Claudia Rivelli Oggi

Claudia Rivelli Oggi; Nell’ambito delle indagini sul traffico della cosiddetta “droga di Hitler”, nota anche come Gbl o “droga da stupro”, Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, è una delle 29 indagate che hanno chiesto un processo con una procedura abbreviata. Questo fa parte dell’indagine sul traffico della cosiddetta “droga di Hitler”. Nei mesi scorsi la sorella dell’attrice era stata arrestata insieme ad altre 31 persone tutte coinvolte in un’indagine sul contrabbando di questa droga, che era stata acquistata sul dark web e importata da un altro Paese.

Claudia Rivelli Oggi
Claudia Rivelli Oggi

È la sorella dell’attrice Ornella Muti

Alla quale assomiglia parecchio e con la quale condivide padre napoletano e madre estone (la scultrice Ilse Renate Krause). Suo padre è napoletano e sua madre è estone. Le piace la pittura di genere ingenua come hobby nel suo tempo libero. Sebbene fosse vicina all’industria cinematografica come moglie di un produttore spagnolo, con il quale è stata sposata nel 1974 e dal quale in seguito ha divorziato, è apparsa solo in un solo film, che era “Twice Judas” del 1969. Questo film era il suo unico merito. Ha avuto due figli dal secondo marito, Paolo Leone, Luca Maria e Giovanni. Paolo Leone era figlio di Giovanni Leone, ex presidente della Repubblica Italiana. Lo sposò dopo che il suo primo matrimonio finì con il divorzio.

È stata arrestata per un affare di droga Gbl il 15 settembre 2021. Gbl è anche conosciuta come droga per stupro. È accusata di aver ricevuto la droga, di assumersene la responsabilità, di nasconderla e di rispedirla a suo figlio che vive in un altro paese. Gli inquirenti sostengono che il figlio Giovanni Maria Leone avrebbe fatto l’ordine da Londra per poi spedirlo a Roma all’indirizzo della madre, facendo intestare il pacco alla nonna, con il pieno consenso della stessa. Secondo gli inquirenti, che denunciano a Rivelli otto condotte illecite di questo tipo, l’avrebbe fatto il figlio Giovanni Maria Leone.

Claudia Rivelli. Dopo la consegna del pacco, la madre avrebbe scartato l’imballo originale e trasferito il contenuto del farmaco in flaconi di shampoo prima di iniziare a programmare il prossimo viaggio per visitare il figlio in Inghilterra. confermando che si sono verificate più intercettazioni dei messaggi WhatsApp di suo figlio, il che, se vero, darebbe credito alle accuse.

Rivelli ha affermato di aver spedito la sostanza a suo figlio a Londra “perché lui la usa per pulire l’auto, mentre io la uso per pulire la casa”. Il fatto che la droga sia stata importata illegalmente dai Paesi Bassi, su base trimestrale, e inviata al figlio residente a Londra dopo aver sostituito la confezione e l’etichetta con una recante l’indicazione “shampoo”, al fine di indurre in errore la dogana, è sospetto. e indicativo per gli inquirenti. Inoltre, il fatto che la droga sia stata importata illegalmente dai Paesi Bassi è indicativo e sospetto.

Secondo il General Intelligence Service (GIP), “Il tenore delle chat WhatsApp di Rivelli e la circostanza che l’indagato abbia dissimulato il reale contenuto delle spedizioni appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e volontà di quest’ultimo di svolgere attività penalmente rilevanti. condotta”, fungendo da schermo per agevolare il figlio nell’importazione di sostanza nel Regno Unito dove è considerata illegale come in Italia, riuscendo così ad aggirare i controlli doganali.

È stato deciso che la prima udienza del processo si svolgerà il 12 aprile dell’anno successivo davanti alla settima sezione penale della Procura di Roma: se la richiesta di procedere con la sigla sarà accolta, il giudice interverrà direttamente decide sulla sua eventuale condanna e, se necessario, potrà beneficiare di uno sconto di terza parte sulla pena.

Claudia Rivelli Oggi
Claudia Rivelli Oggi


Quando il 15 settembre 2016 gli agenti della Polaria hanno perquisito la casa di Claudia Rivelli nel quartiere Camilluccia di Roma, hanno scoperto tre bottiglie contenenti un litro di Gbl, che è la droga che in realtà viene utilizzata per lo stupro. Claudia Rivelli era già stata arrestata in quella data. Si è difesa durante il processo per linea diretta dicendo di aver inviato la sostanza al figlio che vive a Londra “perché lui la usa per pulire l’auto” e che lei la usa per “lucidare l’argenteria”. Dopo il processo, è stata rilasciata.

Nella fase più intensa delle indagini condotte dal NAS

Il 27 ottobre, un’ordinanza cautelare ha riunito lei e gli altri 31 indagati. Per Rivelli erano stati ordinati gli arresti domiciliari. In particolare, l’ex attrice di fotoromanzi è accusata di importazione e vendita di sostanze stupefacenti perché “illegalmente dall’Olanda – si dice nell’atto d’accusa dell’ordinanza del gip – ha importato trimestralmente varie bottiglie di Gbl inviando parte di essi al figlio residente a Londra dopo aver sostituito l’imballaggio e l’etichetta con l’indicazione “shampoo” al fine di indurre in errore la dogana”, secondo l’in dettatura dell’ordinanza del gip. L’investigazione

L’ordinanza che ha posto Rivelli agli arresti domiciliari menzionava anche alcune conversazioni intercorse tra l’attrice e il figlio. I messaggi che sono stati inviati dicevano “Il pacco è arrivato ed è stato nascosto” e “fammi sapere la notizia gradualmente, altrimenti sarò troppo eccitato fino a giovedì”.

«Il tenore delle chat di WhatsApp e la circostanza che l’indagato abbia dissimulato il reale contenuto delle spedizioni – ha scritto il gip della Capitale – appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e volontà di quest’ultima di porre in essere condotte penalmente rilevanti, agendo come schermo per agevolare il bambino nell’importazione di sostanze nel Regno Unito dove è considerato illegale come l’Italia, riuscendo così ad aggirare le concordanze doganali. “Il tenore delle chat di WhatsApp e la circostanza

Nel corso delle loro indagini i Nas hanno individuato e registrato un totale di sedici nuove sostanze mai introdotte in Italia. In totale, gli investigatori sono stati in grado di tracciare 290 spedizioni, il che corrisponde a un volume d’affari stimato di quasi 5 milioni di euro.

Claudia Rivelli Oggi
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Le indagini “hanno messo in luce la procedura operativa standard che è stata utilizzata per l’importazione di droghe illecite da altri paesi (Olanda, Canada, Polonia, Francia, Croazia e Cina). Un mercato che non è più di nicchia ma piuttosto vario, frequentato non solo da delinquenti abituali ma anche da insospettabili professionisti del settore privato o della pubblica amministrazione: coinvolti nelle indagini anche un avvocato, un dentista, un funzionario di un ente locale, e un insegnante di scuola media che addirittura ha fatto arrivare a scuola droghe sintetiche. mercato che non è più di nicchia ma piuttosto eterogeneo.Nelle chat citate dal gip c’era anche un riferimento a un “politico”, ma gli inquirenti non specificavano chi fosse il politico.