Arresto arzano; Una misura cautelare personale e reale avvenuta nella mattinata odierna nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Cosenza dagli militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna, inserita dal G.i.p. del Tribunale di Napoli a richiesta della Negli ultimi mesi il quartiere di Napoli Nord è stato terrorizzato da incursioni a pizzerie, esplosioni e agguati. I Carabineiri, con una rappresaglia massima, hanno ordinato l’esecuzione di 27 ordini cautelari nel corso di una lotteria tra membri di gruppi concorrenti. L’operazione è avvenuta nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Cosenza e ha portato al fermo di oltre cento persone sospettate di appartenere a un’organizzazione mafiosa, membri di un’associazione dedita alla detenzione di stupefacenti e detenzione ai fini della detenzione, essere membri di un’organizzazione di traffico illegale di armi, essere membri di un’organizzazione di traffico illegale di armi, essere membri di un’organizzazione di traffico illegale di armi
Il Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri
Cisterna ha effettuato 27 operazioni restrittivi, di cui 23 arresti in custodia, quattro arresti per delitto in casa, e il sequestro di un autonoleggio, come disposto dall’Ispettorato Generale del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione dell’Antimafia distrettuale. Sono detenuti per una serie di reati, tra cui riunioni di riorganizzazione mafiosa, riunioni di associazioni con l’obiettivo di trattenere persone allo scopo di trattenere persone allo scopo di trattenere persone allo scopo di trattenere persone per lo scopo di trattenere le persone allo scopo di trattenere le persone.
L’indagine del Nucleo Investigativo, svoltasi da dicembre 2018 a novembre 2021 sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha permesso di documentare le attività di un’associazione camorristica denominata “167”, che operava ad Arzano e nelle comunità limitrofe ed era un discendente diretto della consorteria Amato-Pagano, che aveva sede nella regione settentrionale della città di Napoli.
Ad Arzano ci sono anche tre pizzerie di contrabbando di droga (che vendono cocaina, etilesaidrocarburi, crack, marijuana e hashish), oltre alla messa in scena di diversi episodi di estorsioni, il tutto a beneficio di uomini d’affari arzanesi. Imparerai anche la fittizia di un autonoleggio, che era gestita da un indagato durante il lavoro. Nel corso delle indagini è stato arrestato un elemento dello spicco del sodalizio in stato di latitanza, e sono stati sequestrati due peperoncini di hashish, più di un etto di cocaina, e una pistola.
Tutti gli indagati sono stati giudicati colpevoli di una serie di reati, tra cui riorganizzazione mafiosa, associazione con l’obiettivo di detenzione di persone per un breve periodo e detenzione per un lungo periodo di tempo, detenzione illegale di armi, estorsione, ricettazione, e trasferimento fraudolento di valore, tra gli altri.
L’attività investigativa, svolta dal Nucleo Investigativo da dicembre 2018 a novembre 2021 con la collaborazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha consentito la documentazione di:
Ci sono i capi ei reggenti, ma ci sono anche alcuni familiari e genitori che sono stati arrestati nell’ambito del grande blitz che ha portato all’arresto di 27 persone. Si tratta dei personaggi coinvolti nell’ormai famigerata faida del 167 ad Arzano. Ci sono due gruppi contrapposti: i Cristianos ei Monfregolos, che si sono uniti. Infatti alla sbarra sono terminati i vertici dei due compagini, discendenti e costole dell’Amato-Pagano. Ci sono due gruppi che erano precedentemente uniti prima dell’inizio degli effetti sonori agguati e omicidi della faida.
Una misura cautelare personale e reale è stata effettuata nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Cosenza dai militari del Nucleo Investigativo del Castello di Cisterna Carabinieri in risposta a un’ordinanza dell’Ispettorato Generale del Tribunale di Napoli, a seguito di richiesta della locale Direzione dell’Antimafia Distrettuale. (27 restrittivi, di cui
Sono detenuti per una serie di reati, tra cui riunioni
Riunioni di associazioni con l’obiettivo di trattenere persone allo scopo di trattenere persone allo scopo di trattenere persone allo scopo di trattenere persone per lo scopo di trattenere le persone allo scopo di trattenere le persone.
Una nuova rappresaglia contro il clan dei 167 di Arzano, possibile ramificazione territoriale degli scissionisti amato-pagani, è stata scatenata da un terremoto giudiziario all’ingresso nord del Napoli. I carabinieri sono stati i primi ad entrare in azione, ponendo in carcere la massima custodia cautelare in vigore. Tra gli arrestati è indubbio che il noto capozona Pasquale Cristiano, in arte “Pick Stick”, e il cognato Vincenzo Mormile, figura di spicco della cosca nel territorio di Frattaminore.
Sulla base delle prime indicazioni, gli arrestati sono stati accusati di vari reati di associazione a criminalità organizzata con finalità di delinquenza di stampo mafioso e traffico di stupefacenti. Rientrato nella cronaca locale dopo alcuni mesi di assenza, Cristiano è stato tra i partecipanti ad un emozionante corteo che si è svolto per le strade del centro della città settentrionale, con tanto di Ferrari.
Anche il nome Mormile è stato oggetto di dibattito negli ultimi mesi. Conflitti tra clan e liti familiari È uno dei tasselli dell’operazione anti-terroristica antimafia che, con l’esecuzione di sei mandati di cattura, ha consentito alle forze dell’ordine di fermare temporaneamente la violenta faida che sta devastando il Napoli nell’entroterra settentrionale, ed in particolare nel comune di Frattaminore, per alcune settimane.
Fu a questo punto, infatti, che il neo coniato ras Pasquale Landolfo, su consiglio del clan Monfregolo, che ha sede nel 167 di Arzano, decise di dichiarare guerra al suo rivale, Vincenzo Mormile, che è stato coinvolto in una faida con il boss del clan, Pasquale Cristiano “Pick Stick”, attualmente in stato di collisione con il Monfregolo.
L’indagine
L’indagine, svolta dal Nucleo Investigativo da dicembre 2018 a novembre 2021 con la collaborazione della Direzione Antimafia di Napoli, ha consentito di documentare: le attività di un’associazione camorristica denominata “167”, che opera ad Arzano e la comunità circostanti ed è un diretto discendente della consorteria Amato-Pagano, che ha sede nella regione settentrionale della città di Napoli. Ad Arzano ci sono anche tre piazze de spaccio (di cocaina, eroina, crack, marijuana e hashish), oltre al consumo di un gran numero di episodi estorsivi, il tutto a beneficio dei mercanti arzanesi.
Imparerai anche la fittizia di un autonoleggio, che in questo episodio è stato gestito da un indagato. Nel corso delle indagini è stato arrestato un elemento dello spicco del sodalizio in stato di latitanza, e sono stati sequestrati due peperoncini di hashish, più di un etto di cocaina, e una pistola.
l’attività di un’associazione camorristica denominata “167”, con sede ad Arzano e comuni limitrofi, diretta discendente dei consorzi AMATO-PAGANO, che ha sede nel nord di Napoli;