stipendio badante 2022



stipendio badante 2022 L’accordo sui salari minimi raggiunto tra il Ministero del Lavoro e i sindacati solo pochi giorni fa significa che lo stipendio delle pulizie domestiche e delle badanti, delle babysitter e di tutti i lavoratori domestici in generale aumenterà nel 2022.
Il 2 febbraio, infatti, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle associazioni dei datori di lavoro firmatari del suddetto contratto collettivo si sono incontrati presso il Ministero del Lavoro per discutere degli aggiornamenti salariali previsti dall’articolo 45 del Contratto Nazionale di Lavoro.
Oltre al Ministero, alla riunione (virtuale) della Commissione erano rappresentati gli acronimi FIDALDO, DOMINA, FEDERCOLF, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS. Qui è stato raggiunto un accordo sul nuovo salario minimo per il lavoro domestico, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022. Questi nuovi salari minimi si baseranno sulla variazione percentuale annua del costo della vita per le famiglie impiegatizie e operaie, registrata dall’ISTAT al 30 novembre di ogni anno.
Alla luce della variazione ISTAT del 3,6%, il Ministero ha pubblicato tabelle aggiornate con i nuovi riferimenti economici nella sezione news del portale lavoro.gov.it.
Come previsto, gli aumenti riguardano tutti i lavoratori coperti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Domestico (sottoscritto l’8 settembre 2020, in vigore dal 1° ottobre 2020 e destinato a scadere il 31 dicembre 2022). Ciò include gli assistenti familiari (governanti, badanti, babysitter e altre figure professionali previste dall’accordo), compresi quelli di nazionalità non italiana, che sono parte integrante del buon funzionamento delle famiglie.
Possono beneficiare delle retribuzioni elencate nella tabella B (articolo 14 comma 2 del CCNL) i lavoratori delle coppie a servizio ridotto nei livelli C, B e B super, nonché gli studenti dai 16 ai 40 anni iscritti a programmi che portano al conseguimento di un titolo riconosciuto dallo Stato o da enti pubblici.
Il nuovo contratto collettivo Maid and Caregiver, che stabilisce salari minimi, livelli di classificazione e indennità, entrerà in vigore il 1 ° ottobre 2020. Recentemente, gli importi dovuti per le varie mansioni sono stati rivisti e adeguati all’inflazione corrente, con un conseguente aumento del +9,2% degli stipendi delle pulizie domestiche e delle badanti a partire dal 18 gennaio.
Le recenti modifiche al decreto fiscale 146 2021 hanno conseguenze indesiderate per il lavoro domestico. La pressione sui rapporti di lavoro domestici che sono già sporadici a causa della necessità di fornire un preavviso di lavoro autonomo occasionale è aumentata. A partire dal 21 dicembre 2021, chiunque svolga un’attività autonoma è tenuto a informare l’ispettorato del lavoro in conformità con 2222cc.
Dai un’occhiata all’articolo e alla sua discussione. Conversazioni in ufficio
Molte famiglie che hanno provato questa strategia probabilmente prenderanno in considerazione l’idea di avere un collaboratore domestico che lavora per loro part-time. Continua a leggere per scoprire le regole attuali e cosa c’è in serbo per l’anno 2022.
Lo stipendio per gli “assistenti familiari”, una nuova categoria che comprende governanti, badanti e babysitter, non può più superare i 1.000 euro se pagato in contanti.
Nel 2021, la CBA distinguerà tra house manager e caregiver.
Ulteriore differenziazione per le persone con disabilità e un supplemento di 100-116 euro per coloro che si prendono cura di bambini di età inferiore ai sei anni. Sono disponibili riduzioni contributive per le famiglie con membri non indipendenti che richiedono i servizi di un secondo caregiver, e ci sono anche indennità per le famiglie con membri a carico che richiedono i servizi di un caregiver durante la notte.
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La legge di bilancio 2022 prevede inoltre che, a partire dal 1° gennaio 2022, il padre collaboratore domestico abbia diritto a 10 giorni di congedo in caso di nascita di un figlio.

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Alleghiamo qui la tabella aggiornata delle retribuzioni per i lavoratori domestici comunicata dal Ministero del Lavoro il 3 febbraio 2021, sulla base dell’indice di variazione ISTAT.