Martina Patti Al Funerale;L’arcivescovo Luigi Renna ha appena finito di pronunciare la sua predica davanti alla bara della piccola Elena del Pozzo nel duomo di Catania, gremita di gente. Nella sua omelia ha invitato gli adulti nella cattedrale ad astenersi dal cedere all’odio per la madre di Elena per i prossimi nove giorni. Ha ammesso davanti al giudice di Mascalucia di aver ucciso sua figlia, che aveva solo cinque anni, pugnalandola 11 volte alla schiena. Ha dichiarato di averlo fatto perché non era in grado di guardare il bambino in faccia.
Poco dopo le parole di Renna, quando la piccola bara
Bianca è apparsa sul sagrato della chiesa, la folla ha gridato “vergogna, vergogna”, a conferma che l’ira della gente verso la ventitreenne Martina Patti, che era incarcerata e custodita, è tutto “altro che svanito”. È così anche se in piazza al grido di “vergogna, vergogna” si è unito un coro di “Elena, Elena” e un palloncino bianco
L’arcivescovo, che prima della funzione religiosa ha abbracciato la famiglia di Elena e il padre Alessandro, in chiesa con il suo nuovo compagno, ha avuto un sentore dell’atmosfera, e ha concentrato il suo intervento sulla necessità del perdono reciproco: «Come giudici, siamo tutti in piedi, pronta a scagliare la prima pietra contro la persona che ci ha offeso. Ho trovato una frase scritta su un muro della città che pregava perché Elena avesse la pace eterna e che sua madre soffrisse eternamente. Come con qualsiasi altro giovane , non credo che Elena, che è solo una bambina, sarebbe d’accordo con quei commenti.
una donna che viene descritta come “lucida” e “calcolatrice”. Nonostante i suoi sforzi per far sembrare che avesse agito senza la completa conoscenza, “potrebbe scappare”. Quando Elena Del Pozzo era solo una bambina, fu “vittima di una tragica morte particolarmente brutale e lenta”. Daniela Monaco Crea, il giudice incaricato delle indagini preliminari di Catania, ha scritto anche nelle 15 pagine dell’ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti della 23enne Martina Patti per l’omicidio premeditato aggravato e l’occultamento del cadavere di lei 5 -figlia di un anno, Elena del Pozzo. Martina Patti è stata accusata di entrambi questi crimini.
I funerali di Elena, così giovane, si sono svolti nel Duomo di Catania, che è il sito ufficiale della Diocesi.
Domani nel pomeriggio si svolgeranno nel Duomo di Catania i funerali del bambino ucciso. La celebrazione del funerale sarà trasmessa in diretta sui canali della Diocesi di Catania sia su YouTube che su Facebook.
Convalida dell’ordinanza cautelare in carcere per Matina Patti, motivazione del tribunale inquirente Martina Patti, nonostante il tentativo di “far credere di averlo fatto a sua insaputa”, è una signora “lucida e astuta”, e se non sono stati detenuti, “poteva scappare”. E la piccola Elena, “vittima di una morte particolarmente cruenta, violenta e anche lenta”, è stata portata via da questo mondo da una donna che “deve essere stata necessariamente in piena capacità” durante tutto il processo dell’omicidio, trovandosi in la posizione dell’assassino “in uno stato sia fisicamente che mentalmente idoneo a ricoprire il ruolo. In una recente intervista a un quotidiano siciliano, la criminologa Roberta Abbruzzone ha discusso dell’uccisione della piccola Elena e del metodo utilizzato dalla madre nel delitto. Lei discusso anche il motivo dell’omicidio.
La madre racconta il momento in cui sua figlia
Sia il Corriere della Sera che La Sicilia hanno riportato frammenti del provvedimento che sono stati pubblicati. All’udienza davanti al gip, la signora ha dichiarato di ricordare di aver ricordato che “ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male e non ricordo nient’altro” e che lei ha “qualcosa di lungo come un coltello, io non Non ricordo dove l’ho preso, non so perche’ ce l’avessi”. E dopo aver colpito la ragazza, dice: “Non ricordo bene da quando sono stata girata e non volevo vedere”.
Il gravissimo reato
«Perché uccidere un bambino in tenera età – scrive il gip – e, quindi indifeso, oltre a integrare un gravissimo reato, è un comportamento innaturale, ripugnante, eticamente immorale, riprovevole e spregevole, per nulla accettabile in nessun contesto … indice di un istinto marcato criminale e ad alto grado di pericolosità”. «Perché uccidere un bambino in tenera età – scrive il gip – e, quindi, difesa
Non c’erano prove che Martina Patti fosse contrita.
Il tribunale sottolinea che Martina non ha mostrato alcuna prova di pentimento e che ha inventato il rapimento con eccezionale chiarezza. Il giudice dice che Martina non ha mostrato alcun segno di pentimento e che ha fabbricato il rapimento. Tutte caratteristiche che sono indicative di una particolare mancanza di scrupoli, sensibilità e rimorsi”.
Il pezzo di Matina Patti intitolato “Non ricordo. “Non ricordo cosa mi è passato per la testa quando ho picchiato mia figlia, anzi posso dire che nessun pensiero mi è passato, come se in quel momento fossi un’altra persona” “Non ricordo la reazione della bambina quando l’ho picchiata, forse era immobile, ma ho la memoria molto offuscata”, “Non ricordo di aver seppellito la ragazza, ma ero certamente io” e “Non ricordo cosa mi è passato per la testa quando l’ho picchiare mia figlia”. Queste affermazioni sono
Davanti alla piccola bara bianca, con una foto di Elena, il prelato insiste nell’esortare i genitori “a non insegnare la violenza delle parole ai propri figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi”. Lo dice davanti alla piccola bara bianca con la foto di Elena. Perché un giovane non è capace di concettualizzare cose come vendette, sedie elettriche o forche mediatiche, e se queste cose le impara, le impara da noi».
Se insegniamo “misericordia, pietà, giustizia, discussione e prevenzione di ogni violenza, non ci saranno più funerali come questo”, allora elimineremo la necessità di tali funerali. E sull’esempio dell’educatore polacco Janusz Korczak, giustiziato nel campo di concentramento di Treblinka, monsignor Renna invita gli adulti nella stanza a stare “in punta di piedi, in modo che possiamo essere allo stesso livello dei bambini, i quali, quando la loro dignità e i loro diritti sono stati mercanteggiati, diventano ostaggi della nostra incapacità di amare. Il prelato poi fa un passaggio dicendo: “I bambini sono frammenti del cuore”, che fa alterare il registro. Vi preghiamo di tenerli lontani essere coinvolti nelle vostre discussioni, adulti.