Alfredino rampi causa morte

Alfredino rampi causa morte; L’incidente di Vermicino fu un incidente avvenuto in Italia nel giugno del 1981. Fu causa della morte un ragazzino di nome Alfredo Rampi, detto Alfredino (Roma, 11 aprile 1975 – Frascati, 13 giugno 1981). Alfredo Rampi morì dopo essere caduto in un pozzo artesiano in via Sant’Ireneo, a Selvotta, frazione di Frascati. Il pozzo si trovava lungo via di Vermicino, che collega. Il corpo del bambino è stato ritrovato a una profondità di circa 60 metri all’interno del pozzo dopo quasi tre giorni di tentativi infruttuosi di soccorrere il bambino. A causa della diretta trasmessa dalla Rai nelle ultime 18 ore del caso, la vicenda ha avuto un impatto significativo non solo sulla stampa ma anche sull’opinione pubblica italiana. È uno dei casi che ha avuto il maggior impatto sui media italiani nel corso della storia del Paese.

Alfredino rampi causa morte
Alfredino rampi causa morte

Il ragazzo, che all’epoca aveva sei anni, morì il 13 giugno 1981, all’interno del buco in cui era caduto tre giorni prima. L’evento, trasmesso in diretta dalla televisione italiana e seguito da milioni di persone, è stato registrato negli annali dei telegiornali italiani.

Alfredino Rampi aveva sei anni quando morì in un pozzo il 13 giugno 1981. La tragedia avvenuta a Vermicino è ormai radicata nell’immaginario collettivo degli italiani ed è entrata a far parte della storia della cronaca nera. Dopo aver trascorso quasi tre giorni nel tentativo di salvare il bambino caduto in un pozzo artesiano in un piccolo borgo di campagna vicino a Frascati, il bambino è deceduto. La sua storia è comunemente definita “la tragedia di Vermicino”, prendendo il soprannome dal paese in cui si è verificato lo sfortunato evento.

L’inciampo nel pozzo stesso

Nel giugno del 1981 Alfredo Rampi, detto Alfredino, è in vacanza con la famiglia nella regione tra Roma e Frascati. Sono nel mezzo della campagna italiana. Il bambino va a fare una passeggiata nei campi che circondano il paese la sera del 10 giugno con il padre e alcuni amici. I campi si trovano alla periferia del paese.

Tuttavia, suo padre non è in grado di localizzarlo e il resto della famiglia si preoccupa. Avvisate anche le autorità ed è iniziata la ricerca del giovane Alfredo. Uno dei luoghi che è stato esaminato era un appezzamento di terreno vicino a dove viveva Rampi, e su di esso c’erano attualmente squadre di costruzione che stavano lavorando a una nuova casa.

C’è anche un pozzo lì, ma in un primo momento si presume che Alfredo non sia al suo interno perché l’apertura del pozzo è nascosta da una lastra di metallo. Tuttavia, non molto tempo dopo, un agente di polizia ha insistito per ispezionare il pozzo, e quando ci ha messo la testa dentro, ha sentito le grida di aiuto di Alfredino. Successivamente si è scoperto che il proprietario terriero aveva coperto la buca nel terreno dopo che il bambino vi era già caduto, ma non aveva considerato la possibilità che Alfredino fosse ancora all’interno. Le procedure per tentare di salvarlo prendono il via la sera del 10 giugno.

Le operazioni di soccorso sono subito molto complicate perché l’apertura del pozzo è larga solo 28 centimetri, e il tunnel è profondo 80 metri e presenta pareti molto irregolari. La lampada che si abbassa all’interno rivela che il bambino è bloccato da una rientranza ed è posizionato a una profondità di circa 36 metri. Lo sforzo di salvataggio iniziale per Alfredino non ha avuto successo per una serie di motivi:

Alfredino rampi causa morte
Alfredino rampi causa morte


Alfredino Rampi fu l’unica vittima di una notizia che sconvolse tutta l’Italia nel 1981. Il caso riguardava una persona scomparsa. L’eco di quella tragedia non ha mai smesso di risuonare nella memoria collettiva; in effetti, ha una presa così forte nella mente delle persone che continua a prestarsi a diventare foraggio per dibattiti, nonché una sceneggiatura per serie, televisione e film. Torniamo indietro nel tempo e diamo uno sguardo alle vicende che hanno portato alla sua tragica scomparsa, avvenuta davanti a milioni di italiani incollati alla televisione nella vana speranza che il bambino potesse essere salvato.

Questa è la storia completa di Alfredo Rampi

Alfredino Rampi è il bambino che, nell’estate del 1981, cadde in un pozzo artesiano a Vermicino, nei pressi di Frascati (in provincia di Roma), e ne fu inghiottito, nonostante i numerosi tentativi di estrarlo vivo da lì. Il pozzo si trovava a Vermicino, nei pressi di Frascati, in provincia di Roma. Il 10 giugno 1981 il bambino cadde accidentalmente nel pozzo artesiano, dal quale fu successivamente impossibile recuperarlo mentre era ancora in vita. Aveva solo 6 anni quando ha riportato ferite mortali dopo essere caduto dal tetto.

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Il motivo della morte
Tre giorni dopo la tragica caduta nel pozzo artesiano di Vermicino, Alfredino Rampi muore per le ferite riportate. È noto per certo che il bambino non aveva battito cardiaco il 13 giugno 1981, quando uno stetoscopio che era stato abbassato alla profondità di 60 metri dove si trovava il bambino non ha rilevato alcun battito cardiaco. Inoltre, una telecamera è stata poi in grado di identificare la forma del bambino indifeso; a questo punto non si muoveva più e non respirava più. È stato determinato che era morto; tuttavia, il corpo del bambino non è stato recuperato fino all’11 luglio 1981, un mese intero dopo la sua morte.

I genitori Franca e Ferdinando Rampi erano i genitori di Alfredino Rampi. Alfredino era loro figlio. Entrambi i genitori del bambino hanno assistito ai soccorsi che hanno cercato invano di tirare fuori il loro bambino dal pozzo artesiano, che era profondo 60 metri, durante i tre giorni in cui il loro bambino era ancora vivo dopo esservi caduto. Nonostante la profondità, il bambino riusciva ancora a respirare.

I soccorritori cercano di salvare la bambina abbassando un’asse di legno nel pozzo in modo che possa aggrapparsi ad essa; tuttavia, la tavola si blocca a 24 metri e la corda a cui era legata si spezza. Per questo motivo, il pozzo non può essere utilizzato. Sul posto nella notte arrivano anche i tecnici della Rai. Calano le loro attrezzature nel pozzo per stabilire una comunicazione con Alfredino, che consente ai soccorritori di continuare i loro sforzi.

Alfredino rampi causa morte
Alfredino rampi causa morte

La mancanza di organizzazione e coordinamento degli aiuti, che rasenta l’improvvisazione, ha messo in evidenza la necessità di una nuova struttura organizzativa per poter gestire le situazioni di emergenza. Questa esigenza, unita alle vicende accadute negli anni successivi, portò alla nascita del Dipartimento della Protezione Civile, sebbene all’epoca esistesse solo sulla carta.