Quando è nata mia martini; Mia Martini si è spenta nel 1995, all’età di 61 anni. La ricapitolerà su Rai Tre lo speciale “Mia Martini – Fammi sentire belle”, che andrà in onda dalle 21:20 alle 23:20 il martedì e il mercoledì. A tal proposito, secondo l’ufficio stampa della Rai, “Sonia Bergamasco guiderà lo spettatore attraverso una narrazione narrata a più voci, che includerà coloro che hanno condiviso vite e momenti della carriera di Mim (…)”. Poi ci sono i ricordi della famiglia, oltre alle testimonianze di colleghi e amici, come Caterina Caselli e Dori Ghezzi, oltre ai contributi di grandi autori che hanno scritto canzoni per lei quando non poteva farlo.
La biografia di Mia Martini include informazioni sul suo luogo di nascita e data di nascita, nonché informazioni su sua madre, Loredana Bertè, e le sue sorelle.
Mia Martini è nata il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra, e lì è stata registrata. Domenica Bertè era il suo vero nome, ed era la maggiore delle quattro sorelle di Loredana, nonché la più grande di tutte. Il rapporto tra Loredana e me è sempre stato teso. Le altre due sorelle sono Leda, la più grande delle quali è nata nel 1945. Non segue infatti le regole delle sorelle; è un programma per computer. Un secondo periodo è stato svolto come assistente legale per il Ced, Centro di Documentazione Elettronica della Corte di Cassazione, nonché per la Corte d’Appello.
Loredana Bertè e Mia Martini hanno avuto un’infanzia difficile.
La sorella Loredana Bertè (classe 1950) ha condiviso con Verissimo alcuni dei suoi difficili ricordi d’infanzia in una recente intervista, sottolineando il difficile rapporto tra i due: “Tra noi abbiamo avuto un rapporto difficile”. “Nella nostra vita non abbiamo mai festeggiato la fine di un anno, le feste, compreso il Natale, sono state derubate del loro significato. “Per allontanarci dalle botte e dalle violente liti che imperversavano in casa, siamo andati al Luna Park : all’epoca era il posto più sicuro per noi”.
Leda, che ha sempre difeso Mia, con la quale ha un forte legame affettivo, è stata anche delegata nazionale per l’Anipa, l’Associazione Nazionale Informatici Pubblica Amministrazione. Attualmente risiede a Roma e ha una figlia, Alessandra, dal primo matrimonio, mentre ha altre due figlie dal secondo matrimonio.
Olivia, invece, è la più giovane. Essendo nata nel 1958, ha sempre avuto come difensore il padre Giuseppe Radames Bertè, professore di latino e greco più volte aggredito dalle sorelle.
“Con Mim, un pezzo di me è stato portato via. Quando sono per terra, sento tutto dentro e fuori, anche se sono terrorizzata e ho attacchi di panico prima di poter uscire. Non respiro, ma penso a lei e poi esco”.
La vita privata di Mia Martini comprende il matrimonio ei figli, così come la sua relazione con Ivano Fossati.
Mia Martini non è mai stata sposata e non ha mai partorito figli. Il più noto dei suoi rapporti è quello con il collega Ivano Fossati. Mi sono incontrato nel 1977 e mi sono separato all’inizio degli anni ’80 dopo aver sviluppato un forte legame creativo con Fossati, che ha collaborato a una serie di racconti a beneficio dell’azienda. Secondo quello che sembra essere il caso, i due si separarono a causa della sua eccessiva gioia.
Chi era Mia Martini e da dove veniva? La carriera professionale del cantante
Negli ultimi anni si è parlato molto di lei. E poi c’è chi, come Loredana, non crede al suicidio avvenuto nel 1995. Ripercorriamo i suoi passi nel mondo degli affari.
La carriera discografica di Mia Martini inizia nel 1962 con l’uscita del singolo “I miei baci non li puoi scordare”, registrato con il nome di Mim Bertè all’età di quindici anni. Per questo motivo, Mim deve aspettare un minimo di dieci anni prima di sperimentare la prosperità. L’estate del 1972 vede il debutto di due giovani stelle: la prima è Marcella Bella, protagonista di “Montagne verdi”, e la seconda è lei, protagonista di “Piccolo uomo”, frutto della collaborazione con Bruno Lauzi e che è incluso nel Festivalbar.
La dedica inizia nel 1973 con le composizioni “Donna sola”, “Minuetto”, scritta appositamente per lei da Califano, e “Inno”. Nel 1974 riceve l’European Critics’ Award come miglior cantante maschile dell’anno e la hit parade presenta la sua canzone “Donna with te”. Nel 1977, un memorabile concerto all’Opera di Parigi segna l’inizio di una collaborazione triennale con Charles Aznavour, che continua ancora oggi.
Tutto è iniziato con Mim Bertè e si è concluso con Mia Martini.
Mim Bertè aveva cambiato nome in Mia Martini l’anno precedente, e con un brano d’avanguardia, il trasgressivo “Padre davvero”, tratto dall’album “Oltre la collina” (tra gli autori dell’album c’è Claudio Baglioni), e trasmesso da la Rai, si era portata a casa il primo premio al primo Festival di Musica d’Avanguardia di Viareggio sotto shock.
L’emarginazione dalambiente musicale e la successiva popolarità con Murolo Poi annunciano l’inizio di anni difficili per la Martini, che viene emarginata dall’ambiente musicale a causa della sua fama di menagamo. La compagnia Martini tenta il suo primo ritorno al festival nel 1982 con “E non finisce mica il cielo” di Ivano Fossati. Il secondo e ultimo motivo è dovuto al sorriso di Adriano Aragozzini, che la convince a partecipare a Sanremo 1989 (il primo di coinvolgimento della sua dirigenza) con “Almeno tu nell’universo”, premiato dalla critica e classificato secondo al world dopo la combo Oxa-“Lascero di Ti Leali”.
Quello che segue è un anno meno fortunato, quando la Martini torna a Sanremo da favorita con “La nevicata del ’56”, ma non raggiunge il livello di popolarità sperato. Oltre all’uscita nel 1991 dell’appassionata “Uomini”, si esibisce a Sanremo nel 1993 con la sorella Loredana Bertè.
Sono esclusi dalla considerazione per l’inclusione nelle graduatorie di vendita gli aspetti della partecipazione non memorabili. Tuttavia, la voce arruffata e grintosa di Mia Martini è tornata in auge, e lei, compositrice discreta e grande interprete, è corteggiata da autori affermati ed emergenti.
Nell’estate del 1993 Roberto Murolo collabora con Enzo Gragnaniello ad un’appassionata interpretazione in dialetto napoletano della sua poesia “Cu mi”. È l’ultimo grande trionfo commerciale di una cantante che non ha mai vacillato nel suo impegno per la creazione di musica di alta qualità, anche di fronte alla celebrità e alla rinuncia al vertice delle classifiche del passato.
La reputazione di essere un cattivo portman
Mia Martini è da anni fuori dal mondo musicale, nonostante si sia guadagnata la fama di iettatrice. Le superstizioni hanno sempre prevalso sulle sue capacità e, di conseguenza, nessuno gli ha mai offerto l’opportunità di tornare nel ruolo del protagonista che tanto meritava per un lungo periodo di tempo. Una svolta inaspettata degli eventi che ha avuto un profondo impatto su una personalità debole e vulnerabile, incline alla disperazione.
Tormentate vicende personali lo hanno portato a raggiungere una posizione elevata nella sua vita professionale, che ha portato alla sua presa in custodia da parte di esili volontari. Mia Martini aveva lavorato duramente per recuperare i fondi che aveva guadagnato grazie alla fortuna negli ultimi anni. Tuttavia, era scritto chiaramente nelle stelle che il suo sarebbe stato ricordato come il piano di un grande genio che ebbe fortuna.