800 anni università di padova L’Università di Padova ha programmato una serie di eventi della durata di un anno in occasione dell’800° anniversario della sua fondazione (1222-2022).
L’Università di Padova ha programmato una serie di eventi, tra conferenze, convegni, spettacoli, festival, mostre e altro ancora, sotto lo slogan “Libera il tuo futuro” per commemorare il IX secolo dell’istituzione.
I quattro percorsi del percorso del festival sono dedicati a diversi aspetti della libertà: libero pensiero, libera ricerca, libera esplorazione e libera espressione.
Per coronare i festeggiamenti, le collezioni dei musei di Mineralogia, Geologia e paleontologia, Zoologia e Antropologia saranno unite per formare il più grande museo universitario d’Europa, che sarà poi ospitato nel nuovo Museo della Natura e dell’Uomo di Palazzo Cavalli.
Giovedì 30 settembre, una serie di eventi, mostre, spettacoli, incontri, pubblicazioni e l’inaugurazione di nuovi musei daranno il via a una celebrazione di cultura, conoscenza e libertà lunga un anno in concomitanza con eventi commemorativi dell’800 ° anniversario dell’Università di Padova, che dureranno fino a marzo 2023. Giovedì alle 16, i rettori di alcune delle più antiche e importanti università europee si riuniranno a Palazzo Bo per dare il via alla due giorni che precede l’inizio dell’800° anniversario. Rettori universitari di Bologna e Napoli, nonché dell’Universidad de Salamanca e dell’Università di Cambridge attraverso la messaggistica a distanza, saranno presenti all’incontro insieme ai rappresentanti della Sorbona (Parigi) e di Toulouse-I-Capitole (Tolosa). La conferenza, soprannominata “Nuovi concetti per il futuro”, discuterà il posto dei college dopo l’Europa, la pandemia e la successiva rinascita.
L’evento Libertas si svolgerà il 21 novembre al Teatro Verdi di Padova. Il motto dell’Università di Padova, “Universa Universis Patavina Libertas”, e una poesia di Mariangela Gualtieri dal titolo “Nove marzo duemilaventi” forniscono l’ispirazione per questa parola parlata e performance musicale sulla cultura come strumento di liberazione. Musiche della compositrice Silvia Colasanti saranno eseguite dall’Orchestra di Padova e dal Veneto diretto da Marco Angius, con letture di testi selezionati da Elio De Capitani come intervalli. Ci saranno i saluti del compositore, del rettore uscente Rosario Rizzuto e del rettore entrante Daniela Mapelli prima che l’evento vada in diretta sulle reti digitali dell’Ateneo.
“Universa Universis Patavina Libertas. It’s not just a motto, no more. It’s the foundational and recognized style of our university”.
Here you can find our #800unipd celebration > https://t.co/YMcAfCLDBp pic.twitter.com/WEjU71Zquh
— Università di Padova (@UniPadova) October 31, 2021
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Il trasferimento avverrà venerdì 1 ottobre. Alle ore 10, nell’Aula Magna di Palazzo Bo, la Vice Presidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, e il Prefetto di Padova, Raffaele Grassi, terranno i saluti istituzionali, a cui seguirà la parola il Rettore uscente, seguito dagli interventi dei Rettori in visita e dal primo intervento del nuovo Rettore. Quando verrà fatto l’annuncio formale di apertura delle celebrazioni dell’800 ° anniversario, la cerimonia terminerà e il feed si fermerà. All’Università di Padova, dove Elena Lucrezia Cornaro Piscopia si laureò in filosofia nel 1678, Di lei Daniela Mapellishe diventerà la prima donna Rettore nella storia dell’istituzione al momento del suo insediamento.
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A partire dal 1° ottobre e proseguendo fino all’inizio dell’801° anno accademico nel febbraio/marzo 2023, ci sarà una lunga serie di interventi commemorativi dell’800° anniversario dell’Università di Padova. Un programma di eventi e programmi motivati dai principi fondanti dell’Università (vale a dire, libertà accademica, internazionalismo, scoperta e applicazione del metodo scientifico), con l’obiettivo di preservare e celebrare la ricca storia scientifica, culturale e artistica dell’Università; ampliare il ruolo dell’Università nella produzione e diffusione della conoscenza; coinvolgere le comunità e i territori locali; e promuovere un ambiente accademico più inclusivo.