Paolo villaggio carattere; Ci sarà sempre qualcosa di distintivo negli italiani, ed è il fatto che piantiamo sempre e lodiamo per le persone che ci hanno rappresentato nella peggiore luce. Ed è possibile che siamo davvero così. Ci ha descritto come egoisti, ignoranti, superficiali, infantili, interessati e traditori nonostante fosse sordo, e diciamo solo che era una delle persone più grandi che ci abbia mai compreso. Fantozzi, il contabile giovanile, improprio e ignorante, è stato trasformato da Paolo Villaggio in un’altra enorme tela cinematografica dell’italiano tipico, fiducioso e spaventato. E ora che questo attore-autore non è più con noi, inondiamo i nostri social network di bei ricordi e sorrisi e Rip per qualcuno che non conoscevamo affatto, tranne che dai film in cui era.
E altruista. A volte ci trovavamo in piazza Verbano a Roma
Che è un piccolo circolo che ha tutto: un pub con i tavoli all’esterno, un cinema, una farmacia, taxi, negozi di fiori per strada e negozi di articoli pratici. Quando abitavo in zona, passavo molto tempo in questa edicola perché mi piaceva molto. Lì Villaggio ed io prendevamo i giornali del mattino, mentre Amelie faceva colazione al bar. La persona che mi ha venduto il giornale è stata quella che mi ha dato la notizia per prima: “Il suo amico è in condizioni critiche, è andato a trovarlo?”
No, non sono andato e non ho rimorsi. Vedere la morte delle persone a me care, tra cui mio padre e mia madre, con cui non solo ho avuto un rapporto conflittuale, ma anche personaggi importanti che ho avuto il privilegio di conoscere grazie alla mia professione, mi spezza il cuore e getta allontanare ogni possibile senso della vita (che ho sempre cercato invano di trovare). Se c’è una cosa che mi spezza il cuore e butta via ogni possibile significato della vita, è questo. Alcuni li ho adorati, mentre altri li ho ammirati e rispettati più di ogni altra cosa. È in cima a una lunga lista e ha una posizione unica. Paolo Villaggio.
Per un motivo preciso: era l’unico che non parlava mai di sé, nonostante avesse un’infinità di cose che avrebbe potuto rivelare e un’infinità di giudizi da esprimere furbi e caustici – intelligenti! Come stava? Paolo è stato generoso, spontaneo e altruista nelle sue interazioni con me. Era un ascoltatore attento che faceva osservazioni acute. Entrambi avevamo frequentato l’illustre liceo D’Oria quando eravamo più giovani. Era originario della città, essendovi nato, mentre io l’avevo chiamata casa per molti anni.
Un anno, abbiamo lavorato insieme come commentatori domenica a: lui è il momento clou e il fiore all’occhiello del programma; Io, scrittore di professione, sono stato “punito” per avere disaccordi con l’eccezionale ospite, Mara Venier. Curiosità! Mara mi amava, e io l’ho ricambiata; mi ha chiamato il suo Porthos. Tuttavia, avevamo un brutto carattere e lei non sopportava (e non sono sicuro che non riesca ancora a sopportare) la discordia e le osservazioni critiche. Era un’amicizia significativa, ma difficile da mantenere.
Ugo Fantozzi, ragioniere nato il 17 luglio 1934 e che ha lavorato per gran parte della sua vita alla Megaditta, è stato definito “il prototipo del tapino, ovvero la quintessenza della nullità”. Tutto il contrario del suo ideatore, Paolo Villaggio, nato il 30 dicembre 1932 e scomparso il 3 luglio 2017; un uomo dalla cultura mostruosa e dall’intelligenza sovrumana, anche se non era bello come Mal dei Primitives, al quale si vantava di somigliare nella biografia appuntata al bavero della giacca. copertina del primo libro in assoluto scritto da Fantozzi, pubblicato da Rizzoli nell’anno 1971.
Quest’anno avremmo festeggiato i suoi primi 50
Anni con grande clamore se la versione megagalattica di Employee’s Cloud, nota come Covid, non si fosse intromessa. Ma non disperiamo. Il Villaggio avrebbe compiuto 90 anni nel 2022, e la figlia Elisabetta ci ha informato che in suo onore si terranno sfrenati festeggiamenti. Tali celebrazioni vedranno la partecipazione delle istituzioni, oltre eventualmente della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.
Come apprendiamo tra le righe del libro di Fantozzi dietro le quinte, il comico genovese che “è sempre stato un megalomane” oltre che un enorme padre, non solo fisicamente, avrebbe voluto che una festa fosse organizzata in uno stile magnifico. Inoltre, il comico avrebbe voluto avere un padre enorme. Dietro la maschera c’è di più. La vita (reale) di Paolo Villaggio è stata messa in vendita il 1 ottobre da Baldini + Castoldi.
«Non è un classico libro da ‘figlia’», spiega Elisabetta in una soleggiata mattina d’autunno sul terrazzo della sua residenza in zona Flaminio. “Ma il racconto della sua parabola da un illustre sconosciuto a un celeberrimo comico per l’invenzione di Fantozzi”, continuaes. E, soprattutto, il suo adattamento nella serie di film, che va dal 1975 al 1999 e si compone di undici film, praticamente tutti successi commerciali.
In ogni caso, le conversazioni che ho avuto con Paolo mi rimarranno per sempre. Era malato, ma non aveva grossi problemi di salute, ed era veramente preoccupato ea volte quasi angosciato dai miei disturbi simili e dal mio disprezzo per la mia salute. Non ha avuto seri problemi di salute. Eravamo entrambi obesi e il nostro peso ci rendeva difficile muoverci e camminare.
E lo stesso vale per la difficoltà respiratoria durante la notte. Oltre a questo, eravamo anche diabetici. Tutte le domeniche, negli spogliatoi e nei corridoi, ma anche sul palco, sottovoce (Mara ci castigava…), Paolo mi consigliava di vedere un medico o di andare in clinica, e mi proponeva di provare la terapia. Quasi fino all’ossessione.
Non intendo in alcun modo mettere in dubbio il valore professionale che Villaggio possiede come attore e sceneggiatore. A partire da “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli e proseguendo con “La voce della luna” di Federico Fellini, è stato innegabilmente uno degli interpreti di spicco dell’umorismo italiano che hanno contribuito alla grandezza del cinema italiano. Solo Fantozzi, un personaggio che non si vedeva in un nuovo film da vent’anni, ha il potere di farci versare oggi qualche lacrima digitale (da ultimo, Fantozzi 2000 – Cloning, assolutamente trascurabile).
Purtroppo il ragioniere Ugo Fantozzi è ancora vivo, ma l’uomo Paolo Villaggio e l’uomo Paolo Villaggio avevano pensieri e ideali politici e sociali. Questo è vero per tutte le persone reali. A questo proposito, Internet dimostra la sua tenacia. Infatti in queste ore stanno rivivendo tutte le frasi pronunciate nella vita dal simpatico creatore di Fantozzi e Franz e Fracchia, ma non erano così simpatiche quando furono pronunciate per la prima volta. Almeno, non così tanto da farvi piangere ora che non si possono dire, e soprattutto rifletterci.