Andrea Lanfri Malattia; L’annuncio dell’ultimo incredibile traguardo raggiunto dall’atleta paralimpico Andrea Lanfri porta con sé una data che anticipa il compimento di una promessa: la scalata dell’Everest. Cosa che avverrà esattamente tra un mese esatto, il 23 marzo, quando l’atleta lascerà Lucca in direzione di Kathmandu. La scommessa del giovane atleta appassionato di atletica leggera, vicecampione delle Paralimpiadi Europee nel “4 x 100”, che detiene lo stesso titolo anche ai mondiali, e che ha un medagliere che ti farà eyes sparkle è uno di quelli che sarà ricordato nel corso della storia.
In caso di successo, l’atleta attualmente tesserato all’Atletica Virtus di Lucca diventerà la prima persona in assoluto a vincere più premi e salire sulla vetta della vetta più alta del mondo.
Questa foto di Andrea Lanfri, che ha 35 anni, è stata presa dal suo profilo Facebook, dove parlerà anche della trasferta sull’Everest. Questa foto di Andrea Lanfri, che ha 35 anni, è stata presa dal suo profilo Facebook, dove parlerà anche della trasferta sull’Everest.
L’avvocato Florenzo Storelli, il presidente della Provincia Luca Menesini
Il presidente della Fondazione Crl Marcello Bertocchini, e il presidente della Fondazione Bml Andrea Palestini hanno presentato il progetto nell’antico arsenale di Palazzo Ducale a Lucca.
Tutti ripercorrono la vita di Andrea Lanfri, a partire dal fatidico giorno del 21 gennaio 2015, quando una forma virulenta di meningite strappò il giovane dagli arti inferiori di Sant’Andrea di Compito e dalle sette dita delle sue mani. Tutti, però, sottolineano la sua determinazione: «Lanfri è la testimonianza di come il desiderio e la speranza possano rinascere da una grave malattia», dice Storelli. “E’ una presenza positiva del nostro territorio per lo sport e la disabilità”.
Il giovane è descritto da Menesini come “una persona tenace e fantastica, testimonianza di come è possibile reagire di fronte alla malattia”. Molto commoventi anche le parole di Marcello Bertocchini e Andrea Palestini, orgogliosi e convinti che questa forza di volontà sia foriera di un messaggio straordinario.
L’attore o attrice principale.
Durante la presentazione dell’avventura, Andrea Lanfri non può che ripercorrere gli eventi accaduti sulla via del Calvario. «Tra l’altro e i bassi», ha spiegato, «ho voluto subito, grazie anche alla generosità di tante persone che mi hanno permesso di accedere alle protesi per la corsa, di tornare a fare quella che era stata la mia passione in passato: correre , arrampicata, ciclismo a cavallo e alpinismo;”
Ho dovuto ricominciare completamente da zero, adattando le mie precedenti competenze, cosa estremamente impegnativa, a una nuova strategia, che includeva anche considerazioni psicologiche; tuttavia, non mi sono mai arreso. Andrea Lanfri descrive i suoi sentimenti come il voler “aver voluto schiaffeggiare il batterio che mi ha ridotto così”.
Il messaggio dell’atleta
Andrea Lanfri è nato a Lucca il 26 novembre 1986; aveva 29 anni quando le è stata diagnosticata una meningite con sepsi meningococcica nel gennaio 2015.
Andrea Lanfri è nato a Lucca il 26 novembre 1986; aveva 29 anni quando le è stata diagnosticata una meningite con sepsi meningococcica nel gennaio 2015.
Di conseguenza, il messaggio dell’atleta non è solo legato alla passione che nutrono per il proprio sport; è piuttosto un messaggio coraggioso e commovente rivolto a tutti, in particolare ai giovani.
“Io reagisco – dicevo quando mi sono ammalato – così ho iniziato ad arrampicare: prima il Monte Rosa accettando con riserva, e nell’agosto del 2020 raggiungendo il Monte Bianco” Non ha mai smesso di muoversi, e di conseguenza ha scalato tante montagne, stabilito progetti come “Da 0 a 0” e altri. Ha scritto libri. L’atleta è in grado di continuare a gareggiare nonostante la pandemia grazie alla sua tenace determinazione. Tutto il contrario, in effetti. Poiché l’ascesa all’Everest è un obiettivo che si è prefissato, si sta impegnando per apprendere nuove abilità e perfezionare quelle vecchie.
L’ascesa dell’Everest
E qui abbiamo Lanfri, tutto pronto. Ci ha informato che l’attività chiuderà il 3 giugno e che partirà il 23 marzo. Tre mesi difficili e molto difficili. Accanto a lui c’era il suo caro fratello amico Luca.
Andrea Lanfri, atleta paralimpica lucchese di 35 anni, punta gli occhi sulla vetta dell’Everest. La lucchese partirà tra un mese per fare il suo tentativo. Andrea Lanfri, atleta paralimpica lucchese di 35 anni, punta gli occhi sulla vetta dell’Everest. La lucchese partirà tra un mese per fare il suo tentativo.
Montanari, con il quale formerà il consorzio che li condurrà dal campo base attraverso le fasi di acclimatamento, alle basi successive, ed infine in vetta, dove cercheranno di raggiungere la loro meta.
Numerosi mecenati e sostenitori che contribuiscono
A questa allettante scommessa sono portati da circa quindici patron che, oltre alle due Fondazioni, vedono “Italiana Assicurazioni e Del Debbio Costruzioni”. In poche parole, c’erano molte persone che erano d’accordo con la sfida di Lanfri.
“Si è verificato, sono in pace e procederò come ho fatto in passato, anche se con alcune modifiche”, dopo il risveglio da un coma in cui era da due mesi per meningite fulminante con sepsi meningococcica , ebbe questo pensiero un toscano di nome Andrea Lanfri. Una mattina di gennaio 2015 è stata scoperta l’infezione e nel giro di poche ore Andrea è stato ricoverato in ospedale con la febbre altissima. Subì un intervento chirurgico a Firenze, quindi fu trasferito a San Luca di Lucca, dove rimase per i successivi cinque mesi.
A causa di una meningite fulminante, ha perso l’uso delle gambe e sette dita, oltre ad una parte della loro mobilità. Ma subito Lanfri, che all’epoca non aveva ancora trent’anni, si mostra estraneo allo scoraggiamento e al pessimismo. Come spiega ad Alberto Francescut di gazzetta.it, non pensa alla sfortuna che gli è capitata ma al modo di adattarsi alla nuova realtà, impedendogli di sconvolgere i progetti che ha fatto per la sua vita. Lanfri all’epoca non aveva ancora trent’anni. Andrea scopre che quanto appreso dalla “scuola della montagna”, che “ci insegna a trovare nuove strade, ad orientarci nelle situazioni difficili”, sia una delle risorse che può utilizzare per riprendere il controllo della propria esistenza.
Nuove deviazioni che Andrea individua in tempi relativamente brevi. Come velocista, ha gareggiato ai Mondiali di atletica leggera di Londra nel 2017, dove ha vinto l’argento nella staffetta 4×100 e ha contribuito a stabilire il record italiano nei 100 metri con il tempo di 11 minuti e 46 secondi. Ha stabilito un record personale in termini di velocità, diventando il primo atleta italiano maschio a completare la gara dei 100 metri con una doppia amputazione alla gamba e comunque ad arrivare in meno di 12 secondi. Per acquisire le protesi adeguate aveva lanciato con successo una campagna di crowdfunding che, dopo soli 28 giorni, gli aveva fruttato 30.000 euro, quasi la cifra prevista: le protesi per la pista costavano 16mila euro .
Il quale, nonostante lo abbia affermato tante volte, non ha mai smesso di credere di essere capace di farlo: ribellarsi a una malattia crudele, alla scommessa della corsa e dell’alpinismo. Lanfri porterà una carezza in cima all’Everest tra un mese battendo il maledetto batterio, e l’intera regione sarà con lui a spingerlo verso un nuovo traguardo, sapendo che Andrea Lanfri, a prescindere da come andranno le cose, gli porgerà messaggio di vita a noi come dovrebbe essere: pieno di speranza. Dici sul serio, Andrea?