories” e “Format” sono stati tutti ideati da Giovanni Minoli.
Situato in viale Mazzini, c’è un gruppetto di persone
Che si definiscono grillini, anche se in realtà sono cavallette. I pentastellati la fanno insomma da padroni. Il caso più recente, riportato dal sito Vigilanza Tv, riguarda il prossimo autista di autobus della Raitre, Giampiero Marrazzo, fratello di Piero. È stato lui, giornalista Rai ed ex governatore della Regione Lazio, a dare il via a tutto.
L’aspetto tecnico del dibattito è molto controverso. Sulla professionalità di Marrazzo junior non ci sono dubbi, ma il fatto che non sia una risorsa interna della Rai fa mettere in discussione la filosofia che è stata annunciata fino a viale Mazzini. Quale sarebbe un esempio? Secondo l’articolo di Vigilanza Tv, questo è vero.
Perché è fuori, è un sottile cacciato. Nessuna difficoltà per il fratello della famiglia Marrazzo.
Salvo Sottile è stato liquidato dallo Stato italiano con il pretesto che le risorse interne dell’azienda venivano valorizzate. In ogni conferenza, conferenza stampa e intervista, Ad Fabrizio Salini ha recitato la frase “valutazione delle risorse interne” come se fosse una sorta di formula magica per attirare l’attenzione dei poteri costituiti.
Peccato che Vigilanza, se stava arrivando un Sottile (con proteste arrivate alla Commissione), in pochi minuti arrivasse un supplente esterno, Luisella Costamagna, sempre in quota MS, al timone di Agorà, “confutando immediatamente” tutti i affermazioni.
Proprio nel giorno del congedo di Paolo Ruffini della società ha detto sulla Rai: «Perché vengo in Rai per la prima volta da quando ero bambino, con l’aiuto di mio padre. ” Nei primi due incontri, spinto dalla sua estrema difficoltà di comunicazione e, in definitiva, dal suo desiderio di stabilire se saremmo stati in grado di comunicare o meno sulla “cosa”, ha parlato solo della sua famiglia.
Per ore, si tratta del padre, del padre e poi di nuovo del padre. La vita di una madre americana, la cui vita è di per sé un romanzo. Sono i figli delle ragazze e sono le loro maestre. “Sono certa che la amo ancora, proprio come l’ho sempre fatto”, dice Roberta con grande lungimiranza. Negli ultimi giorni dell’infanzia della figlia.
Il secondo incontro si conclude con una lunga pausa in risposta alla domanda “come ha raccontato ciò che ha avuto successo alla figlia ventenne?” Dopo qualche minuto disse: “Li ho informati che papà è andato alla festa sbagliata”. Dopodiché, ci furono due mesi di silenzio, come se quella frase avesse detto tutto quello che c’era da dire.
A seguito di un presunto tentativo di ricattarlo da parte
Quattro carabinieri con prove video che lo avrebbero mostrato in camera da letto con una prostituta transgender, oltre a una piccola quantità di cocaina, sabato 24 ottobre 2009 si è sospeso volontariamente dalla sua posizione.
Marrazzo ha riconosciuto che l’incontro aveva luogo e ha affermato che la decisione ha spianato la strada alla sua partenza. I quattro carabinieri sono stati giudicati colpevoli di cospirazione e ricatto nel 2018 e condannati al carcere.
Ci siamo riallacciati dopo il suo ritorno da un viaggio in Armenia, durante il quale ha iniziato una nuova serie di documentari per la televisione italiana Rai. La grotta romana di Stigliano era il luogo dove i soldati feriti si recavano per recuperare le forze e curarsi. Catacombe da cui emergono i risorti. È una sorride dire che “Magari funziona”. All’inizio di questa settimana, otto persone, tra cui tre agenti di polizia, sono state convocate in tribunale con l’accusa di aver tentato di rinegoziare il loro risarcimento per le ferite riportate.
“Cosa posso fare per essere completamente soddisfatto? Sono due anni che non vivo da solo, da quando non ne ho parlato con nessuno, e da quando ho cercato di trovare il bandolo della vita. Sono di Joe Marrazzo figlio, ed ecco cosa Sto dicendo. Ho già completato il compito. Ritengo però che in questa storia particolare non sia contemplata la soddisfazione “…..
Ne abbiamo discusso brevemente un paio d’ore dopo. Ho solo circa sei o sette domande, ho detto loro. Cosa ha avuto successo in questi mesi, perché ha avuto successo, a chi dovrebbe essere affidata la responsabilità, cosa ha avuto successo nella sfera politica e privata in questi mesi, e cosa pensi che riserverà il futuro, se la politica lo farà continuare a provare o se sarà un capitolo chiuso. È tutto a posto? “Va tutto bene. Ma solo perché, alla fine o all’inizio di ciascuna di queste domande, c’è una cosa che mi sento in dovere di dire. Pubblicamente, a coloro che mi hanno giurato fedeltà”…. .
I grillini di viale Mazzini voraci sono serviti con le cavallette
Secondo il sito, che ha un’ampia documentazione su quanto accade nei vari tratti di viale Mazzini, la scelta di Marrazzo rappresenterebbe un capovolgimento di fortuna. Una scelta basata su un insieme di circostanze alquanto speculative. «Secondo le fonti di Dagospia, per ricollocare il fratello minore di Marrazzo nella propria sede, Di Mare «ha dovuto affrontare molti problemi dal punto di vista contrattuale, per la logica della parentela».
Secondo il quotidiano Tempo, invece, «Giampiero Marrazzo è abbastanza soddisfatto della prestazione del ministro grillino Vincenzo Spadafora». Inoltre, le telefonate di Spadafora alla Rai sono molto apprezzate. Inoltre, il programma che verrà implementato è in fase di sviluppo in collaborazione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Nunzia Catalfo, ex ministro pentastellata, è il prossimo dicastero.
Nel novembre 2004 entra in politica accettando di candidarsi alla presidenza della Regione Lazio con L’Unione (una coalizione di centrosinistra), in vista delle elezioni regionali previste per l’aprile dell’anno successivo. Piero Marrazzo vince le elezioni con il 50,7 per cento dei voti, battendo Francesco Storace nel processo.