Paolo di lauro dove si trova; Per commemorare adeguatamente la sepoltura, è necessario sapere quando e se verrà rilasciata la salma di Cosimo Di Lauro. È la richiesta che è stata avanzata dalla famiglia di Cosimo Di Lauro, scomparso mentre era incarcerato nel carcere dell’Opera di Milano. Di Lauro era il condottiero di Secondigliano e figlio di un ricco. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, la richiesta sarebbe stata redatta da Saverio Senese, che è lo storico avvocato del boss. Secondo quanto indicato dall’avvocato, la famiglia sarebbe andata da un collega per avere notizie, e il collega avrebbe chiesto a Senese di gestire la situazione visto che era l’avvocato di Cosimo Di Lauro. L’indiscrezione di queste ore a Secondigliano da parte della Questura di Napoli, che starebbe predisponendo l’iter in regola con il business as usual in questo tipo di situazioni, può comportare però il divieto di pubbliche sepolture.
La data non è stata ancora decisa perché l’autopsia non è stata completata
Insieme a pareri medico-legali e tossicologici, la Procura di Milano, che ha disposto l’esecuzione, vuole chiarire non solo le cause della morte ma anche le condizioni del detenuto che è stato ricoverato al 41 bis.
Il pm Roberto Fontana ha avviato un’indagine sulla possibilità di omicidio colposo da parte di soggetti non identificati. In situazioni come questa è necessario un atto “prudenziale” per poter effettuare le visite mediche previste dalla legge e l’autopsia. Una seconda richiesta è stata inoltrata al ministero della Giustizia, ancora una volta dall’avvocato senese, chiedendo che fossero svolte tutte le opportune indagini proprio sui motivi della morte di Cosimo Di Lauro.
Il procuratore senese non vede e non parla con Cosimo Di Lauro da molto tempo. Viene spiegato da lui a Fanpage come segue: “Mi sono ritrovato di fronte a una persona inespressiva”. “Mentre parlavo, mi ha guardato con gli occhi sbarrati e dopo un po’ mi ha voltato le spalle e si è allontanato”.
Mi sono ostinato a difenderlo nonostante tutto perché era mio dovere fare ciò che era corretto professionalmente, anche se devo ammettere di non aver ottenuto ottimi risultati. Alle 7:10 del mattino, le autorità del carcere hanno informato il procuratore che la morte del suo cliente, che era il capo della famiglia criminale di Secondigliano, era avvenuta ad opera di Pec, che sta per “posta certificata”.
Lunedì 13 giugno 2022 è morto il boss Cosimo Di Lauro mentre era in carcere a Milano. Da quando è stato arrestato durante il primo feudo di Scampia a Napoli nel 2005, Di Lauro, nato a Napoli nel 1973 ed è il primo figlio di Paolo di Lauro, detto Ciruzzo o milionario, è stato rinchiuso nel carcere dell’Opera sotto rigoroso regime carcerario noto come 41bis. Questo è stato il caso da quando è stato preso in custodia. Ci riferiamo, per intenderci, alla guerra criminale che si scatenò allo scopo di prendere il controllo delle piazze di spaccio tra i lealisti del clan Di Lauro e i cosiddetti “scissionisti” (o “spagnoli”), che furono guidato dal cartello Amato-Pagano. Questo conflitto è stato innescato dalla rivalità tra il clan Di Lauro e il cartello Amato-Pagano.
La scomparsa di Cosimo di Lauro e le circostanze della sua scomparsa
Alle 7:10 del mattino, la posta certificata recapitata dalle Poste ha portato la triste notizia all’attenzione del difensore dell’uomo, Saverio Senese. Dall’amministrazione del carcere è pervenuta la seguente comunicazione: “Il suo cliente è deceduto”. Al momento, non si sa cosa abbia determinato esattamente la morte del rampollo della famiglia criminale di Napoli Nord o quali circostanze specifiche abbiano portato alla sua scomparsa. È stata richiesta l’autopsia, come è prassi in situazioni come questa. Il reato in questione è molto probabilmente omicidio colposo.
Secondo quanto si è appreso, sul corpo del defunto o nella cella non sarebbero stati localizzati segni o elementi evidenti che potessero portare alla conclusione che si sia trattato di un suicidio o di una morte violenta. Di conseguenza, è incline a essere il risultato di cause naturali piuttosto che un suicidio o una morte violenta. L’autopsia è una procedura standard in questo tipo di indagini; infatti è stato ordinato anche dopo la morte di Raffaele Cutolo, storico capo della Nuova Camorra Organizzata, scomparso in carcere a Parma nel febbraio 2021.
Gli avvocati avevano la sensazione che soffrisse di problemi mentali
Al momento della sua esecuzione, Cosimo Di Lauro aveva 49 anni e stava scontando l’ergastolo sia per associazione mafiosa (416 bis) che per omicidio. La difesa ha reso noto al pubblico di aver chiesto il parere di un esperto su di lui e di averlo trattato più volte per quelli che forse sono problemi psicologici. L’avvocato senese afferma che lo stato mentale del suo cliente è stato deteriorato per un lungo periodo di tempo, come dimostra il fatto che il cliente non ha preso parte alle riunioni e ha negato no richieste per ulteriori procedimenti.
Gli investigatori che lavorano per la Procura di Napoli hanno concluso che è stato lui il responsabile dell’inizio della faida più sanguinosa e mortale della storia di Scampia, che ha provocato un centinaio di morti. E l’attore Roberto Saviano ha preso spunto da lui mentre interpretava il ruolo di Genny Savastano per l’acclamata serie televisiva “Gomorra”. Da qualche anno mostrava però sintomi di instabilità mentale, come ha confermato il suo avvocato: “Ormai non rispondeva alle domande, era sempre impuro e assente”.
Ci sono molti membri nella famiglia Di Lauro. Uno dei nove fratelli di Cosimo è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari. Lo stesso Cosimo è libero. Dopo Matteo Messina Denaro, si ritiene che Marco Di Lauro sia il latitante più pericoloso attualmente latitante. Nel 2004 riuscì a sottrarsi alle autorità di Scampia durante un raid che sarebbe poi diventato noto come la “notte delle manette”.
Nel 2010, un testimone che ha collaborato ha puntato il dito contro di lui come il primo motore dietro quattro omicidi separati. Nove anni dopo, nel dicembre del 2019, un’indagine congiunta tra polizia, carabinieri e guardia di finanza ha portato all’arresto di un camorrista in zona Marinella a Napoli. Quando è stato arrestato, lui e la sua fidanzata di lunga data, Cira Marino, stavano condividendo una ciotola di pasta.
C’è stato un omicidio commesso da Marco Di Lauro che ha fatto più scalpore: quello di Attilio Roman, ucciso per caso nel 2005 durante il primo conflitto di Scampia. Questo omicidio è stato quello che ha causato più indignazione. E proprio per questo reato, la Corte d’Appello ha stabilito che avrebbe dovuto trascorrere il resto della sua vita in carcere.
Le richieste di valutazioni intese a valutare la capacità dell’individuo di comprendere e desiderare le cose sono state costantemente respinte sulla base del fatto che sono il prodotto della simulazione.
Nel 2018 gli avvocati Senese e Salvatore Pettirossi hanno chiesto ai giudici della terza Corte d’assise di Napoli di “sospendere il processo e disporre una perizia psichiatrica”. Volevano conoscere “le condizioni di salute psicofisica” e se l’imputato avesse o meno la capacità di “essere consapevolmente al processo”. Hanno aggiunto: “Prende enormi dosi di medicinali psichiatrici forniti per anni come un paziente psichiatrico”. “E’ trattato come un paziente psichiatrico”.