Bruno Piattelli Wikipedia; Bruno Piattelli, conosciuto come il “maestro” della giacca perfetta e dello stile “impeccabile” che ha reso famose le scuole di tutto il mondo, è in trasferta a Roma. Piattelli era conosciuto come lo stilista “scandaloso” per aver avuto l’audacia di mandare i ragazzi in passerella. “Contrattare per la vita del proprio figlio è una forma di tormento impensabile; i ladri hanno minacciato di restituirmi in parte mia figlia se avessi cercato di salvarla. segno di debolezza o emozione quando si è tenuti prigionieri”.
Bruno Piattelli assume ancora una volta il ruolo di guerriero. Lo stilista di alta moda maschile, scomparso il 13 agosto all’età di 94 anni, aveva deciso di tornare a quel periodo così importante della sua vita esclusivamente per le telecamere di RaiPlay. Aveva intrecciato la sua storia con quella della figlia Barbara, che, all’età di 27 anni, il 10 gennaio 1980, è stata crudelmente strappata all’affetto della sua famiglia e tenuta prigioniera per dodici mesi strazianti nei boschi dell’Aspromonte. Aveva raccontato la sua storia come se fosse quella di Barbara. Barbara era stata tenuta prigioniera nei boschi dell’Aspromonte.
«Ho preferito seguire personalmente l’agonizzante trattativa per la scarcerazione, per non affidare ad altri mediatori la delicata scarcerazione di Barbara», afferma Bruno Piattelli nella testimonianza da lui rilasciata per «Racconti Criminali», che sarà a disposizione sulla piattaforma RaiPlay a partire dall’autunno del prossimo anno. La testimonianza è piena di dignità e di rabbia secca.
E le parole della figlia si alternano a quelle del padre: lei è prigioniera
Ed è lui che lotta al limite per riportarla a casa, per restituirla all’affetto della madre Vittoria, del fratello Massimiliano, e della sua l’allora fidanzato Ariel Arbib, che in seguito divenne suo marito. Lei è una prigioniera, ed è lui che lotta al limite per riportarla a casa. È notevole che un uomo che aveva quasi un secolo avesse ancora la forza d’animo e il desiderio di condividere la sua storia. Racconta un evento perché non venga dimenticato e perché le generazioni future siano consapevoli della pagina oscura che è la storia del rapimento.
Bruno Piattelli, scomparso il 14 agosto a Roma pochi giorni dopo aver compiuto 94 anni e che aveva radici nel centro storico della città oltre che scuole al Liceo nobiliare Visconti e laureato in giurisprudenza alla Sapienza, aveva la moda nel sangue . Era un membro di una famiglia che aveva lavorato con tessuti, modelli, stili e clienti per generazioni anche prima di lui, quindi la moda era nel suo sangue. Bruno Piattelli è morto a Roma.
Da molti decenni veste la ricca borghesia e le star dello spettacolo con abiti sobri e raffinati. Ha lavorato nel cinema e nel teatro, è stilista oltre che capace imprenditore, ed è promotore dello stile italiano nel mondo. È anche in grado di stupire e infrangere le regole, come quando ha portato per la prima volta gli uomini a sfilare sulle passerelle.
Crea divise per steward e hostess della Zambia Airlines e per hostess della Dunhill di Londra, poi quelle per gli uomini di terra Alitalia, veste due volte anche la nazionale italiana alle Olimpiadi – nel ’68 a Città del Messico e nel ’96 ad Atlanta – la fama del suo tratto italiano è tale che anche la Nasa lo chiama a collaborare commissionandogli la realizzazione di magliette per gli astronauti. Disegna collezioni per mezzo mondo, tra cui Burberry’s di Londra e D
Sul Corso, il sarto su misura che lavora nel suo studio, che ora fa parte dell’Apple Store
Quello con Bruno Piattelli è stato un incontro avvenuto molto più tardi del previsto, ma probabilmente per questo è stato tanto acceso. Al di là di quello che ha fatto per l’alta moda maschile, al di là delle sue collaborazioni con il cinema e il teatro, oltre gli abiti che hanno vestito attori e presidenti di repubblica e persino gli astronauti della NASA, oltre i modelli che sono stati esposti al Metropolitan Museum of Art di New York, ciò che resta è il ricordo di un uomo che era voracemente alla ricerca di nuove informazioni. Ma anche di un nonno gioviale e affettuoso oltre che bisnonno. Un uomo ricettivo sia alla cultura che alla scienza, che è anche orgoglioso di essere stato vaccinato, affermando che è “l’unico modo per sconfiggere l’epidemia”.
Aveva 94 anni. Dopo essere nato e cresciuto a Roma, si è formato presso il prestigioso Liceo Classico Visconti, che si trova nel rione Capitolino, per poi proseguire gli studi legali presso l’Università La Sapienza di Roma. Nell’atelier di piazza San Silvestro a Roma, frequentato da tempo da una selezionata clientela proveniente da tutto il mondo, si dedica all’attività insieme al padre. Nel corso di alcuni anni l’attività di Piattelli attira l’attenzione del settore dell’abbigliamento e del tessile, sfociando in collaborazioni con importanti case di moda sia a livello nazionale che internazionale.
Si stipulano contratti con: D’Avenza, Ellesse, Petronius, Lanerossi e Sanremo; sviluppa collezioni per Burberry’s di Londra e D’Urban di Tokyo; e lavora con la NASA per fornire maglie per gli astronauti in un progetto a cui sta collaborando. È responsabile della progettazione degli abiti indossati dagli steward e dalle hostess che lavorano sia per Zambia Airlines che per Dunhill of London.
Sia il Metropolitan Museum of Art di New York che il
Victoria and Albert Museum di Londra hanno costumi nelle loro collezioni che includono i suoi disegni. Piattelli ha affinato le sue capacità di stilista dedicando la sua vita al teatro e al cinema, perseguendo entrambi con lo stesso livello di entusiasmo e impegno. Disegna i costumi per tutti i film di Marcello Mastroianni, oltre a quelli di numerosi altri attori e registi italiani e internazionali, tra cui Nino Manfredi, Virna Lisi, Ugo Tognazzi, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi, Franco Nero, Gian Maria Volantè, Sylva Koscina, e Michel Piccoli, Richard Jonson, Mickey Rooney, Costa Gavras, Pierre Clement
Al fianco di registi come Franco Zeffirelli, Luchino Visconti e Vittorio De Sica. Svolge, con estremo interesse per i costumi, l’edizione della Commedia all’italiana di Carlo Tritto “Rosso, nero, fumè” per la compagnia del Teatro Satyricom di Mosca diretta da David Smeliansky e regia di Roman Viktjuk; una nuova esperienza in teatro. Lo fa per la compagnia del Satyricom Theatre di Mosca. Estimatore delle Arti, nel 2002, per conto della Fondazione Roma, con l’assistenza del Direttore Artistico e Musicale Francesco La Vecchia, dell’Orchestra Sinfonica di Roma, di cui è Presidente. L’Orchestra Sinfonica di Roma è stata la prima orchestra privata italiana.
A lui si deve la realizzazione dei costumi utilizzati dal personale di terra di Alitalia, oltre a quelli indossati dalla Nazionale Olimpica Italiana alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968 e di Atlanta nel 1996.
Francesco Rutelli ha dichiarato di essere pieno di “commozione e apprezzamento” per la scomparsa di Bruno Piattelli. “Un individuo complesso che ha svolto un ruolo importante nel commercio, nella cultura e nella tradizione secolare della comunità ebraica romana. Bruno era animato da un inestinguibile spirito di ottimismo; la moda, la musica e la città di Roma nel mondo gli devono gratitudine ; e anche il giorno della sua scomparsa, un pensiero allegro, come sicuramente avrebbe voluto Bruno, avendo al suo fianco i figli Barbara e Massimiliano», giunge a conclusione l’attuale presidente dell’Anica ed ex sindaco di Roma pensando a lo stilista e sarto scomparso a Roma all’età di 94 anni.