ex governatore lombardia La regione Lombardia è stata ufficialmente riconosciuta nel 1970 e nel successivo mezzo secolo, dieci persone diverse hanno ricoperto la carica di presidente del Consiglio regionale. Il Consiglio regionale li ha nominati per i primi 25 anni. Dal 1995 esiste il suffragio universale e diretto per la carica di Presidente della Regione.
Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno e governatore della Lombardia, è venuto a mancare. Aveva circa 67 anni ed era malato da un po’. Il 15 marzo 1955 Roberto Maroni si mise al mondo nella città di Varese. Era il capo dell’ufficio legale nella filiale italiana di una multinazionale statunitense, era sposato e aveva due figli.
Maroni è stato con la Lega Lombarda sin dalla sua nascita, ed è ampiamente considerato il braccio destro di Bossi e il numero due della Lega. Fu segretario provinciale della Lega a Varese. Dopo la sua elezione al consiglio comunale di Varese nel 1990, ha fatto parte del consiglio nazionale della Lega Lombarda. Dopo aver ricevuto quasi 30.000 voti di preferenza nella circoscrizione Como-Sondrio-Varese nella Politica del 1992, è stato eletto deputato per la prima volta.
Dopo che Formentini fu eletto sindaco di Milano, Maroni assunse la guida del gruppo parlamentare leghista alla Camera. È stato rieletto alla Camera nel 1994, e in seguito ha servito come vice primo ministro e ministro dell’interno sotto l’amministrazione Berlusconi. Nel “governo provvisorio della Padania”, Maroni servì sia come portavoce che come primo ministro. Maroni contribuì a un nuovo accordo Casa delle Libertà tra Lega e Polo a cavallo del millennio. Nelle elezioni del 13 maggio 2001, Maroni è stato rieletto alla Camera con una larga maggioranza dei voti a Varese.
Abbiamo perso Roberto Maroni. Sono rattristato dalla perdita di un confidente politico e amico di lunga data. Qualcuno che è allo stesso tempo spiritoso e equilibrato. Ministro e segretario federale della Lega, che è stato anche presidente della Lombardia. Ha sempre tenuto a cuore i Longobardi e la Lombardia. A coloro che sono passati, riposi in pace. Così, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, e l’intero Consiglio hanno pianto la perdita di Roberto Maroni, ex presidente della Regione.
Purtroppo, Roberto Maroni ha deciso di lasciare la squadra. Sono rattristato dalla perdita di un compagno politico. Chiaramente ben informato e mai drammatico. Segretario federale e ministro della Lega; Presidente della Lombardia. Non è mai stato lontano dalla Lombardia o dalla sua gente. Abbandona il fantasma! “Addio, Bobo.
“È con profondo dolore che apprendiamo della scomparsa di Roberto Maroni, ex Ministro ed ex Presidente della Regione Lombardia. Come rappresentante del Partito democratico lombardo, invio le mie più sincere condoglianze ai cari della Lega e ai colleghi in politica.
Dopo essere stato riconosciuto colpevole di corruzione nella vicenda Maugeri-San Raffaele e condannato a cinque anni e dieci mesi di detenzione domiciliare, Roberto Formigoni ha ottenuto la libertà vigilata dalla sezione servizi sociali del Tribunale di Sorveglianza di Milano. Per quanto ne sappiamo, i giudici hanno accolto la sua richiesta di insegnare italiano alle suore in visita presso l’istituto Don Orione del Piccolo Cottolengo come attività del suo affidamento.
Roberto Maroni, ex governatore della Lombardia e candidato sindaco per la Lega a Varese, è stato ricoverato oggi https://t.co/bz7cJRtttC
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) January 4, 2021
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L’ex governatore lombardo ha ottenuto la detenzione domiciliare nel 2019 e passerà il restante anno e mezzo della sua pena in libertà vigilata.
Roberto Formigoni, l’ex presidente della Regione Lombardia riconosciuto colpevole di corruzione nel caso Maugeri-San Raffaele, sarà scarcerato dagli arresti domiciliari dopo aver scontato la pena di 5 anni e 10 mesi. Formigoni ha ottenuto il suo desiderio dal Tribunale di Sorveglianza di Milano di trascorrere l’ultimo anno della sua pena insegnando italiano alle suore in visita presso l’istituto Don Orione del Piccolo Cottolengo. L’ex governatore lombardo sconterà il resto della sua pena, circa un anno e mezzo, in un incarico di prova ai servizi sociali dopo aver inizialmente ottenuto la detenzione domiciliare nel 2019.