morto maroni



morto maroni Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno italiano, è morto all’età di 67 anni. C’era stata una lunga battaglia contro una grave malattia. Da quello che possiamo vedere, Maroni si è spento serenamente nella sua casa di Varesotto, dove aveva trascorso i mesi precedenti. “Il nostro caro Bobo ci ha lasciato questa sera alle 4. Quando gli è stato chiesto come stava, ha sempre risposto “bene”, anche negli ultimi mesi. Bobo era un ottimista imbattibile, e il suo nome era Bobo. Il mondo ha perso un marito, un padre e un amico meraviglioso quando sei morto”.
Queste le parole scelte dalla sua famiglia per condividere la notizia della sua scomparsa. Poiché l’amore è eterno – o meglio, una sostanza divina – coloro che lo conoscono non possono morire (Emily Dickinson). Dì addio, Bobo “Il messaggio si conclude a questo punto.
Era una figura storica della Lega Nord e ne ha condiviso le origini con Umberto Bossi, dicendo: “Se lui è il padre della Lega, allora io sono sua madre”. Questo incontro ebbe luogo nel 1979 e cambiò la sua vita. Perché dopo quel giorno, la politica è diventata il suo lavoro, mentre il calcio e la musica sono rimasti hobby.
Tra gli 80 leghisti che per primi hanno rappresentato la Lega in parlamento nel 1992, è stato Ministro dell’Interno e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1994, Ministro del Lavoro nel 2001 e Ministro dell’Interno di nuovo nel 2008, tutti sotto la guida di Silvio Berlusconi. Ha terminato la sua carriera nelle istituzioni come Presidente della Lombardia dal 2013 al 2018. Ha annunciato la sua candidatura a consigliere comunale di Varese, ma la malattia lo ha costretto a ritirarsi dalla politica un anno fa, nel 2021.
“Sono rimasto scioccato nel profondo quando ho saputo della morte di Roberto Maroni. Un amico che è anche un politico intelligente e capace che ha servito le istituzioni con buon senso e azione. In questo momento difficile, il governo estende il suo calore e la sua vicinanza ai suoi cittadini e alle loro famiglie” scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Grande segretario, eccellente ministro, governatore esemplare, liberale per tutta la vita. Saluti, Roberto, e buon vento”, ha scritto sui social Matteo Salvini, leader della Lega. Più tardi, durante una conferenza stampa sulla sua manovra economica, ha dichiarato: “Partendo dalla memoria di Roberto, i suoi servizi funebri si terranno venerdì mattina a Varese. L’agenda e la scala delle priorità si sono spostate per me e per l’intera Lega; l’intera comunità Legista sarà presente di persona o spiritualmente al Venerd am di Varese”.
L’ex segretario della Lega, governatore della Lombardia e ministro dell’Interno e del Welfare Roberto Maroni è scomparso all’età di 67 anni. Maroni, malato da tempo, morì nella casa in cui viveva vicino a Varese. I familiari hanno spezzato i loro cuori quando hanno dato la notizia della scomparsa con queste parole: “Il messaggio della famiglia dice che il nostro caro Bobo ci ha lasciato stasera alle 4. Eri così Bobo, un ottimista irrefrenabile, che rispondeva sempre “bene” quando gli veniva chiesto come stava, fino alla fine. Abbiamo perso un marito, un genitore e un amico meraviglioso in te”. Poiché l’amore è immortalità, o più precisamente, sostanza divina, la persona amata non muore mai (Emily Dickinson). Che succede, Bobo? “Con le ultime parole della nota. È stato confermato dal leader della Lega Matteo Salvini che i funerali si sarebbero svolti a Varese venerdì mattina.
Maroni, nato a Varese il 15 marzo 1955, ha lavorato instancabilmente in politica per tutta la vita. Si è diplomato al liceo classico d’élite di Varese, l’Istituto Ernesto Cairoli, e ha continuato a conseguire la laurea in giurisprudenza. Quando era più giovane, ha lavorato come DJ in una stazione radio libera locale chiamata “Radio Varese”. Entra a Democrazia Proletaria e indossa parka a scuola, poi incontra Umberto Bossi, e inizia una narrazione fantastica e una grande amicizia. È il 1982, lo stesso anno in cui lui e il Senatur formano la Lega Lombarda. Sette anni dopo, nel 2012, lui e Bossi, il segretario federale, hanno dato vita alla Lega Nord, per la quale è coordinatore della segreteria politica federale dal 2002.
Anche quando sapeva di doversi ritirare dal suo obiettivo di diventare sindaco di Varese a causa di una malattia che alla fine non è riuscito a superare: Roberto Maroni, 67 anni, è morto questa mattina dopo aver trascorso tutta la sua vita nella Lega, dove ha vissuto fino alla fine.
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E questo è tra i suoi compagni del Nord che, sostiene, si sono trasferiti nella capitale per realizzare finalmente l’ideale “barbaro” di governare piuttosto che essere trasformati in “persone nuove”, come sostiene sia accaduto alla Lega di Matteo Salvini.

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A causa dell’incontro del 1979 con Umberto Bossi, sostenitore della Democrazia proletaria, divenne la “madre” di un nuovo movimento di cui il senatur era il “padre”. Eletto per la prima volta deputato nel 1992 insieme ad altri 80 sostenitori della Lega Nord, è stato ministro tre volte sotto la guida di Silvio Berlusconi prima di tornare nella sua regione natale della Lombardia per sostituire Roberto Formigoni come governatore. Ha trascorso quasi 30 anni al governo e quasi 40 anni nella Lega, che ha fondato e poi guidato alla fine del suo periodo più difficile con Umberto Bossi. La Lega era circondata da un “cerchio magico” che la costringeva a rispondere in tribunale di tutte le accuse che aveva mosso agli altri partiti. Nella rivolta militante, Maroni ha svolto un ruolo significativo.