dopo quanto fa effetto il vaccino antinfluenzale

dopo quanto fa effetto il vaccino antinfluenzale L’iniezione del vaccino innesca una risposta immunitaria immediata, ma la protezione completa non si verifica per circa 10 giorni. La protezione diminuisce poi gradualmente nei successivi 5-6 mesi. La vaccinazione è più efficace prima dell’inizio della stagione influenzale, che quest’anno è arrivata prima del solito. Nonostante questo, vale ancora la pena vaccinarsi oggi, visto che siamo all’incirca a metà strada, soprattutto perché pochi lo hanno fatto quest’anno, a seguito di un aumento che abbiamo osservato circa due anni fa, nel pieno della pandemia, quando non avevamo ancora i vaccini anti-Covid e il vaccino antinfluenzale era uno strumento per aiutare a differenziare queste forme.



L’infezione delle vie aeree da virus influenzali porta alla malattia respiratoria nota come influenza (naso, gola, polmoni). Varie malattie batteriche e virali del tratto respiratorio superiore possono presentarsi con sintomi molto simili, portando alla diagnosi errata di “influenza”. Molti altri virus possono circolare contemporaneamente ai virus influenzali e causare malattie del tutto indistinguibili dall’influenza dal punto di vista clinico nello stesso periodo dell’anno (in Italia, solitamente in autunno-inverno) (Adenovirus, Rinovirus, virus respiratorio sinciziale, coronavirus, ecc.).
Quando l’influenza colpisce, di solito lo fa improvvisamente, con il paziente che avverte febbre alta, tosse e malessere generale. Un mal di gola è un altro sintomo tipico, insieme a mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e corpo dolorante. Soprattutto nei bambini piccoli, diarrea, nausea e vomito sono possibili effetti collaterali. Sebbene la maggior parte delle persone migliori entro una settimana o dieci giorni, quelli di età superiore ai 65 anni, i bambini piccoli e i bambini con condizioni mediche preesistenti hanno maggiori probabilità di sperimentare complicazioni o sperimentare un peggioramento della loro condizione.
L’efficacia del vaccino antinfluenzale è ancora un argomento molto contestato, con sostenitori e detrattori da entrambe le parti. Possiamo dare la colpa a informazioni false o a dati di scarsa qualità? Per distinguere tra fake news e realtà, abbiamo consultato il professor Fabrizio Pregliasco, dirigente medico dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo dell’Università degli Studi di Milano, che ci ha consigliato di affidarci solo a fonti credibili e di verificare sempre la credibilità delle notizie che leggiamo.
REALE. I vaccini non sono approvati per l’uso prima delle 6 settimane di età e ci sono dati limitati sulla loro efficacia e sicurezza se somministrati prima. Secondo i dati disponibili, i vaccini somministrati nelle prime sei settimane di vita hanno uno scarso tasso di successo. Tuttavia, i bambini rispondono bene al vaccino contro l’epatite B.
Questa è un’affermazione vera o falsa. Una storia di allergia all’uovo misurata dal test delle immunoglobuline E (IgE) può mettere alcune persone a rischio di anafilassi dopo aver ricevuto il vaccino antinfluenzale. Il vaccino antinfluenzale non era sicuro per le persone con allergie all’uovo, ma ora ci sono protocolli pubblicati per la sua somministrazione sicura.
C’è qualche dubbio sulla veridicità dei rapporti di allergia all’uovo. Una persona ha meno probabilità di avere un’allergia all’uovo se può mangiare uova che sono state cotte solo brevemente (come nelle uova strapazzate).
Eppure è possibile avere un’allergia all’uovo anche se puoi mangiare prodotti da forno contenenti uova (come la torta) senza una reazione.
Se una persona sperimenta solo orticaria (e nessun altro sintomo) dopo aver mangiato uova, si consiglia di essere attentamente monitorati per almeno 30 minuti dopo aver ricevuto un vaccino antinfluenzale.
Coloro che hanno almeno 18 anni e hanno una grave allergia all’uovo con sintomi come l’anafilassi potrebbero voler prendere in considerazione l’idea di ottenere un vaccino antinfluenzale che viene coltivato in coltura cellulare e non contiene proteine derivate dalle uova.
FALSO. Il candidato donatore è dichiarato temporaneamente non idoneo alla donazione di sangue o di emocomponenti per un periodo di tempo variabile a seconda della vaccinazione effettuata, come da Decreto del 3 marzo 2005 “Protocolli per l’accertamento dell’idoneità dei donatori di sangue e suoi componenti” del Ministero della Salute. Poiché il vaccino antinfluenzale contiene virus inattivati, coloro che non hanno ancora mostrato alcun segno della malattia devono attendere 48 ore dopo aver ricevuto il colpo prima di poter ottenere un richiamo.

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I virus nel vaccino sono stati inattivati, quindi anche se dovessero essere iniettati per via intramuscolare, non causerebbero malattie. Possono solo provocare le seguenti risposte:
mal di testa, febbre e dolori articolari; occasionalmente, dolore e arrossamento al sito di iniezione (più frequente nei giovani e nei bambini).
A causa della loro natura lieve, questi sintomi in genere non richiedono cure mediche intensive e possono essere gestiti con farmaci OTC (antipiretici, analgesici) entro pochi giorni.