btp italia come funziona

btp italia come funziona I buoni del tesoro (BTP) sono obbligazioni emesse dal Dipartimento del Tesoro (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e hanno una cedola fissa pagata in via posticipata ogni sei mesi. Attraverso un processo noto come asta marginale, i BTP di varie scadenze (tra cui 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni) vengono emessi su base mensile. L’asta marginale si svolge due volte al mese, una volta nella seconda settimana del mese per i BTP a 3 e 7 anni e una volta nell’ultima settimana del mese per i BTP a 5 e 10 anni, a seconda della domanda del mercato.



Prima di ogni asta, il Tesoro fissa e annuncia le quantità emesse (in forchetta massima-minima): il prezzo (e quindi il rendimento) dell’emissione del BTP è fissato dall’incrocio delle offerte e delle richieste pervenute alle aste. È importante notare che i risparmiatori possono inviare ordini solo a intermediari autorizzati (banche e società di investimento registrate presso la Banca d’Italia) in tempo utile per essere inclusi nelle aste. I BTP possono essere acquistati all’asta con un valore nominale minimo di 1.000 euro o multipli dello stesso.
Dopo l’emissione, i BTP diventano disponibili per l’acquisto sul mercato secondario. Infatti, i BTP circolanti possono essere negoziati sui mercati regolamentati. Borsa Italiana SpA presidia il MOT (electronic bond and government bond market), un mercato secondario dove gli investitori possono acquistare e vendere titoli di Stato e altri titoli con un investimento minimo di 1.000 euro (sempre tramite un intermediario). Oltre al MOT, gli intermediari autorizzati (banche e imprese di investimento) hanno accesso al MTS (Electronic Government Securities Market), dove l’importo minimo negoziabile è di 2 milioni di euro.
Il rendimento dei BTP è composto dal pagamento della cedola e dallo “sconto di emissione”, ovvero la differenza tra il prezzo di sottoscrizione (se il titolo è stato acquistato all’asta) o il prezzo di acquisto (se il titolo è stato acquistato sul mercato secondario) e il valore nominale (pari a 100) che viene rimborsato alla scadenza. Le cedole sono stabilite al momento dell’emissione e vengono pagate semestralmente in via posticipata; Di conseguenza, rimangono invariati per tutta la durata del titolo.
L’unico vero pericolo per un acquirente di BTP che intende detenerli fino alla scadenza è il rischio di credito (o rischio emittente), ovvero la possibilità di un default da parte del Tesoro sul pagamento delle cedole o sul rimborso del capitale.
Anche gli investitori in BTP che intendono vendere le loro partecipazioni prima della scadenza (o che improvvisamente si trovano a doverlo fare) sono soggetti al rischio di mercato, in quanto fluttuazioni sfavorevoli (al rialzo) dei rendimenti possono far scendere il prezzo del BTP al di sotto di quello dell’asta o dell’acquisto sul mercato secondario, con conseguente perdita di capitale (accade il contrario in caso di calo dei rendimenti). È importante notare che questo rischio cresce in proporzione alla vita residua del BTP perché i BTP a più lungo termine (e le obbligazioni a tasso fisso in generale) sono più sensibili alle fluttuazioni dei rendimenti (vedi il concetto di duration ).
Il governo italiano ha deciso di creare una nuova forma di titolo del debito pubblico chiamato BTP Futura alla luce dei grandi risparmi del paese, gran parte dei quali rimane inutilizzata e si trova nei conti correnti. La ragione di questa classificazione è semplice: la durata della cedola è nella media e viene offerto un bonus fedeltà legato alla crescita del PIL. Ovviamente, il possibile pericolo della Clausola Cacs pesa anche sul Btp Futura, esattamente come per il Btp Italia e tutti gli altri Titoli di Stato. Possiamo fare una chiacchierata su di esso ogni volta che è conveniente.

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Questo numero ci dà una base per giudicare l’utilità del nuovo BTP Italia, che esiste da dieci anni. Il primo numero è uscito nel 2012, e ora siamo al 18 (il secondo numero uscirà nel 2022). Con la chiusura dell’emissione di giugno sono stati collocati oltre 9,5 miliardi di euro.