A quanti anni è morto lucio dalla; Il 4 marzo, cioè tra tre giorni, avrebbe compiuto 69 anni. Lucio Dalla è invece fuggito, colpito da un infarto, a Montreaux, in Svizzera, dove si è recato per una serie di concerti. Era in Svizzera in quel momento. La salma è stata trasportata in una cappella di Losanna, ma si è appreso che la bara potrebbe essere trasferita in Italia già domani. Questo si basa sulle informazioni che sono state raccolte. Secondo Andrea Mingardi, artista bolognese e amico da sempre di Lucio, il malore colpì Dalla in albergo subito dopo la colazione. Queste informazioni sono state fornite da Andrea. Emanuela Cortesi, membro della banda di Mingardi che canta nel coro, è stata quella che gli ha dato la notizia della sua malattia. In questi giorni, infatti,
Emanuela era uno dei membri dell’entourage che accompagnava Dalla in tournée, ed è stato riferito che stavano facendo colazione insieme a Montreux. “Lucio è apparso calmo, pieno di speranza e gioioso, con un’enorme disponibilità a sperimentare nuovi territori”, ha detto il narratore. La malattia mortale che alla fine gli ha tolto la vita è arrivata dopo. “Abbiamo perso un pezzo di Bologna”, rimarca commosso Mingardi. “Era una torre modesta a Bologna, ma era anche una struttura enorme”.
I monaci che prestano servizio presso la Basilica
San Francesco d’Assisi sono stati quelli che hanno dato al mondo la triste notizia della morte di Lucio Dalla. Su Twitter, il profilo della rivista online San Francesco patrono d’Italia ha trasmesso la notizia, un servizio di cordoglio, e anche l’ultimo pezzo scritto da Dalla con protagonista un francescano alle 12.10, cioè ventitré minuti prima del debutto dell’agenzia. E sono stati gli stessi francescani a dare l’annuncio su Twitter a Lorenzo Jovanotti.
Questo è ciò per cui i frati di Assisi vogliono essere ricordati: «La comunità francescana conventuale di Assisi è rimasta sconvolta e addolorata nell’apprendere la morte inaspettata di Lucio Dalla, che era conosciuto come il Cantautore di Dio. I frati che prestano servizio al sacro convento sono convinti senza ombra di dubbio che San Francesco lo accoglierà a braccia aperte e lo porterà davanti al Signore. Dopo aver consumato la colazione, Lucio Dalla morì. Durante il periodo in cui si esibì in Svizzera per alcune rappresentazioni , ha subito un infarto fatale.
Sia i propri sforzi professionali che l’amore dei propri compagni
Musicista con un background nel jazz che ha continuato a scrivere i testi delle sue canzoni, quando era più grande ha suonato il clarinetto, il sassofono e le tastiere oltre ad essere un musicista jazz addestrato. Come musicista prolifico, la sua produzione ha abbracciato un’ampia varietà di generi, che vanno dal beat alla sperimentazione ritmica e melodica, così come la scrittura di canzoni, che va oltre i confini dell’opera e della melodia italiana. Forse questo era dovuto al fatto che Lucio Dalla era, prima di tutto, un cantore dell’umanità.
“Lucio è stato un maestro in questo”, dice Roberto Vecchioni in retrospettiva. “Parlava di umanità senza discriminazioni di colore, carnagione o età”. Era una guida, un precursore e un pioniere nel campo. Per riassumere come penso a Lucio, dico questo: “Lucio è stato un pioniere dell’affettività totale”.
La frase corretta è “Mi manca un amico”, non “un amico”. Mentre Gianni Morandi discute al Tg1 della scomparsa di Lucio Dalla, la PPA è comprensibilmente spaventata dai suoi commenti. «Ci conoscevamo dal ’63, ed eravamo legati anche dal nostro sostegno al Bologna oltre che dalla nostra passione per la musica. Siamo amici da molto tempo.
Sapere che ci aveva abbandonati è stato un duro colpo e ora non riesco a riprendermi. Vorrei poter vedere il mio amico». Secondo Morandi, Lucio era “uno dei migliori”, descrivendolo come autore, cantante, musicista e jazzista. È stato anche descritto come un uomo che parlava con un gran numero di persone ed era in grado di comunicare bene.
Lucio “era un talento unico, e lo piangerò anche da grande amico”, ha detto il conduttore del Festival di Sanremo, che proprio pochi giorni fa ha fatto gareggiare Dalla all’Ariston con Pierdavide Carone con la commovente “Nan”. Anche Ornella Vanoni ha scritto su Twitter dopo la scomparsa di Lucio Dalla: “Una notizia come un fulmine, un vuoto che non posso credere, il cuore si rifiuta di soffrire per l’impossibile”. Ornella si riferiva all’improvvisa notizia della scomparsa di Lucio Dalla.
“Un musicista, poeta e cantautore di eccezionale talento
Non ho dubbi che sarà oggetto di indagine accademica.” È invece il commento di Renzo Arbore dopo la scomparsa di Lucio Dalla, in cui lo definisce “un artista che aveva una vena originale non tolta ad altri”. La “profonda tristezza” che Arbore prova per l’assenza e per “i numerosi ricordi comuni” non è nascosta ai microfoni del Tgcom24.
Gli ho parlato solo ieri sera, ed è ancora molto con noi.” Roberto Serra, amico bolognese di Lucio Dalla e fotoreporter professionista, esitava a credere alla notizia che arrivava dal Mont reux. Roberto Serra era amico di Lucio Dalla. “Non può essere vero; mi ha chiamato ieri sera a tarda notte per farmi sapere che stava bene e che era sereno, felice, divertito e in pace con se stesso”.
Sembrerebbe che l’artista abbia lasciato un’eredità significativa nonostante non ne abbia lasciata una indietro. Ino Zaccanti, Silvana Scaglione, Dea, Amelia e Luisa Melotti erano tutti cugini ed ereditarono una parte del feudo. Luisa Melotti è scomparsa tre mesi dopo Lucio Dalla. L’eredità fu divisa tra i cinque cugini. Dopo la morte di Lucio Dalla, la sua eredità sembra essere stata oggetto di contesa, il che è un evento deplorevole che si verifica frequentemente in situazioni di questa natura”.
A causa di incomprensioni tra me e gli eredi di Lucio, sono stato costretto ad affrontare terribili problemi umani ancor prima di dover affrontare problemi legali, che si sono aggiunti in modo significativo all’immensa quantità di sofferenza che ha subito dopo la sua morte inaspettata. Queste le affermazioni che si suppone siano state pronunciate da Marco Alemanno, che si diceva fosse stato suo compagno fino alla morte del celebre cantautore.
Le opere musicali che sono sia le più sbalorditive che famose.
Come è noto, Lucio Dalla è stato un artista estremamente influente che, soprattutto, era tenuto in altissima considerazione dal pubblico italiano. Certi passaggi della sua volontà rimarranno sempre immortali, e tra questi ricordiamo Caruso, Attenti al lupo, Anna e Marco, Ciao, Canzone, Futura, L’anno a venire, Non mi basti mai, Piazza Grande, Stomp erotico disperato, e Ballerina di balla. Tra questi brani ricordiamo Caruso, Attenti al lupo, Anna e Marco, Ciao, Canzone, Futura,
Ha partecipato a più riprese al Festival di Sanremo e, più in particolare, si è esibito sul palco dell’Ariston cinque volte nel corso della sua carriera. In ogni caso non vinse mai, ma arrivò al terzo posto nel 1971 con il numero 04/03/1943. L’anno successivo, nell’anno della sua scomparsa (2012), si reca nuovamente al Festival di Sanremo e porta con sé, in collaborazione con Pierdavide Carone, un brano intitolato “Nani”.
«Era entusiasta per l’intervista che gli era stata rilasciata – ha modificato la frase di Serra quando è apparso evidente che l’amico era scomparso per un infarto – e per il tour europeo che era appena iniziato.» Ha affermato che è stato meraviglioso identificare le aree di un viaggio simile avvenuto trent’anni fa e trovare, nonostante la diversità delle situazioni, la stessa buona risposta da parte del pubblico dell’epoca. Ha detto che questo è stato eccitante perché ha mostrato che le persone non hanno cambiato le loro opinioni. Era felicissimo, era a Zurigo ed era diretto a Montreux. La sua ultima avventura.