Aereo militare senza pilota; Nelle ore mattutine di questa mattina un aereo militare è atterrato sulla vetta del Monte Legnone, il punto più alto della provincia di Lecco, nei pressi del comune di Pagnona (nella foto, immagine tratta da un video pubblicato da Lecco Online) . L’aereo sarebbe stato dato alle fiamme prima di schiantarsi al suolo al confine tra le province di Lecco, Sondrio e Bergamo. Il velivolo, di proprietà di Leonardo, aveva già preso il volo in passato: il fatto, secondo quanto riportato, sarebbe avvenuto durante un’attività di addestramento finalizzata alla formazione di collaudatori.
Uno dei due piloti è morto.
Uno dei due piloti, un addestratore esperto, è stato trovato morto, mentre l’altro versa in condizioni critiche in ospedale. Si ritiene che i due piloti si siano lanciati prima dello schianto, ma in una zona fortemente ravvicinata dai bordi rocciosi della catena montuosa, e che abbiano raggiunto la distanza di 2.609 chilometri. Si è scoperto che il pilota era stato ucciso su una cengia rocciosa naturale in una zona particolarmente impermeabile alle intemperie.
Il defunto era alle dipendenze di una società che fornisce piloti a noleggio, ma stava per essere formattato in un certo modo per volare e poi addestrare altri piloti su quel particolare velivolo, un Leonardo M346. Fu ucciso nel processo (ex Aermacchi). Leonardo fu il primo a utilizzare un aeroplano, che utilizzò solo per i voli di consegna. L’altro pilota a bordo aveva il ruolo di addestratore ed era membro della Hall of Fame della Società Italiana dei Piloti.
La nomina di una commissione del Dipartimento dell’aviazione
Per fare luce sull’accaduto, una commissione dell’Ispettorato della Sicurezza del Volo dell’Aeronautica Militare sarà incaricata di fornire assistenza investigativa al fine di determinare la causa principale dell’incidente. La commissione potrebbe anche essere ricostituita, con personale proveniente sia dall’Aeronautica che da Leonardo. L’aeromobile era dotato di matricola militare perché aveva caratteristiche strutturali paragonabili a quelle di un aereo militare.
Poiché sono droni, non ci sono piloti a bordo. I Global Hawks esattamente come si chiamano: sono droni progettati per sorvegliare grandi aree su lunghe distanze. È importante ricordare che questi droni hanno una durata della batteria di 30 ore e sono in grado di raggiungere altitudini fino a 20 milioni di metri. Il Northrop Grumman Global Hawk, costruito con l’assistenza della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), è il primo del suo genere ad essere dedicato all’esercito degli Stati Uniti. È decollato dalla base dell’aeronautica militare di Palmdale in California e ha volato per oltre 10 milioni e 600 chilometri fino alla base dell’aeronautica militare di Sigonella in Italia in 22 ore, coprendo più di 10 milioni e 600 chilometri.
Tutto è avvenuto mentre l’aereo era pilotato da operatori a terra. Ci sono aerei che possono provenire dagli Stati Uniti o da altri paesi: a Sigonella ci sono due Global Hawk degli Stati Uniti e cinque delle Nazioni Unite. Secondo le informazioni di cui disponiamo, non siamo in grado di determinare con certezza dove si trovi il drone che ha terrorizzato l’Ucraina. Un’altra possibilità è che si tratti di un aereo da combattimento “U-2”, nel qual caso ci sarebbe un pilota a bordo, come affermato in precedenza. Tuttavia, non sono sempre presenti nella base di Sigonella, il che rende meno probabile la loro comparsa.
La Marina ha confermato che le prime esercitazioni si svolgeranno a settembre 2019, sebbene le forze militari abbiano dimostrato di essere in grado di prestare molta attenzione alle dinamiche uniche di tali esercitazioni in passato. Maggiori informazioni sono disponibili attraverso una serie di dichiarazioni ufficiali rilasciate da Boeing, la società che produce l’aereo militare in questione: già il 4 febbraio il portavoce di Boeing, Justin Gibson, ha descritto le dinamiche del progetto, annunciando che due caccia EA-18G Growler era stato modificato per funzionare come velivolo disarmato di supporto per altri velivoli militari.
Il concept alla base del progetto è lo sviluppo di un jet di supporto che affianchino un terzo velivolo sotto la supervisione di un pilota vestito di pelle e ossa. Un ibrido “senza pilota” che, per molti versi, si rifà ai potenziamenti dei vecchi videogiochi, fornendo anche alla comunità aeronautica la possibilità di sostenere i propri membri dell’equipaggio tramite apparecchiature satellitari. Tom Brandt di Boeing, responsabile del progetto, spiega come questa nuova tecnologia consentirà all’azienda di fornire un aiuto per il riconoscimento ad alta risoluzione senza mettere a rischio la vita dei marinai.
I droni, noti anche come veicoli aerei senza pilota (UAV), sono utilizzati in operazioni militari come incursioni e ricognizioni. Negli ultimi anni il suo utilizzo in ambito civico ha guadagnato popolarità, come testimoniano, ad esempio, le riprese fotografiche realizzate dal tetto.
Il capitano della compagnia di bandiera della United States Air Force
Il generale Luca Goretti, capo del massimo comando dell’Aeronautica Militare Italiana, esprime alla famiglia del pilota morto oggi in un incidente che ha coinvolto un Leonardo velivolo M-346 nella zona sovrastante la “profonda cordoglio e proxinanza” di intere forze armate Colico (Monte Legnone), vicino ai confini della città di Como.
Nonostante sia solo un prototipo per il momento, la situazione del mondo reale è molto meno estatica di quella che è stata promossa pubblicamente. Ancora oggi i Growler hanno un disperato bisogno di un decollo e di un aterraggio, un ostacolo che non solo mina l’intero scopo del progetto, ma è anche molto difficile da sistemare una volta individuato.
È lo stesso scoglio che ora rischia di distruggere gli sforzi congiunti dell’aeronautica militare e della compagnia Kratos. Sebbene il loro programma omologo, il Valkyrie, sia in grado di volare autonomamente, ha mostrato i suoi limiti durante la stessa fase di decollo e atterraggio.
Dalle immagini si evince che il velivolo ha avuto accesso al suo “radar responditore” – e di conseguenza è stato intercettato dal sito Flightradar24 e da tutti i radar civili – mentre sorvolava il mare antistante Catania. Ecco dove entra in gioco la quota (a 17mila metri). Successivamente, l’attenzione si sposta sull’Ucraina, dove è stata effettuata un’operazione di salvataggio una volta che l’equipaggio è arrivato sul suolo ucraino. Nella parte orientale della città è avvenuta la costruzione del cosiddetto “pendolamento” nella parte orientale della città di Dnipo. In altre parole, si è spostato avanti e indietro.
È proprio in questa sezione del combattimento che si utilizzano i filorussi schieramenti. Di conseguenza, sono state fatte molte ripetizioni per determinare se nell’evento si è verificato il previsto “cessare la fiamma”. Successivamente, il drone è stato trasportato in Bielorussia per monitorare l’escalation delle operazioni militari russe lungo il confine. Successivamente, si è girato a sud per avvicinarsi all’area in cui i russi avevano stazionato una flotta in preparazione delle esercitazioni.
Todd Harrison, direttore del progetto di sicurezza aerospaziale del Center for Strategic and International Studies’ Aerospace Security Project, spiega come, dopo che questa barriera sarà stata risolta, la Marina sarà in grado di operare con meno aerei con equipaggio e produrre navi di supporto a un costo inferiore rispetto a quello attuale. Quindi, se non del tutto incomprensibile, i nostri figli potrebbero arrivare a vedere Top Gun come un film obsoleto.