Mattia venezia morte

Mattia venezia morte; Mattia è tornato a casa, che è un miracolo. In un’epoca segnata da una straziante serie di tragici incidenti sulle autostrade veneziane che hanno causato la morte di una marea di giovani, bambini compresi, c’è almeno uno sviluppo incoraggiante: l’ospedale ha rilasciato il medico che era stato imprigionato nella tomba sinistro occorso a San Donà di Piave martedì 8 agosto. Miracolato e dimesso: Mattia torna a casa dopo aver trascorso l’anno precedente diviso tra la vita e la morte. L’incidente è avvenuto poco prima dell’ora 17 lungo la via Brusade, all’altezza dell’incrocio con la via Bastianetto. Una Toyota Corolla guidata da un residente jesolano del XXI secolo, proveniente dalla direzione opposta di via Brusade ed eseguendo un’inversione di marcia per parcheggiare sull’altro lato della strada, si è infiltrata nel regolare flusso di traffico tra le due ruote e ha fatto percuotere e gravemente ferito il ragazzo.

Mattia venezia morte
Mattia venezia morte

Il giovane ha combattuto e non è mai stato picchiato.
L’attacco è stato molto brutale, e il centauro è stato smembrato da una motocicletta e lasciato marcire a terra: i primi soccorritori erano terrorizzati, e il destino del centauro sembrava essere stato predeterminato dal passaggio della motocicletta. Matthew fortunatamente non ha mollato fino a questo punto. Lui, insieme all’amico, è stato preso in custodia dai sanitari di San Donà di Piave che, vista la gravità della situazione, lo hanno trasportato all’ospedale Angelo di Mestre. Il pedone è stato portato all’ospedale gratuito della città per le cure.

La condizione umana si avvicina a un punto di svolta.

È stato riferito che la vita dell’adolescente è stata prolungata e ora è su una spirale discendente; i medici dell’Angelo hanno emesso prognosi di lunghi e interminabili giorni, che provocheranno ansia e angoscia non solo tra i suoi genitori ma anche in tutta la comunità, dove il diciannovenne è noto. Mattia avrà bisogno di molti mesi per riprendersi dal suo calvario; ha portato alla luce importanti traumi politici e alcune fratture (clavicola, femore, anca, costole),

un grave trauma pneumotoracico che ha richiesto l’inzuppamento è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, ma è stato dichiarato sicuro dalla Rianimazione ed è stato inviato al suo domicilio, dove mercoledì 18 agosto sarà sottoposto a un lungo percorso riabilitativo, secondo l’ospedale . È necessario che rimanga immobilizzato nel suo letto e sopporti solo un piccolo disagio, ma è ancora vivo. Un vero miracolo, quasi come una seconda nascita per papà e mamma, che esprimono la loro gratitudine alle tante persone che sono state al loro fianco in queste tumultuose ore di spasmodica attesa.

Mattia venezia morte
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Mattia Frigo, un ragazzo di 13 anni, è stato inaspettatamente soffocato dalla famiglia in un atto di soffocamento improvvisato. Il ragazzino della scuola media di Quinto Vicentino, “Zanella”, aveva accusato la sua insegnante di comportamento scorretto in classe il giovedì mattina precedente. Quando torna a casa, la situazione è peggiorata e, purtroppo per lui, non c’è stato niente da fare; la morte è stata prevista per il giorno successivo, giovedì.

Una morte improvvisa che nessuno avrebbe potuto prevedere, nonostante la cardiomiopatia congenita di Mattia, per la quale era stato sottoposto con successo ad un intervento chirurgico alcuni anni prima.

Ciao, Mattia. Sei stato il vero campione, un fulgido esempio di vita per tutti noi. Allo stesso modo, il parroco di Malamocco, monsignor Cesare Zanusso, ha scelto di ricordare Mattia Molin, presiedendo i servizi funebri per il giovane di 22 anni morto dopo aver combattuto con coraggio una grave malattia degenerativa che lo affliggeva fin dalla nascita. Questo lutto ha raccolto la partecipazione di tutto il Lido. L’esterno della chiesa di Santa Maria Assunta era in fiamme per le urla dei bambini che hanno inghiottito l’intero edificio e l’area circostante.

Mattia è servito da modello per tutti coloro

Entrati in contatto con lui. Nonostante le notevoli difficoltà che ha dovuto affrontare, la sua è stata una storia familiare che esemplifica l’importanza dell’unità familiare e della dedizione. I genitori e il resto della famiglia si sono sempre prodigati per proteggerlo e assisterlo quotidianamente. Inizialmente la famiglia risiedeva a Castello, ma in seguito decise di trasferirsi al Lido, a Malamocco, per poter proseguire nel migliore dei modi.

Mattia, nonostante la malattia, ha studiato prima all’Istituto Tecnologico Giorgio Cini e poi al Istituto Tecnologico nautico Venier. In precedenza aveva frequentato la Diaz Elementary School e poi la Middle School. Tutti i suoi colleghi, così come molti studenti della scuola, frequentata da uno dei due fratelli, sono stati convocati solennemente al funerale allo scopo di essere presenti al servizio. I riti funebri, presieduti da don Cesare, sono stati eseguiti dal diacono permanente, Guglielmo Fasan, capitano della Polizia Locale di Venice e un collega del padre, Giorgio, che lavora come agente nella Polizia Locale del Lido.

Mattia venezia morte
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La liturgia è stata poi accompagnata dalle note dei canti e dall’accompagnamento musicale del maestro Francesco Giorgianni, che ebbe Mattia come allievo all’inizio della sua carriera scolastica alla Diaz. L’unione della famiglia Molin, che era stata duramente provata ma non era mai stata vittoriosa, era una testimonianza inestimabile del valore dell’unità e della dedizione nel vincere le probabilità.

Don Cesare ha colto l’occasione offerta dall’omelia per parlare alle folle di giovani che si sono radunate in chiesa, molti dei quali piangono, ma tutti sono attenti e composti. A volte, crediamo che i nostri idoli, i nostri modelli e le persone nella nostra vita che ci ispirano siano giocatori di football, cantanti o altre persone famose.

“Vedete”, ha detto il parroco nell’omelia, “crediamo che i nostri idoli e modelli di ruolo siano giocatori di football, cantanti e persone famose”. In realtà, la celebrazione di oggi dimostra che i veri eroi non sono loro, ma Mattia, che ha dimostrato di saper affrontare una vita difficile mantenendo la quotidianità di una persona normale, nonostante le difficoltà ben visibili. Mattia abbandona i genitori, due fratelli e un gran numero di amici che gli avevano voluto bene. Tuttavia, il suo esempio non sarà dimenticato in futuro.

Mattia era conosciuto come un bambino dolce e coccoloso, adorato da tutti coloro che lo conoscevano. Con sgomento e con difficoltà la notizia giovedì mattina ai compagni di classe. Inoltre, l’intera frazione di Lisiera, dove Mattia viveva con i suoi genitori, Alessia e Walter, nonché sua sorella Aurora, fu distrutta. Tutta la comunità si riunisce per sostenere le famiglie e domenica si terrà una veglia di intercessione presso la chiesa parrocchiale. Sabato, invece, nella stessa chiesa, si terranno i funerali del giovane Mattia.