Eugenio Scalfari Wikipedia; Eugenio Scalfari è stato un giornalista italiano, nato il 6 aprile 1924 e morto il 14 luglio 2022. Dal 1963 al 1968 è stato direttore della testata giornalistica L’Espresso, deputato alla Camera di Deputati dal 1968 al 1972, dal 1976 al 1996 cofondatore e direttore del quotidiano La Repubblica.
Scalfari è nato nella città di Civitavecchia, che si trova nella regione di Roma. Scalfari si iscrive al Liceo Mamiani di Roma per iniziare gli studi secondari. La famiglia Scalfari era originaria della Calabria, ma si è poi trasferita a Sanremo (dove il padre lavorava come direttore artistico del Casinò). Scalfari terminò gli studi secondari a Sanremo presso la scuola G.D. Cassini, frequentata anche da Italo Calvino.
Simonetta, sposata da Scalfari nel 1950 e scomparsa nel 2006, era figlia del giornalista Giulio De Benedetti. Scalfari iniziò una relazione sentimentale con Serena Rossetti, già segretaria di redazione de L’Espresso e poi de La Repubblica, verso la fine degli anni ’70. Scalfari alla fine sposò Rossetti dopo la morte della sua prima moglie, Simonetta.
Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica e L’Espresso
E scomparso oggi all’età di 98 anni. Tutti i giornalisti italiani gli devono qualcosa e ci mancherà moltissimo. Nel 1955 è tra i collaboratori dell’inizio della pubblicazione del settimanale L’Espresso e nel 1976 è uno dei padri fondatori de La Repubblica, oggi uno dei quotidiani più diffusi in Italia. La Toscana e Firenze lo ricordano in particolare in relazione ad un evento avvenuto presso la Biblioteca delle Oblate quasi dieci anni fa.
Nel 2013 Eugenio Scalfari ha presentato ai fini della rassegna il suo libro “La paassione per l’etica”, un Meridiano dedicato alla sua vita e alle sue opere. Ha scritto il libro per assicurarsi che non lo dimenticasse. Scalfari ha discusso del suo rapporto con il giornalismo e della scrittura nel suo intervento, spiegando che il giornalismo è un viaggio fuori di noi stessi per raccontare il mondo, mentre scrivere un libro è un viaggio dentro se stessi per l’autore. Scalfari diceva che scrivere un libro è più come un pellegrinaggio. Inoltre la Toscana gli ha conferito il Premio Capalbio, e la città di Vinci gli ha consegnato un attestato che lo riconosceva cittadino onorario.
Commenti Non appena il senatore Dario Parrini ha saputo della scomparsa di Eugenio Scalfari, ha postato un messaggio di cordoglio sulla sua pagina Facebook. Nel post scrive: “Con la morte di Eugenio Scalfari l’Italia perde un protagonista assoluto della cultura e del giornalismo degli ultimi sessant’anni. Personalmente, la grande emozione che ho provato il 5 maggio 2007, quando gli ho presentato il l’attestato di cittadinanza onoraria di Vinci nella Biblioteca Leonardiana sarà qualcosa che non dimenticherò mai.
Simone Giglioli, sindaco di San Miniato, ha ricordato quanto segue: “Cassini era il nome del liceo che Scalfari frequentò a Sanremo. Italo Calvino era uno dei suoi compagni di classe, ma Cornelio Rossi di San Miniato era il suo preside. Cornelio Rossi era uno di tanti illustri concittadini che hanno avuto incontri con la storia nazionale”. “Era un gigante, ma non solo del giornalismo. Era un grande intellettuale a tutti gli effetti che ha saputo mostrare quanto possa essere significativo il ruolo che il pensiero gioca nella vita quotidiana dell’uomo. È scomparso di recente”.
Protagonista diretto della vita politica italiana”. Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, porge le più sentite condoglianze per la scomparsa di Eugenio Scalfari. “La lucida passione di Scalfari e la pungente ironia con cui ha saputo affrontare anche le analisi più difficili sono sempre state due qualità che ho molto ammirato in lui. E ogni domenica mattina che dedico con più calma alla lettura dei giornali, i suoi editoriali mi hanno accompagnato negli anni. Questo è un rituale essenziale per me e spesso fungono da bussola mentre navigo nella massa di eventi labirintici.
In Toscana è stato per molti anni una presenza costante a Capalbio, in compagnia dell’amico fraterno Carlo Caracciolo, con il quale ha condiviso un po’ d’ombra e tante conversazioni all’Ultima spiaggia. Continua dicendo di averlo fatto in compagnia del suo amico fraterno Carlo Caracciolo. Un profondo interprete del nostro tempo che ha sempre avuto il coraggio di guardare avanti e di viaggiare nel grande mare aperto, ti salutiamo».
E’ morto Eugenio Scalfari, cittadino onorario di Vinci
Ancora oggi conservo con la mia vita la fotografia che il sindaco Dario Parrini usò per conferirgli la cittadinanza onoraria. È esposto con orgoglio nel mio ufficio. Scalfari è stato per me un punto di riferimento; i suoi articoli e la sua voce mi hanno aiutato a formarmi un’opinione sugli avvenimenti e sui fatti più significativi che si sono verificati nella storia della nostra nazione negli ultimi trent’anni. Una delle figure più importanti della rivista italiana lismo e la vita pubblica italiana svaniscono senza lasciare traccia dopo la sua morte».
Lo ha affermato Giuseppe Torchia, sindaco di Vinci, dopo aver appreso della scomparsa di Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano “la Repubblica”. Torchia ha rilasciato questa dichiarazione dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Scalfari. Torchia ha sottolineato che Repubblica “è stata e continua ad essere una difesa della libertà di stampa, che ha raccolto e raccoglie il meglio del giornalismo italiano”. Torchia ha fatto questa dichiarazione in riferimento alla pubblicazione. È senza dubbio la testata giornalistica più potente e letta nella nostra nazione.
Nel corso della sua direzione, la linea editoriale del giornale è stata vicina al Pci di Berlinguer, molto critico nei confronti del Psi di Craxi, di attenzione e apertura di credito verso il processo di rinnovamento della Dc del segretario democristiano De Mita. Negli anni a seguire, quando l’influenza della prima repubblica iniziò a scemare, divenne caporedattore di un giornale noto per la sua strenua opposizione a Berlusconi e alla deriva populista che ebbe i suoi inizi nella vita pubblica del nostro Paese con lui “.
Nel 2018 Scalfari ha pubblicato un articolo collegato a un’intervista a papa Francesco. Nell’articolo, Scalfari affermava che il papa aveva affermato che non esiste un posto come l’inferno. In una dichiarazione successiva, Scalfari ha ammesso che alcune delle parole attribuite a papa Francesco “non sono state condivise personalmente da papa Francesco”. L’anno successivo, nel 2019, ha pubblicato ulteriori articoli su papa Francesco, in cui affermava che il papa “rifiutava la natura pia di Gesù Cristo”. Ciò non è vero, secondo la Santa Sede, la quale sostiene, «come è stato affermato in altre occasioni, le parole che il dott.
Le dichiarazioni che Eugenio Scalfari ha fatto al Santo Padre durante un colloquio con lui e che sono state racchiuse tra virgolette non possono essere considerate un resoconto accurato di quanto effettivamente detto; rappresentano piuttosto un’interpretazione personale e indipendente di ciò che egli udì, come risulta pienamente evidente da quanto è scritto oggi sulla divinità di Gesù Cristo.
“Scalfari è stato un protagonista assoluto nella vita pubblica italiana”, ha ricordato il sindaco, e “epiche sono state alcune delle sue inchieste che hanno smascherato poteri occulti e il progetto golpista del generale De Lorenzo”. E le lotte contro la proprietà degli affari, che erano invischiate con la politica corrotta e la malavita criminale, fanno parte della storia del giornalismo. Torchia ha portato “le condoglianze dell’amministrazione comunale alle figlie” dopo la scomparsa del sindaco. Scalfari aveva scritto proprio di recente: “nessuna disperazione perché l’addio alla vita è l’atto estremo dell’amore”, che può essere tradotto come “non perdere la speranza perché”.