Antonio maglio figlio: Antonio Maglio nacque al Cairo d’Egitto l’8 luglio 1912 le si laureò in Medicina e Chirurgia nel 1935, presso l’Università degli Studi di Bari. Quando nel 1957 era medico dell’Inail (Istituto nazionale di assicurazione infortuni sul lavoro), fu nominato direttore del Centro Paraplegici Villa Marina ad Ostia. Portando avanti con dedizione quotidiana il suo lavoro, iniziò a ipotizzare e poi a sperimentare alcune tecniche.
I pazienti nella fase di riabilitazione erano il più delle volte soggetti a forti stati depressivi e anche I numeri riguardanti la terapia erano attenuati. Sposò dunque gli insegnamenti di un neurologo anglo-tedesco di nome Ludwig Guttmann e si mobilitò in prima persona per portare I suoi pazienti una competizione sportiva organizzata proprio dal suo Maestro: I Giochi internazionali di Stoke Mandeville.
Constatato l’effettivo beneficio che tali discipline avevano
Maglio fece di tutto per replicare tali gare a Roma, nel 1960. Coinvolse autorità politiche e diversi enti pubblici in modo da consentire agli atleti disabili di utilizzare gli impianti e gli destinati alloggi agli sportivi che li vogliono occupati, poche ante, in occasione delle Olimpiadi di Roma 1960.
Affiancando le due manifestazioni, il doctor italiano aveva, nei fatti, fatto da motore alla nascita delle Paralimpiadi, como le conosciamo adesso. E al contempo reso la disabilità, fino a quel momento una vergogna per chi ne era affetto, una condizione capace di convivere con la quotidianità dei più.
Maglio continuato per tutta la sua vita a promuovere e eventi paralimpici. Reduce da un precedente matrimonio, quasi sessantenne il medicò sposò Maria Stella Calà, che di anni ne aveva 40. I due non ebbero figli, ma la donna stette vicino al marito fino alla scomparsa di quest’ultimo, avvenuta il 7 gennaio 1988 a Roma .
Un attore Antonio Maglio in “A muso duro – Campioni di vida” è Flavio Insinna. Il conduttore ha realmente conosciuto, all’età di 11 anni, il medico: suo padre lavorava infatti con lui a Santa Lucia, struttura romana di riabilitazione. Nel 1976 Insinna assistette anche alle Paralimpiadi in Canada.
Antonio Maglio era un illustre medico italiano nato l’8 luglio 1912 al Cairo, in Egitto. Il suo luogo di nascita era l’Egitto. Nel 1935 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Bari. Di lì a poco ha iniziato a lavorare come consulente medico per l’INAIL, organizzazione che si occupa della riabilitazione delle persone inabili al lavoro.
Dopo essere stato nominato direttore del Centro per Paraplegici Villa Marina di Ostia nel 1957, ha dedicato il resto della sua vita alla ricerca e allo sviluppo di varie tecniche e approcci alla riabilitazione nella speranza di migliorare la vita dei suoi pazienti.
A muro duro» è la fiction Rai in onda il 16 maggio in onore della figura di Antonio Maglio, medico considerato il pioniere dello sport paralimpico in Italia. Maglio ha inventato I giochi paralimpici la cui prima edizione si è svolta a Roma nel 1960.
Una figura rimasta nella storia per la sua concezione di hacer vivere la disabilità in un modo diverso, aprendoli al mondo dello sport come terapia per migliorare la loro vida. Ripercorriamo la storia del protagonista della fiction di Rai 1 Antonio Maglio.
Antonio Maglio: chi è
Nato an Il Cairo l’8 luglio 1912, Antonio Maglio è stato un dottore e attivista italiano. Sin dalla laurea in Medicina e Chirurgia avvenuta nel 1935 si è interessato alle terapie di riabilitazione dei disabili. Tra queste, quella di far praticare loro vari sport perché considerato utile al miglioramento delle loro aspettative di vita e per reinserirli in una società che li stava lasciando ai margini.
La svolta fino a quando si segue a seguire le idee del neurologo anglo-tedesco Ludwig Guttmann. Anche Guttmann credeva che lo sport fosse l’unica soluzione per impartire sollievo ai pazienti disabili. Maglio introdusse lo sport in carrozzina facendo pratica a tutti i suoi pazienti atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo e tiro con l’arco.
Per questa ragione è considerato il fondatore dello sport paralimpico
Guttmann, direttore del centro di riabilitazione motorio più importante in Inghilterra, già organizzava sin dal 1948 dei giochi internazionali a Stoke Mandeville. Nella prima edizione parteciparono 16 persone, 14 uomini e 2 donne che se sfidarono al tiro con l’arco.
Nel corso degli anni la manifestazione assume sempre più popolarità nel mondo fino al 1956 quando anche Antonio Maglio decise di portare i suoi pazienti a Stoke Mandeville.
Ma quel luogo iniziava a stare stretto e così il medico italiano iniziare la sua opera di mediazione per tentare di portare I giochi a Roma promettendo a Guttmann di mettere in atto la sua influenza sulle politiche e sportive italiane dell’epoca per tutta l’organizzazione I giochi nelle stesse strutture che servono per le Olimpiadi normodotati del 1960.
E Maglio grazie anche alla sua posizione da dirigente dell’Inail riuscì nell’intento portando nel 1960 I giochi a Roma riscendo a far coincidere I due eventi.
La manifestazione si svolse dal 18 al 25 settembre 1960 degli impianti dell’Acqua Acetosa, due settimane dopo la chiusura delle Olimpiadi. Vi parteciparono 400 atleti provenienti da 23 paesi diversi con un pubblico di 5.000 persone. Gli atleti si sfidarono in gare di tiro con l’arco, giavellotto, pallacanestro, nuoto e scherma. L’Italia conquistò ben 80 medaglie.
L’uomo che è considerato il “fondatore delle Paralimpiadi”, Antonio Maglio
Antonio Maglio ha sempre prestato grande attenzione alla cura dell’ambito psicologico del paziente, facendo uno sforzo per ridurre l’esposizione del paziente a esperienze scoraggianti che a volte possono portare a stati depressivi. La sua straordinaria intuizione si basava sull’idea che i pazienti potessero trarre beneficio dallo sport come forma di rigenerazione e che lo sport fosse uno strumento importante per la riabilitazione, l’incoraggiamento e l’inclusione.
Infatti Antonio Maglio richiedeva a tutti i suoi pazienti di praticare sport nonostante fossero confinati su sedia a rotelle. Questi sport includevano corsa, nuoto, basket, scherma, ping pong e tiro con l’arco.
Maglio è rimasto attivo nel campo fino agli anni ’80, durante i quali ha promosso lo sport delle paralimpiadi e ha permesso a decine e decine di atleti paraplegici italiani di gareggiare in eventi internazionali.