Monza è mai stato in serie a: Monza, 28 maggio 2022 – Pisa-Monza, siamo abbastanza vicini all’arrivo. Dopo il trionfo dell’andata per 2-1, ottenuto grazie alle reti di Mota Carvalho e Gytkjaer, i biancorossi continuano a fantasticare sulla loro prima promozione in assoluto in Serie A. Basterà evitare sconfitta domenica sera all’Arena Garibaldi alle 20:30 per realizzare il gol. Un sogno con cui Alfredo Magni, l’ex allenatore della squadra biancorossa negli anni Settanta, ha avuto quattro diversi incontri. “La domanda è: verrà conteggiata la domenica? La fiducia nelle proprie capacità e un senso di compostezza travolgente sono entrambi essenziali”.
Sono le immagini dell’andata della semifinale
Monza e Pisa, svoltasi giovedì all’U-Power Stadium, il trionfo e la sensazione di aver assistito a un club così vicino alla storica promozione in Serie A. ciò che è rimasto impresso nei tifosi. Inoltre, questo non è tutto. Magni, che ha 82 anni, è uno di loro, e detiene il record per essere stato il più vicino nella storia del club biancorosso a tagliare il traguardo in Serie A. “Pensavo che Monza fosse divertente perché ha dimostrato un migliore livello di eccellenza di così. Nonostante il suggerimento di una risposta del Pisa abbia finito per premiare i toscani con un gol ai supplementari per il 2-1, lui del Pisa ha vinto la partita meritatamente”.
Che ne dici di adesso? La maledizione è temuta a Monza perché così spesso gli ha portato i suoi sogni infranti.
“Il Monza è una squadra esperta nella fase di contropiede, deve scommettere sugli attaccanti veloci per il successo che riesce a portare a termine in questa fase. Innanzitutto bisogna essere cauti nel non rinunciare a nessun gol”.
Chi ti è piaciuto?
“Carlos Augusto, che ricopre il ruolo di difensore centrale, è un giocatore di grande talento. Il giovane Pirola sta facendo passi da gigante nella sua crescita, ma in salita mi sono piaciuti un po’ di più tutti”.
Che tipo di sforzo è richiesto?
“Il risultato sarà determinato sia dallo stato fisico che psichico. E se il Monza riuscirà a mantenere l’equilibrio, sarà in una buona posizione per farcela”.
Il suo Monza, il Borussia di Brianza, ci è andato vicino, 43 anni fa.
“Allo spareggio con il Bologna, ma non solo lì. Eravamo così vicini al traguardo per quattro anni di fila in Serie A, ma continuavamo a sbagliare nei momenti più belli. La mia analogia standard è che sarebbe come visitare la Roma ma non incontrare mai il Papa. E sedici di loro sono finiti a giocare in Serie A italiana: De Nadai, Volpati, Patrizio Sala, Buriani, Tosetto, ecc. ecc. (li elenca tutti senza particolari ordine, ndr). Erano periodi dell’anno meravigliosi”.
Anche i giocatori di quell’epoca ne hanno un ricordo nitido. Adriano Galliani è stato incaricato di organizzare le celebrazioni per il suo 80° compleanno e gli ospiti hanno viaggiato da tutta Italia per partecipare.
“Vero, ma a livello umano era tutto un altro tipo di emozione… Anche se era un calcio più verticale e divertente, ora scegliamo di giocare in orizzontale mentre aspettiamo il punto di inizio e l’apertura”.
“Troppi non italiani, e diventa sempre più difficile trovare italiani che giocano ai massimi livelli… Penso nello specifico a Matteo Pesina di Monza, che ora corre per l’Atalanta”.
Monza è stata colpita da una grande battuta d’arresto nel 1973, quando aveva già 43 anni.
“Adesso però le cose sono diverse e non è fattibile fare paragoni; una volta avevo 16-17 giocatori, questo Monza ne ha 28 titolari. Il titolo era più semplice da vincere l’anno prima perché c’era meno concorrenza; comunque lo è possibile vincerlo questa volta… però, come dice spesso Trap, non gridare gatto se non ce l’hai nel sacco”.
L’ultimo libro che racconta la storia del Monza si intitola “E non andremo mai in Serie A..” (autori Delbue, Fontanelli e Peduzzi, edito nel 2012 da Geo Edizioni). Un appellativo che non è solo sarcastico ma anche un po’ condiscendente nei confronti di chi segue Monza da molto tempo ma anche dei giovanissimi che si avvicinano a Brianteo.
Si spera che il Monza, che corre in Serie A, ci arrivi prima o poi
Tuttavia, nonostante il Monza non abbia mai gareggiato in quella che oggi è conosciuta come Serie A, sembra che vi abbia partecipato un campionato di una delle serie top quando la competizione era ancora conosciuta come “Campionato di Prima Categoria”. Nonostante il nome del torneo fosse cambiato, il significato della competizione è rimasto lo stesso. L’evento si svolse durante l’anno atletico 1920-1921 e servì come il ventunesimo Campionato Italiano di Calcio.
Nonostante gli impegni che la Federazione aveva preso nei primissimi incontri del dopoguerra per portare avanti una riforma delle leghe al fine di ridurre il numero delle squadre partecipanti, nel 1920 il Comitato Regionale Gli ees, che sono considerati i veri maestri del calcio italiano, insieme alle squadre minori, sono riusciti ad ottenere l’ennesimo ampliamento del torneo, che alla fine ha raggiunto proporzioni enormi in termini di numero di partecipanti.
Pertanto, sono stati convalidati i criteri per determinare quali squadre possono competere nelle eliminazioni nazionali e il campionato regionale è stato assegnato secondo la formula precedentemente stabilita. A causa del gran numero di squadre iscritte in Lombardia, che ha raggiunto un massimo di 24, sono stati organizzati sei turni preliminari per determinare chi avrebbe partecipato alla fase finale regionale.
Il Monza, che giocava ancora sul campo delle Grazie Vecchie e indossava la maglia biancoazzurra, nelle partite giocate contro il proprio girone ha avuto i seguenti risultati:
Monza-Milan 1-4, Pro Patria-Monza 2-0, Monza-Cremonese 0-1, Milan-Monza 5-0, Monza-Pro Patria 0-2 e Cremonese-Monza 4-0. Sconfitta… Vince il Milan nel girone che, oltre a Stelvio, Enotria e Atalanta, viene riammesso nelle file del successivo campionato FIGC 1921-22. Monza è arrivata al secondo posto.
La partita di campionato si è svolta in piena estate a Torino, e la Pro Vercelli ha prevalso sul Pisa per 2-1 portandosi a casa lo scudetto. Tra le fila della Pro Vercelli c’erano numerosi giocatori che hanno poi rappresentato il proprio Paese nelle competizioni internazionali.
Nella stagione successiva, il Monza è stato eliminato nelle eliminazioni regionali e, di conseguenza, non ha realmente gareggiato nel campionato che si è svolto con gli stessi criteri del precedente. Il Monza ha concluso al secondo posto nel girone eliminatorio con cinque punti, cinque punti dietro all’Enotria Goliardo di Milano, che aveva dieci punti; anche ai punti con la Juventus Italia del Milan; e un punto davanti a Casteggio (4 pt.). Quel titolo è stato vinto da Novese, segnando la prima e unica volta in cui l’azienda ha vinto uno scudetto.