conferenza stampa meloni

conferenza stampa meloni Questa non è “la conferenza stampa” di un governo in carica da un anno; piuttosto, segna l’inizio del mandato dell’attuale amministrazione. Queste le parole di apertura del Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni alla conferenza stampa di fine anno, durante la quale ha anche affrontato la legge di bilancio recentemente promulgata, che ha ricevuto l’approvazione finale del Senato poco prima dell’inizio della conferenza stampa.
Nonostante abbiamo speso “gran parte delle risorse per la priorità delle bollette costose siamo riusciti a mantenere gli impegni presi”, ha detto Meloni, aggiungendo che la mossa “è stata approvata un giorno prima di quelle degli ultimi due anni: al di là del legittimo dibattito e delle divergenze, c’era la volontà di lavorare bene e rispettare scadenze e impegni, Ci siamo riusciti”. È stata una “manovra politica scritta molto rapidamente” e “è stata approvata una legge di bilancio difficile”.
Alla domanda sulle amnistie, Meloni ha detto: “Non sono nella nostra legge di bilancio: chiediamo a tutti di pagare l’importo dovuto, con un sovrapprezzo, consentendo le rate”. A causa dell’elevato costo di raccolta dei documenti, abbiamo smaltito solo quelli di valore inferiore a mille euro e più vecchi di sette anni.
FdI richiama l’attenzione su questo fatto pubblicando una serie di dichiarazioni dei senatori che criticano la prima conferenza stampa annuale di fine anno di Giorgia Meloni come primo ministro (durante la quale ha messo in campo 45 domande in tre ore). Le accuse della sinistra contro Giorgia Meloni continuano a cadere nel vuoto. Qualche settimana fa abbiamo dovuto sentire le lamentele lamentose su quanto poco tempo il Presidente del Consiglio avrebbe dedicato a rispondere alle domande dei media, come raccontato da Salvo Sallemi, vice capogruppo a Palazzo Madama. Oggi Giorgia Meloni ha risposto a 45 domande in più di tre ore durante la consueta conferenza stampa di fine anno, frantumando ogni precedente record stabilito dai suoi predecessori. Pertanto, escludendo le vuote accuse della sinistra,
Il capogruppo della Camera ha prefigurato questo cambiamento, dicendo: C’è stata un’intervista faccia a faccia della durata di tre ore, durante la quale la stampa ha posto 45 domande che coprivano tutto, dagli affari interni a quelli internazionali. Tommaso Foti afferma che il curriculum di questo primo ministro è in netto contrasto con i suoi predecessori. Simona Petrucci, senatrice del FdI, ha parlato di “un Meloni da record alla conferenza stampa”, indicando che “il premier ha risposto a 45 domande in tre ore, battendo i suoi predecessori in termini di tempi e numero”. La cosa più importante, dice, è che ha dato risposte dirette a ciascuna delle sue domande senza mai arrabbiarsi o eludere le questioni fondamentali che ha sollevato. Insomma, Giorgia Meloni ha dimostrato ancora una volta di essere una leader con ottime capacità comunicative e una vera comprensione della democrazia.
Secondo la senatrice Francesca Tubetti, “una conferenza stampa di fine anno da record per Giorgia Meloni”, Meloni “ha applaudito per aver risposto alle 45 domande dei giornalisti, rimanendo a disposizione della stampa per ben 3 ore e battendo così – questa volta vengono resi espliciti i termini del confronto” Mario Draghi e Giuseppe Conte nel consueto incontro di fine anno. Lo definisce “una vera lezione di stile”. Ancora una volta, è Antonella Zedda, vice capo del gruppo FdI al Senato, a ricordare che il presidente Meloni ha dato 45 domande – un record – e 45 risposte chiare, chiare e sincere nella consueta conferenza stampa di fine anno. Leggere le critiche della stampa di una certa sinistra che ti ha accusato di schivare le domande dei media ti fa ridacchiare.

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Se non hai familiarità con Telethon, lascia che ti spieghi. Conferenza stampa annuale per concludere l’anno. La maratona di domande senza sosta sta iniziando a logorare Giorgia Meloni. Inoltre, alleggerisce la consueta lunghezza della conferenza stampa con una battuta. Poiché sono passate più di due ore e mezza dall’inizio del briefing, il giornalista de Il Messaggero che deve porre la domanda inizia dicendo: “Buon pomeriggio”. Approfittando della situazione, il primo ministro scherza: “Sì, buonasera, ora è Telethon…” A un certo punto durante la sessione di domande e risposte di circa tre ore, Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, ha chiesto al premier: “Per quanto tempo possiamo andare avanti con le domande?” Il premier aveva appena risposto alla 36esima domanda. Il leader degli Fdi ride e risponde: “Al tuo buon cuore, abbi pietà… Ma c’è una fine a tutto questo?”